LA COLLABORAZIONE SECONDO TAGETIK


Dal Corporate al Collaborative performance management per governare le organizzazioni andando oltre i numeri

 

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L’industria informatica Made in Italy comincia a farsi valere anche sui mercati internazionali. Lo dimostra la User Conference 2010 di Tagetik (www.tagetik.com), azienda tutta italiana che, da quando ha deciso di avviare un processo di internazionalizzazione, ha bruciato le tappe.

«In questa quarta edizione della nostra User Conference – ha sottolineato aprendo i lavori Pierluigi Pierallini, presidente e Ceo della società – tra gli oltre 400 ospiti tra clienti, analisti, partner ed esperti che si sono dati appuntamento a Lucca, le presenze internazionali superano il 55% e questo ci riempie di orgoglio. Significa che stiamo facendo un buon lavoro e che i nostri sforzi per rendere le soluzioni Cpm sempre più utili e, nel contempo, semplici da utilizzare, vanno nella direzione giusta». Ma cosa significa, per Tagetik, Cpm? «Non più Corporate performance management bensì Collaborative performance management – spiega  Pierallini -, ossia strumenti di supporto alle decisioni strategiche e operative in grado di correlare le informazioni relative ai parametri strettamente economici (quelli su cui si focalizzano generalmente le organizzazioni) con altri più vicini al comportamento umano (commenti, intuizioni, dubbi…), interazioni rese possibili dalle tecnologie di ultima generazione che però, per dare i risultati attesi, devono basarsi su una convinta partecipazione di tutti i soggetti coinvolti».

Per approfondire queste tematiche è stato invitato a Lucca Evan Rosen, autore di un libro che sta facendo scuola, “The Culture of Collaboration”, il quale ha sottolineato il fatto che, nel terzo millennio, il modello organizzativo basato sui silos è ormai obsoleto, visto che i confini geografici si sono quasi annullati e che il mondo corre sempre più in fretta. È necessario quindi costruire nuovi paradigmi culturali, mettendo a fattor comune competenze ed esperienze per rispondere alle nuove esigenze che esprime la società e, quindi, il mondo del business. Proprio quello che aiutano a fare le soluzioni Tagetik, come hanno testimoniato numerose aziende italiane e straniere nel corso della User Conference.

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Il valore dell’offering Tagetik, del resto, è confermato dai fatti: nel primo semestre 2010 la società ha registrato una crescita consolidata del 33% rispetto all’anno precedente e del 61% sui ricavi da nuove licenze. Dal punto di vista tecnico, oltre a ribadire il valore dell’alleanza con Microsoft e con l’ampio ecosistema di business partner che contribuisce in maniera determinante alla diffusione delle soluzioni Tagetik in Italia e nel mondo, a Lucca i riflettori si sono puntati su Tagetik 3.0 Enabled by Microsoft SharePoint 2010 e Tagetik 3.0 Collaborative Disclosure Management, quest’ultimo lanciato proprio durante l’evento. Il nuovo tool consente, con il supporto dello standard tecnologico Xbrl (eXtensible business reporting language), di integrare in maniera trasparente le informazioni che derivano dalle fonti di dati strutturati (sistemi Erp, Crm, Cpm o datawarehouse) con quelle destrutturate (fogli elettronici, e-mail, applicazioni di instant messaging) al fine di migliorare la collaborazione e ridurre la manualità nei processi di Corporate disclosure. Un altro passo avanti per rendere il processo di produzione delle informazioni aziendali più efficiente e interattivo, eliminando molti costi nascosti.