BERGAMOSCIENZA lo spettacolo della conoscenza

Bergamoscienza

Chi ha detto che la scienza è noiosa? Le code di quasi un kilometro, dall’ingresso del Teatro Sociale fino alla stazione della funicolare di città alta, per assistere alla conferenza di Paolo Nespoli e alla lezione di informatica di Federico Faggin sono la risposta più eloquente ai tanti esperti di marketing, che continuano a raccontarci che non si può coniugare informazione scientifica di qualità e grandi numeri. Forse bisogna saperlo fare come ha ben dimostrato in questa decima edizione, Edoardo Boncinelli, presidente del Comitato Scientifico di BergamoScienza.

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Dopo sedici intense giornate di divulgazione scientifica con più di 184 eventi, BergamoScienza (dal 5 al 21 ottobre) si è chiusa sfiorando le 124mila presenze. A questi numeri vanno aggiunti i mille e 465 visitatori dei 15 eventi fuori programma. Uno straordinario successo di pubblico, considerato il 15% in meno di eventi in calendario rispetto all’anno scorso. Hanno animato la manifestazione 142 relatori, tra cui 14 ospiti internazionali, da Ian Wilmut, lo scienziato assurto alle cronache per la clonazione della pecora Dolly, ai 3 Premi Nobel per la Medicina: Linda Buck, Bruce Beutler, James D. Watson. Ma anche Alessandro Omizzolo, astrofisico della Specola Vaticana che ha mostrato che scienza e religione possono avere punti di accordo. Il Premio Pulitzer Deborah Blum, prima donna a ricevere il prestigioso titolo per la scienza, ha evidenziato l’importanza degli esami scientifici nelle indagini poliziesche, mentre Nicola Ludwig ha spiegato la fisica del calcio. Ampio spazio all’attualità scientifica con gli approfondimenti sul bosone di Higgs e la nascita dell’universo, che sono stati curati da Guido Tonelli (fisico, collaboratore del CERN di Ginevra).

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