Cisco, tessuto per nuvole

Gli ultimi annunci nell’ambito della Unified Computing System di Cisco vanno nella direzione di infrastrutture sempre più flessibili e aperte alla completa virtualizzazione delle risorse di calcolo e rete

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Concetti come virtualizzazione e Cloud computing, che caratterizzano oggi la percezione “logica” delle piattaforme informatiche, sottendono un tipo di architettura di fondo sempre più legata, dal punto di vista fisico, al concetto di “fabric computing” introdotto in questi anni da provider tecnologici come Cisco (www.cisco.com/it). Una computer fabric è letteralmente un “tessuto” di calcolo in cui trama e ordito sono sostituiti da interconnessioni a larga banda, nei cui punti di incrocio, i “nodi”, si trovano potenti server ad alte prestazioni. A distanza, questo insieme di nodi interconnessi somiglia proprio a un tessuto. Una stoffa che grazie a evoluti sistemi di management diventa, di volta in volta, più fitta in termini di potenza, o più agile per ampiezza e velocità di trasporto. Recentemente Cisco Italia ha annunciato diverse novità nel catalogo di prodotti e soluzioni nel quadro della Cisco Unified Computing System, proprio con l’obiettivo di fornire una piattaforma di terza generazione per il fabric computing che possa indirizzare la sfida dei data center ad altissima flessibilità richiesti oggi dalle imprese e dagli utilizzatori di servizi Cloud. In una intervista Massimo Fasoli, head of data center & virtualization sales di Cisco Italia, presenta ai lettori di Data Manager queste novità.

«In gioco non c’è solamente la sfida della capacità e flessibilità del data center – spiega Fasoli -. Le aziende devono affrontare anche l’aspetto più strettamente informativo, il fenomeno dei Big Data, e quindi vogliono un accesso sempre più semplificato e strutturato all’informazione. Informazione che è sempre più di natura multimediale, difficile da strutturare. C’è quindi una questione di complessità che si trasferisce sul piano dell’infrastruttura, ormai concepita come vero e proprio sistema di erogazione di servizi o addirittura come centro di produttività».

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Per affrontare il fenomeno della complessità nel substrato hardware, il tessuto del Cloud computing, Cisco mette a disposizione strumenti interoperabili e una gestione semplificata perché basata su quelli che Fasoli definisce «strati di orchestrazione e automazione».

«Il che ci porta all’annuncio di metà marzo, in perfetta linea con le novità aggiunte alla famiglia Unified Computing System di Cisco alla fine del 2011. I due obiettivi principali di questo annuncio riguardano la centralità della gestione: l’infrastruttura server dev’essere gestita da un unico punto di ingaggio, in grado di gestire il “change”, l’evoluzione del tessuto informatico sotto i tre aspetti della capacità elaborativa, della rete e delle interfacce verso lo storage». Un punto essenziale della nuova offerta Cisco Ucs è l’interoperabilità, la proposta di una offerta che non dipende più dalla tipologia di server nel data center, ma abbraccia sia nodi blade, sia tradizionali sistemi rack. «Nel corso di quest’anno, inoltre, assisteremo a un’ulteriore spinta nei confronti di architetture geograficamente distribuite. Con Ucs c’è di fatto una disconnessione completa tra risorse virtuali e risorse fisiche che insieme concorrono a formare le prime». Oltre ai nuovi server blade e rack che montano l’ultima generazione di processori Intel Xeon, Es-2600, Cisco ha annunciato il nuovo modello 6296Up “fabric interconnect”, «il quale non si limita a raddoppiare la capacità di switching, ma riduce del 40% la latenza end-to-end per garantire le migliori prestazioni delle applicazioni, senza però incidere sui consumi di energia, che anzi vengono ridotti di 36 watt per porta».

Secondo Fasoli già 11mila clienti nel mondo cominciano a toccare con mano i vantaggi di Cisco Ucs in termini di Tco e Opex nei loro data center. Il fornitore tecnologico di San Francisco è particolarmente presente nel mondo degli operatori, con una forte penetrazione nelle infrastrutture che le 50 maggiori telco del mondo stanno predisponendo per i loro servizi Cloud. A questi clienti, Cisco garantisce la massima apertura nei confronti dell’eterogeneità, grazie anche agli accordi di collaborazione con tutti i principali player nel settore della virtualizzazione e dello storage.

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