Cloud computing in Campania? Sì, in versione SaaS

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Prosegue il percorso che tocca diverse Regioni italiane per analizzare la propensione all’utilizzo della nuova tecnologia

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La Campania dice “sì” al cloud computing in versione Software-as-a-Service.

Il 47% delle aziende dichiara che il cloud computing avrà uno sviluppo nelle applicazioni enterprise e solo per il 15% nella componente infrastrutturale; rispetto alla media nazionale, ferma al 6%, oltre il 15% delle imprese campane ne prevede lo sviluppo esteso in ambito business.

Solo il 42% delle società del panel campano assegna ai Cio il titolo di sponsor di progetto, mentre in un’analoga rilevazione condotta a livello nazionale da Nextvalue (www.nextvalue.it) nel mese di luglio 2009 oltre il 73% considerava esclusivamente la figura del Cio quale sponsor di progetti interni di cloud computing. Per il 34% del panel regionale, sponsor dei progetti di cloud sono i Ceo e i Cfo a dispetto di una media nazionale, più che dimezzata, del 15%.

Sono solo alcuni dei risultati della ricerca sul cloud computing condotta da Nextvalue in Campania nello scorso mese di febbraio nell’ambito del programma di ricerca sull’evoluzione di questa modalità in Italia, promosso e organizzato dalla società di ricerche, che sta toccando sei Regioni (Piemonte, Campania, Puglia, Sicilia ed Emilia Romagna) e si concluderà a Milano il 1° luglio 2010.

Anche in questa occasione, Nextvalue si è avvalsa della collaborazione di un panel autorevole di Cio di aziende e organizzazioni medie e medio-grandi della Campania, comprendendo in tale definizione solo le imprese con fatturato maggiore ai 50 milioni di euro, appartenenti ai distretti industriali della Campania, al mondo finance e alla Pubblica amministrazione locale della Regione.

Se il 56% dei Cio intervistati in occasione della rilevazione nazionale del luglio 2009, associava il cloud computing alla virtualizzazione, la percentuale in Campania scende al 23%, lasciando spazio a risposte più articolate e complete tra le quali anche un 15% del panel che dichiara una scarsa conoscenza del fenomeno: così il 23% delle aziende del panel regionale associa la definizione di cloud computing allo IaaS, contro un 12% del panel nazionale che dava la stessa definizione nella ricerca precedente.

L’8% del panel campano dichiara di aver già sviluppato un progetto di cloud computing e solo il 4% di aver già allocato il budget per un progetto “nella nuvola”, contro l’11% che ha già sviluppato un progetto e il 23% che ne prevede lo sviluppo nei successivi 12 mesi secondo la rilevazione nazionale dello scorso anno.

La riduzione dei costi dell’infrastruttura hardware è il principale fattore abilitante l’adozione del cloud computing per il 68% delle aziende del panel regionale, in linea con le riposte fornite da quello nazionale nel luglio scorso. Il dato interessante che emerge è un 16% del panel regionale, contro un 4% del nazionale, che vede nella frequenza di aggiornamento del software uno degli elementi propulsori all’adozione del cloud computing in azienda.

E infine, solo il 44% dei manager delle imprese campane si appella alla mancanza di cultura aziendale contro il 60% del panel nazionale e non può sfuggire un 44% dei Cio della Regione rispetto al 31% a livello nazionale che vede ostacoli di natura finanziaria (incertezza del Roi e mancanza di budget) all’adozione di progetti di cloud computing in ambito business.

Il Cloud Computing Roadshow 2010 prosegue in Puglia, con la presentazione dei risultati della ricerca “Cloud computing nelle imprese della Puglia: scenario, trend, opportunità”, il 20 aprile 2010 a Bari presso Villa Romanazzi Carducci a partire dalle ore 10. Sponsor dell’iniziativa IBM Italia.

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