Hitachi Data Systems, cento anni sempre all’avanguardia

L’appartenenza al colosso globale Hitachi, che quest’anno festeggia il suo primo secolo di vita, ha permesso a Hitachi Data Systems, che fa dell’innovazione nello storage il suo tratto distintivo, di conquistare sempre più posizioni in un mercato molto strategico, proponendosi come nucleo centrale delle infrastrutture It aziendali e componente fondamentale di nuovi paradigmi come il cloud computing. Ce ne parlano il numero uno dell’area Sud Europa e i top manager della filiale nel nostro Paese  

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di Luca de Piano

Quelli che una volta erano dei semplici dati grezzi, oggi sono vere e proprie informazioni a valore aggiunto, linfa strategica di ogni business e strumento di competitività, da gestire e valorizzare al meglio. Ed è proprio di questo che si fa portavoce attiva Hitachi Data Systems (www.hds.com/it), nota anche come HDS, che fin dall’anno della sua fondazione nel lontano 1989 è sempre stata sulla breccia dell’innovazione tecnologica nell’ambito delle soluzioni hardware, software e servizi per lo storage, terreno di elezione all’interno di un Gruppo articolato come Hitachi. Che oggi, nel 2010, festeggia i suoi primi 100 anni di attività, fiero del proprio ruolo nello scacchiere mondiale come uno dei maggiori gruppi globali del comparto hi-tech, con un totale di circa 360mila dipendenti e un fatturato consolidato che nell’ultimo anno fiscale, terminato il 31 marzo 2010, ha sfiorato i 9mila miliardi di yen, oltre 80 miliardi di euro.

Il Gruppo Hitachi è oggi attivo in diversi settori come le tecnologie informatiche e di telecomunicazioni, i sistemi di alimentazione e ambientali, ma anche i sistemi industriali e di trasporto, oltre a sofisticati dispositivi e materiali per supportare tutti questi ambiti.

 

«Tra i fattori chiave che hanno contribuito al successo del nostro Gruppo vi è senza dubbio la condivisione della R&D, ovvero quella capacità di ricerca e sviluppo che permea profondamente tutti i livelli dell’agglomerato del Gruppo Hitachi, in una vera e propria “cross fertilization” che è la base della nostra produzione di innovazioni a getto continuo», esordisce Dario Pardi, regional vice president Southern and Benelux di Hitachi Data Systems, carica assunta nel 2007 dopo un’esperienza venticinquennale in alcune delle più blasonate aziende dell’ambito It, con una carriera che spazia da nomi che hanno fatto la storia dell’informatica come Sperry-Univac e Nixdorf ad aziende importanti quali HP e StorageTek. È logico quindi che, grazie al suo articolato e ricco percorso professionale, Pardi sia stato capace di fondere management già presente in azienda con management giovane e proveniente dai competitor, creando così quella squadra che da tre anni sta riscuotendo successo sul mercato italiano. Francesco Michea è stato chiamato da Pardi a guidare la Country italiana, che insieme a quella olandese e spagnola sono le Country più importanti dell’area guidata da Dario Pardi e di cui fanno parte anche Belgio, Lussemburgo, Portogallo e Israele e i Paesi dell’area mediterranea.

La filosofia del Gruppo

«La struttura stessa delle società del Gruppo Hitachi costituisce la condicio sine qua non per produrre innovazione continua. Hitachi, infatti, articolandosi in ben 11 diversi segmenti di business, ha una composizione molto bilanciata che permette una condivisione di R&D tra business diversi», spiega Pardi.

Hitachi Data Systems, fondata nel 1989 e con sede a Santa Clara in California, nel cuore della Silicon Valley, opera nel comparto dell’Information technology, che rappresenta oltre il 17% dell’intero Gruppo, all’interno del quale costituisce il segmento più importante e a più alto valore strategico, con oltre 4mila persone in tutto il mondo e una presenza diretta e indiretta in più di 100 Paesi. Il comparto It del Gruppo Hitachi vede inoltre la presenza di società attive in ambiti quali i dispositivi Rfid, i mainframe (solo per il mercato giapponese), la produzione di server blade, le soluzioni di Identity management e le schede intelligenti, senza dimenticare gli hard disk di piccole dimensioni destinati principalmente ai personal computer, affidati alla società Hitachi Global Storage.

«Essere parte di un Gruppo articolato come Hitachi rappresenta davvero un punto di vantaggio anche nell’affrontare nuovi temi in quanto permette di spaziare in ambiti tecnologici innovativi e trasversali, senza dimenticare che l’Hitachi Spirit abbraccia virtualmente tutte le aziende del Gruppo», prosegue Pardi. Su questa filosofia torneremo più avanti, è importante però sottolineare come la Csr (Corporate social responsibility) di Hitachi vada ben oltre l’aspetto formale, infatti essa si traduce in una serie di importanti attività (raccolte anche in un bilancio specifico pubblicato annualmente) e l’impegno verso le tematiche “green”, riscontrabile nello sviluppo di prodotti e metodologie ad hoc per minimizzare l’impatto delle tecnologie sull’ambiente.

HDS: oltre vent’anni di storia

Anche le peculiarità di Hitachi Data Systems non sono poche. «L’appartenenza a un Gruppo che ha oltre 100 anni di storia rappresenta una sicura garanzia di solidità e stabilità – sottolinea Pardi – e si tratta di un elemento che fa davvero la differenza rispetto a un mondo dove le convergenze e i consolidamenti sono all’ordine del giorno, così come la presenza di importanti impianti produttivi sia in Giappone che in Europa garantisce la vicinanza al cliente». Da sottolineare anche la strategia di partnership, sempre coltivata da HDS fin dalla sua fondazione oltre 20 anni fa. «Nel corso della nostra storia, non abbiamo mai pensato alle partnership, sia di canale sia industriali, come a uno strumento opportunistico per ampliare il coverage di vendite o la base clienti, quanto piuttosto a una strategia di lungo termine per svilupparsi e integrarsi con altri software e hardware in modo da fornire sempre maggiori opportunità ai nostri clienti», spiega Pardi. Infatti, HDS ha da tempo in atto accordi di rilievo su base globale con attori importanti dello scacchiere It, tra cui spiccano i grandi nomi di Acer e Microsoft, che prevedono la commercializzazione di prodotti storage oppure l’integrazione in offerte congiunte. A questi si aggiungono gli accordi con i partner più strettamente di canale, come system integrator o distributori a valore aggiunto, anche se va detto che nel corso della sua espansione HDS non ha seguito un modello univoco nelle diverse Country.

«Infatti in Europa – sottolinea Pardi – vi sono Paesi come Spagna, Svezia e Svizzera, dove gli stessi analisti di settore ci indicano come i leader nella parte enterprise, stimolandoci a far sì che questa situazione si ripeta anche in tutti gli altri Paesi».

In ogni caso, HDS continua ad avere un ottimo andamento sul mercato europeo: «Nel corso degli ultimi tre anni, nonostante la pesante crisi che ha coinvolto anche il settore It nel suo complesso, HDS ha deciso di continuare a fare investimenti notevoli che ci hanno premiato, permettendoci di crescere», sottolinea Pardi, certificando come la regolarità della crescita sia una garanzia per i clienti.

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La crescita in Europa

La storia della presenza di Hitachi Data Systems in Italia appartiene invece a un altro modello, in quanto l’ingresso sul nostro mercato è stato a lungo appannaggio di Olivetti, che divenne successivamente Getronics, mentre è stato solo intorno all’anno 2000 che HDS ha deciso di optare per una presenza diretta nel nostro Paese. E i risultati non si sono fatti attendere, soprattutto dopo il deciso impulso agli investimenti in risorse umane, partnership e forza vendita diretta iniziato nel 2007, e tutt’oggi in fase di implementazione. Più in dettaglio, all’interno dell’area geografica Southern Europe and Benelux, di cui è responsabile Dario Pardi e che totalizza il 25% del fatturato europeo di HDS, l’Italia “pesa” oggi quanto l’Olanda o la Spagna: «Si tratta di numeri non ancora all’altezza delle potenzialità del nostro Paese, che potrebbe sicuramente dare di più a un settore importantissimo come quello dello storage, anche se nell’anno della crisi europea siamo comunque cresciuti dell’1%. La vera ragione è una sola: se l’Olanda investe molto nell’innovazione e la Spagna nelle infrastrutture (investimenti che l’hanno portata ad avere ben 10 anni di successi continuativi), l’Italia, forse anche per la propria cultura, preferisce consolidare e continua a investire poco in entrambi questi elementi delicatissimi per il futuro, pur in presenza di aree di eccellenza dove l’innovazione continua a perpetuarsi. Ma, ribadisco, si potrebbe fare di più», sottolinea Dario Pardi, con la franchezza che da sempre contraddistingue i suoi interventi.

La strategia di canale

Con Francesco Michea, country manager della filiale italiana di Hitachi Data Systems dal giugno 2008, e forte di numerose esperienze ad alto livello nell’ambito Ict, entriamo nel vivo della strategia di mercato e di prodotto. In Italia HDS è presente in diversi settori di business, tra cui banche, assicurazioni, telecomunicazioni, utilities, manifatturiero, Pubblica amministrazione centrale e locale, con un’enfasi particolare sulla sanità.

«Il nostro modello di go-to-market in Italia vede una convivenza tra diretta e indiretta – esordisce Michea -, con poco più di 50 clienti top seguiti direttamente da noi, anche se tale approccio non esclude che essi vengano supportati congiuntamente anche dai partner, per incrementare l’apporto di valore offerto. Il resto del mercato è gestito dalla rete delle nostre terze parti, che si rapportano direttamente con noi o con i distributori a valore aggiunto».

Quello dei Vad (Value added distributor) è infatti un tassello importante nella strategia di canale di HDS, in quanto il distributore riveste un ruolo fondamentale nel fornire servizi e conoscenze addizionali ai propri reseller, garantendo inoltre una migliore presenza nel mercato. «Ci siamo dati l’obiettivo di raggiungere una copertura del mercato che sia il più omogenea possibile, estesa e gestibile efficacemente, seppur con una particolare attenzione verso i partner che si stanno specializzando per aree verticali», prosegue Michea, che spiega anche i criteri che orientano la scelta dei propri business partner: «Non ci interessa chi guarda allo storage solamente come a un semplice prodotto, ma chi lo considera come una vera e propria soluzione in grado di sostenere realmente il business dei clienti, alla luce soprattutto dei nuovi fenomeni di mercato come la crescente centralità della virtualizzazione storage nei data center e il cloud computing». Questi aspetti spiegano la grande attenzione prestata alle aree verticali di competenza dei partner, per proporre al mercato soluzioni in grado di rispondere efficacemente alle diverse esigenze di business delle aziende.

 Novità per i partner

Il framework di riferimento per i business partner è il programma di canale (denominato True North) di Hitachi Data Systems, studiato per garantire strumenti completi e flessibili di sostegno al canale, con formule e servizi personalizzati in grado di soddisfare tutti i diversi livelli di coinvolgimento. «Abbiamo molto da offrire ai nostri partner di canale – prosegue Michea -: oltre al ricco programma True North, proprio in questi giorni stiamo lanciando uno strumento davvero innovativo e unico nel suo genere: un Portale per l’Italia, che consentirà ai nostri partner di fare della vera e propria attività di evangelizzazione nel proprio mercato, senza dover sostenere ingenti investimenti up-front».

Più nel dettaglio, il nuovo Portale HDS, basato su una piattaforma avanzata di Content interface, consente l’accesso a un gran numero di informazioni – come report di mercato, articoli, video, white paper, presentazioni di casi reali, interviste agli stessi utenti, offerta della concorrenza – organizzate in schede realizzate dagli osservatori di mercato e dagli esperti di Hitachi Data Systems, con una profilazione accurata dei diversi argomenti. «Tutto questo nell’ottica di fornire ai nostri partner un utile e ampio bagaglio di informazioni – sottolinea Michea – oltre a garantire loro l’eccezionale opportunità di mettere a disposizione un servizio remoto per clienti e partner in cui i nostri specialisti possono, intervenendo in real time, rispondere alle richieste avanzate dagli utenti».

Ma in realtà c’è molto altro ancora, perché in casa HDS essere un valido interlocutore per il canale significa anche offrire sempre di più, soprattutto in termini finanziari, per sostenere l’attività dei partner anche in momenti poco brillanti per l’economia come quello attuale. A riassumere le formule finanziarie innovative riservate ai partner ci pensa Nicoletta De Lucia, che da tre anni ricopre il ruolo di finance & administration manager in HDS Italia: «Ovviamente siamo strutturati per offrire tutte le soluzioni finanziarie tradizionali, ma in un contesto quale quello attuale è determinante garantire qualcosa di concreto per essere realmente al fianco dei partner, ai quali abbiamo dedicato nuove formule di finanziamento per venire incontro ad alcune situazioni particolari».

Il riferimento è soprattutto alla Pubblica amministrazione, che è attualmente uno dei maggiori investitori sul mercato. Hitachi si è attivata per fornire un aiuto sostanziale per chi opera con la Pa, caratterizzata spesso dai lunghi tempi con cui liquida i fornitori.

«Le nuove formule studiate da HDS, grazie anche a una task force creata circa un anno fa in collaborazione con un’azienda internazionale e dedicata specificamente ai finanziamenti, consentiranno di sostenere ulteriormente l’attività dei nostri business partner, accollandosi la responsabilità del recupero crediti a patto che la fatturazione avvenga nei confronti di un ente non fallibile, come, per l’appunto, Pa, enti e ospedali pubblici. Questo rappresenta un approccio finanziario concreto e sicuramente unico nel panorama del mercato», spiega Nicoletta De Lucia.

Parlare di canale significa infine porre l’attenzione anche sulle numerose partnership che sono da sempre nel Dna di Hitachi Data Systems, a cominciare da quelle con i principali Isv (Independent software vendor) dove le alleanze riguardano molti nomi blasonati, come per esempio Microsoft, SAP, Brocade o VMware, mentre recentemente è stato ampliato l’accordo con Acer, riguardante le soluzioni modulari con marchio Gateway, per estendere ulteriormente la presenza sulle più differenti fasce di mercato «dove spesso la consulenza finanziaria è un elemento distintivo», conclude Nicoletta De Lucia.

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 Nasce la scalabilità tridimensionale

Esaminando più nel dettaglio l’offerta tecnologica, è fondamentale evidenziare come uno dei più importanti elementi del successo di Hitachi Data Systems sia il suo essere un vero e proprio pioniere nell’innovazione dello storage, con numerose pietre miliari al suo attivo, che hanno spesso definito nuovi standard di mercato e costituiscono un benchmark di riferimento per la concorrenza. In un settore in cui lo sviluppo tecnologico è rapidissimo e in continuo mutamento, per far fronte alla crescita costante ed esplosiva dei dati, le “primizie” tecnologiche di HDS rappresentano spesso il vero modello da seguire, come sta puntualmente accadendo anche con l’ultimissimo nato di casa Hitachi Data Systems introdotto a fine settembre 2010: la Virtual Storage Platform è infatti la prima soluzione storage al mondo in grado di offrire una scalabilità a tre dimensioni. Un altro unicum sul mercato a poca distanza dalla virtualizzazione controller-based, altra esclusiva di HDS, introdotta con la Universal Storage Platform (Usp). Tale modalità di virtualizzazione rappresenta ancora oggi un punto di riferimento nella gestione dei dati e dello storage.

Più nello specifico, la nuovissima Hitachi Virtual Storage Platform (Vsp), con il rinnovato software di gestione Hitachi Command Suite, «si pone l’obiettivo ambizioso di trasformare il data center e cambiare le modalità con cui le aziende interpretano l’It e trasformano i loro dati in informazioni di valore, offrendo scalabilità e adattabilità per il futuro», sottolinea Francesco Michea. Non a caso si parla di “trasformazione dei data center”, che sono da tempo il cuore dell’It di tutte le aziende, proponendo una visione imperniata su un’unica piattaforma virtuale per tutti i dati, con la capacità di gestire ambienti multivendor. Questa piattaforma è proprio la nuova Virtual Storage Platform, progettata per tutti i tipi di dati, che è oggi l’unica soluzione in grado di scalare dinamicamente in tre direzioni – scale up, scale out e scale deep – per adattarsi in termini di prestazioni, capacità e utilizzo di risorse storage multivendor. In sostanza, la nuova piattaforma di HDS può scalare dinamicamente e senza limiti partendo da configurazioni di piccole dimensioni, fino a una capacità di 255 petabyte. E proprio qui sta uno dei principali vantaggi di business della nuova VSP, dato che non impone alle aziende di scegliere e dimensionare fin da subito i propri sistemi storage per far fronte anche alle esigenze future, ma consente di crescere di volta in volta senza dover cambiare il sistema. Inoltre, la gestione del dato diventa estremamente dinamica, ed è per questo che si può parlare di “fluid storage”, in relazione al fatto che il dato si muove a vari livelli.

«La scalabilità a tre dimensioni è sicuramente un ulteriore elemento di fondamentale importanza che ci distingue dai concorrenti – spiega Michea – e che introduce nuove possibilità di gestione dei dati, in quanto lo scale up permette di scalare, senza che vi siano interruzioni nel servizio, le prestazioni, le capacità e la connettività, cioè consente di aggiungere dinamicamente risorse (dischi, cache, porte…) in base alle effettive esigenze. Grazie allo scale out è possibile invece supportare più server in base a carichi di lavoro variabili, con il provisioning dinamico dello storage per più macchine. Infine, lo scale deep permette di integrare storage multivendor esterni nel pool principale di storage dell’azienda, per avere la massima flessibilità a protezione degli investimenti».

Parlando di investimenti, va anche sottolineato un ulteriore vantaggio della nuova offerta di HDS: utilizzando la Virtual Storage Platform, «i clienti possono ottenere fino al 33% di riduzione del costo totale Tco per terabyte nel primo anno di impiego e ridurre di oltre il 30% i costi per l’alimentazione, il condizionamento e l’occupazione di spazio fisico, rispetto alle altre piattaforme di storage di fascia alta disponibili attualmente», puntualizza Michea. Ma c’è di più: anche un dato apparentemente secondario, come la possibilità che ha la nuova piattaforma di essere installata su rack standard da 19 pollici, rappresenta un valore aggiunto di rilievo e significa fare vero “Green”, in quanto disporre di apparati tutti allineati permette di estrarre meglio il calore prodotto e ridurre l’energia impiegata nel condizionamento, con vantaggi in termini di minori costi e di riduzione dell’impatto sull’ambiente.

Innovazione e continuità nell’hardware e nel software

La filosofia che ha guidato la progettazione della nuova Virtual Storage Platform è un eccellente esempio di armonizzazione tra innovazione e continuità sia nelle componenti hardware che nelle componenti software.

L’innovazione ha consentito di introdurre caratteristiche all’avanguardia quali la movimentazione dei dati governata dalle necessità delle singole applicazioni (Dynamic Tiering), l’utilizzo di processori estremamente performanti che gestiscono l’I/O e il sensibile risparmio energetico.

La continuità con gli apparati di precedente generazione ha permesso invece di capitalizzare al massimo l’esperienza maturata nel corso degli anni.

Tutti gli apparati HDS, fin dal loro ingresso nel mercato, hanno infatti stabilito nuovi punti di riferimento nel settore in termini di prestazioni e scalabilità grazie a funzionalità software e caratteristiche architetturali che permettevano di gestire ambienti virtualizzati di tutti i generi. Il VSP rappresenta quindi contemporaneamente l’evoluzione e la continuità anche con sistemi quali l’Universal Storage Platform V, per il mondo enterprise, e l’Universal Storage Platform VM, una piattaforma compatta e conveniente che permette alle piccole e medie imprese di trarre vantaggio dai benefici della virtualizzazione e del thin provisioning, riducendo enormemente i costi relativi ai consumi energetici e all’acquisto di nuovi apparati storage.

Tra le numerose soluzioni proposte da Hitachi Data Systems, non può non essere menzionata la gamma dei modulari e la famiglia Adaptable Modular Storage destinata prevalentemente al mercato delle medie imprese, ma che vanta una serie di funzionalità e caratteristiche tipicamente riservate ai prodotti di fascia più alta, tra cui la possibilità di definire interfacce virtuali, bilanciare dinamicamente il carico di lavoro tramite il controller active active simmetrico, partizionare la cache e, in alcuni casi, integrare tecnologie iScsi, Nas, Sas, Fibre Channel e Sata in un’unica piattaforma.

Per quanto riguarda il segmento di offerta software, l’Hitachi Storage Command Suite (Hscs) esprime un’architettura aperta e sviluppata con l’obiettivo di favorire l’interoperabilità con tutte le altre soluzioni. Tali caratteristiche consentono di semplificare e ridurre il costo di gestione di ambienti di storage complessi, il tutto a vantaggio del cliente finale.

In particolare, l’Hitachi Tiered Storage Manager permette di definire in modo semplice e flessibile diversi livelli di storage all’interno dei quali è possibile spostare i dati aziendali che, una volta effettuata la migrazione, assumono le qualità e le proprietà definite per il layer di destinazione. Tale funzionalità è essenziale per realizzare un ambiente tiered storage basato sulla virtualizzazione.

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Un’ulteriore soluzione che è possibile far coesistere all’interno della medesima infrastruttura sia essa modulare o enterprise è denominata Hitachi Content Archive Platform (Hcap). Si tratta sostanzialmente di un sistema di active archiving che consente di realizzare ambienti di storage adatti a conservare e preservare per lungo tempo i dati senza pregiudicarne il livello di accessibilità e disponibilità. Infine, la piattaforma High-performance Nas (Hnas) di Hitachi è leader in termini di scalabilità e prestazioni e offre l’ambiente di virtualizzazione file-based più avanzato. A testimonianza della continua volontà di Hitachi Data Systems di mantenere il proprio ruolo pioneristico nello sviluppo di soluzioni storage, la piattaforma High-performance Nas offre le maggiori prestazioni, capacità, dimensioni di file system e repliche snapshot rispetto a qualsiasi altra soluzione per lo storage file-based.

Al servizio dei clienti

Un elemento fondamentale della strategia di HDS a livello mondiale è il Soss (Services Oriented Storage Solutions), che ne rappresenta anche il motore trainante del successo degli ultimi anni. La capacità di eccellere, nell’ambito dei servizi, è associata alle risorse ingegneristiche dei propri centri di ricerca e sviluppo che hanno portato all’introduzione sul mercato di soluzioni e prodotti di altissima affidabilità.

Da alcuni anni è iniziato un profondo processo di rinnovamento che ha portato la realizzazione della divisione Global Services ora riconosciuta nel quadrante Gartner “Positive” per la capacità di proporre ed erogare servizi altamente qualificati, che includono consulenza, pianificazione e implementazione delle risorse Storage e la gestione dei dati con l’obiettivo di aiutare le aziende a semplificare la gestione dell’infrastruttura, migliorarne l’efficienza, ridurre i costi e i fattori di rischio.

In Hitachi Data Systems Italia, al vertice della divisione c’è Walter Simonelli, con la carica di Global Services director, che sottolinea l’importanza di realizzare nuove offerte al fianco dei servizi tradizionali: «Abbiamo in atto una profonda trasformazione della nostra offerta che ci porterà ad avere un incremento delle attività derivanti dai managed services, dai piani di migrazione infrastrutturali end-to-end, dai servizi specialistici in ambiti applicativi e di gestione remota, ma anche da proposte di soluzioni sempre legate ad analisi economiche delle infrastrutture e dei costi di gestione associati».

Inoltre, un elemento di forte cambiamento saranno le “Managed Storage Utilities”, si tratta in sostanza di «prendere un data center e renderlo sempre più flessibile come servizio, con un modello di pagamento che tiene conto dell’utilizzo effettivo, sulla base dell’equazione “tanti euro per gigabyte per ciascun mese”, ovvero una formula in grado di trasformare le Capex in Opex», spiega Simonelli, riferendosi al fatto che le spese in conto capitale derivanti dall’acquisto di dispositivi storage vengono ridotte notevolmente, per trasformarsi in spese operative con un impatto decisamente diverso sul conto economico aziendale.

L’impressione è che nell’immediato futuro si sentirà parlare molto di Managed Storage Utilities, così come di altri servizi di consulenza avanzata, quali le “Storage Economics”, una metodologia esclusiva coniata da HDS per valutare il ritorno sugli investimenti (Roi) oppure il ritorno sugli asset (Roa), per aiutare le aziende a rispondere meglio alle esigenze in tema di storage.

Giova ricordare, infatti, che Hitachi non deve rivolgersi ad altri fornitori per limitare i costi complessivi di gestione dei data center, producendo essa stessa alimentatori, condizionatori e così via.

«Hitachi – prosegue Simonelli – ha sviluppato una gamma di soluzioni storage per ambienti di cloud computing per il midmarket e l’enterprise che permettono di creare un unico pool di storage virtualizzato per blocchi, file e contenuti in grado di supportare le diverse modalità di fruizione (che si stanno sempre più affermando nell’ambito del cloud computing) e di consentire alle aziende di adottare i servizi cloud in base alle specifiche esigenze».

Proprio mentre stiamo raccogliendo queste osservazioni, giunge sul tavolo di Simonelli comunicazione che i colleghi in Spagna hanno siglato un contratto di Cloud Services, la nuova frontiera dei servizi, «insomma – aggiunge Simonelli – sui servizi standard siamo già bravi, su quelli innovativi lo stiamo diventando».

Internamente il gruppo si è strutturato per orchestrare al meglio tutte le risorse sia locali che internazionali rendendo fruibile conoscenza e competenza a clienti e partner. Ma non solo: «Una fetta comunque crescente del nostro business attuale deriva da tutti i servizi che ruotano attorno a progetti quali la business continuity e il disaster recovery, soprattutto alla luce della virtualizzazione di risorse storage già presenti in azienda, un grande fattore abilitante di progetti di questo tipo», conclude Simonelli.

Lo spirito Hitachi

Con Jorge Giuntoli, approdato in azienda nel 2009, concludiamo questa panoramica su Hitachi Data Systems.

Nella sua carica attuale di Hr director Benelux e Southern Europe di HDS, Giuntoli coordina le funzioni relative alle risorse umane in Italia, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio e Israele.

«Negli ultimi anni, Hitachi Data Systems Italia ha vissuto un importante rinnovamento: di rotta, di risorse e di prodotti. E ora finalmente possiamo incominciare a raccogliere i primi frutti di tutti questi sforzi», sottolinea Giuntoli. «Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla capacità dell’intera squadra di sposare appieno i valori dello spirito di Hitachi, una solida base per tutti i comportamenti non solo al nostro interno, ma anche nei confronti dei nostri fornitori, dei partners e dei clienti».

L’Hitachi Spirit poggia infatti su tre pilastri fondamentali: Wa (armonia, fiducia, rispetto), Makoto (onestà, integrità) e Kaitakusha-Seishin: (spirito imprenditoriale e capacità di raccogliere le sfide).

Più che dei semplici valori, essi rappresentano una vera e propria filosofia di vita che viene premiata, anche economicamente, ogni qualvolta si verificano comportamenti degni da essere imitati e diffusi.

«Quest’anno – aggiunge Giuntoli – siamo particolarmente orgogliosi che lo spirito Makoto (che premia l’onesta e l’integrità) sia stato riconosciuto, a livello worldwide, a un nostro collega italiano».

«Inoltre, proprio perché Hitachi è un’azienda che guarda costantemente al futuro – e non potrebbe essere altrimenti visto che il nostro motto è “Inspire the Next”-, sappiamo che oggi uno dei problemi principali è l’introduzione dei giovani nel mondo del lavoro». Per questo, Hitachi Data Systems Italia, pur in un contesto di mercato sempre “turbolento”, ha deciso di intraprendere un programma pensato per i giovani neolaureati «inserendoli gradualmente in azienda a partire dal 2011, per trasmettere loro i nostri valori in un ambiente lavorativo solido e motivante e creare l’Hitachi del futuro». Infatti, è proprio guidando il cambiamento che oggi Hitachi è arrivata a essere una grande realtà affermata a livello mondiale.

Saranno le nuove forze che assicureranno altri 100 anni di storia sempre all’avanguardia.