Cloud computing, l’investimento per il futuro

 

Si può certamente perdonare lo scettico che pensa che il Cloud computing sia un’altra bolla tecnologica con tutte le carte in regola per scoppiare prima o poi. Dopo tutto si tratta di una soluzione che appare costantemente al vertice delle attenzioni dei siti Web che si occupano di tecnologia e le aziende vi stanno investendo a ritmi davvero rapidi. Tuttavia la realtà è che il Cloud computing è rimasto in gestazione per molto tempo e il suo appeal è legato alla promessa di liberare gli uomini IT dalle pastoie di un modello che considera l’IT come un centro di costo per trasformarlo invece in un centro di profitto: una novità benvenuta considerando le difficili condizioni del mercato di oggi. E una promessa così particolare è sufficiente per spingere le aziende a investire il loro futuro nel Cloud.

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Come detto, il Cloud computing non si è materializzato dal nulla, bensì è l’evoluzione e la convergenza di diverse tendenze che hanno orientato i data center aziendali e i service provider negli ultimi anni. Il Cloud computing scaturisce da tecnologie che le aziende hanno inserito da tempo nelle loro infrastrutture IT facendole evolvere nel tempo dai silos alle grid, alle architetture virtuali e infine ad architetture simil-Cloud. Oggi le imprese stanno adottando con decisione il Cloud computing, ma si rende necessario valutare e determinare il tipo di soluzione Cloud per cui optare, bilanciando adeguatamente prestazioni, affidabilità, costi, flessibilità ed efficienza delle risorse.

Le principali opzioni riguardano i Cloud privati, pubblici e ibridi, e ciascuna fra queste opzioni si distingue per particolari vantaggi. Per esempio il Cloud privato, quello che viene controllato, gestito e ospitato in un data center privato, può centralizzare, automatizzare e scalare le numerose e variegate infrastrutture IT che risultano altrimenti difficili da gestire.

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Qualunque sia la struttura Cloud scelta, si tratterà comunque di una soluzione in grado di assistere l’innovazione e la trasformazione degli asset esistenti anche quando occorre affrontare le tre principali preoccupazioni di ordine esecutivo – sicurezza, qualità del servizio e integrazione.

In ogni caso, le opportunità che questa architettura presenta per il futuro di un’azienda sono comunque enormi – a livello tecnico, commerciale e di clienti. Il Cloud computing può trasformare il modo di costruire, gestire e mantenere le infrastrutture IT. Le aziende non sono più vincolate a costosi e scomodi sistemi legacy che richiedono tempi di implementazione lunghissimi; al contrario, possono diventare immediatamente operative, lasciando, se lo desiderano, la gestione del sistema a qualcun altro in modo da potersi concentrare su iniziative IT maggiormente strategiche.

Anche la clientela di un’azienda può trarre enormi vantaggi dal Cloud computing grazie a tempi di go-to-market inferiori, a una flessibilità in linea con le esigenze di business e a un ritrovato focus sulla messa a punto di soluzioni tecniche per i clienti, grazie alla riduzione della manutenzione quotidiana dell’infrastruttura. Ultimo vantaggio, una ricompensa finanziaria che viene molto apprezzata dai responsabili IT e dai direttori finanziari delle aziende stesse.

Insomma, il Cloud computing sembra avere tutte le carte in regola per mantenere la promessa: rivoluzionare il modello IT, trasformandolo da un centro di costo in un centro di profitto e consentendo al management di agire direttamente per risolvere i problemi IT senza più essere rallentati da considerazioni di ordine economico.

 

Sergio Rossi, amministratore delegato, Oracle Italia