PTC, la nuova rivoluzione è nel servizio

Non solo novità come Windchill 10.1 o Creo 2.0: al meeting annuale degli utenti del colosso dello sviluppo prodotto, il numero uno Jim Heppelmann annuncia la svolta nei servizi di assistenza

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Orlando, Florida – «Il mondo è pronto a entrare in quella che il settimanale Economist ha recentemente etichettato come la “terza rivoluzione industriale”, quella della digitalizzazione sempre più spinta in tutto il ciclo di vita dei prodotti», ha esordito Jim Heppelmann, presidente e Ceo di PTC (www.ptc.com), aprendo i lavori di Planet PTC Live, la user conference mondiale della società svoltasi a inizio giugno. Ma la chiave di questa nuova rivoluzione industriale è tutta nei servizi di assistenza. Dopo che negli ultimi decenni le aziende manifatturiere hanno investito nelle tecnologie e nei processi per migliorare l’efficienza operativa, oggi – secondo Heppelmann – «stiamo raggiungendo i limiti dei vantaggi competitivi che questi investimenti sono stati in grado di offrire, ed è per questo che i recuperi di efficienza non bastano più da soli per rimanere in gioco». È quindi giunto il momento di cercare nuove fonti di vantaggio competitivo.

Cinque aree per lo sviluppo

In base a questa nuova filosofia, PTC ha annunciato alle oltre 2.100 persone presenti all’evento un riallineamento della propria struttura, creando cinque macro aree di attività: gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM), progettazione assistita da computer (CAD), gestione del ciclo di vita delle applicazioni (ALM), gestione della supply chain (SCM) e gestione del ciclo di vita del servizio di assistenza (SLM). L’idea, sottolineata un po’ in tutti gli interventi dei top manager di PTC, è quella di offrire alle aziende un ecosistema di prodotti e soluzioni in grado di accompagnarle in tutte le fasi relative ai prodotti, a partire dalle modalità in cui vengono ideati e progettati, passando per il mantenimento della qualità e della conformità alle normative lungo l’intero processo produttivo, fino ad arrivare alla fornitura di servizi di assistenza dopo la vendita del prodotto. Grazie a PTC, i vantaggi si possono cogliere in tutte le fasi. Per esempio, con la nuova versione 2.0 di Creo, oppure con Windchill, il PLM di casa, arrivato alla release 10.1 e unito al software Integrity, acquisito lo scorso anno e dedicato all’ALM, Application Lifecycle Management. Con Windchill 10.1 le aziende possono oggi raccogliere e gestire i requisiti di prodotto e tener traccia delle relative modifiche in maniera sempre più efficace, con notevoli guadagni di efficienza, se si pensa che «quasi il 20% dei costi di sviluppo prodotto è dovuto a errori nella definizione dei requisiti», ha ricordato Brian Shepherd, vice president PLM e SCM di PTC.

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Sempre più user friendly

Ma non solo: strizzando l’occhio al galoppante fenomeno del BYOD, che vede sempre più persone utilizzare in azienda i loro smartphone e tablet, PTC ha realizzato Windchill Mobile, per iPad e iPhone. Del resto, come ha ribadito Brian Shepherd in una conversazione con Data Manager, «la consumerizzazione dell’IT è una tendenza inarrestabile, che va oltre le mode: sappiamo bene quanto sia più facile adottare il PLM in azienda se le persone sono felici di usarlo, grazie a un’interfaccia sempre più user friendly. La chiave è tutta nel saper coinvolgere il maggior numero di persone nel processo di sviluppo, dando magari più funzionalità, come con Windchill 10.1, che non serve più solo a manipolare i dati, ma anche ad analizzarli, in quanto la parte “analytics” diventa sempre più strategica».

Ma soprattutto è strategico gestire al meglio anche i servizi di assistenza post vendita, come garanzia, fornitura parti di ricambio, manualistica di servizio e altro. I numeri sono di tutto rispetto: secondo un’indagine Gartner del 2011, citata a Orlando, le aziende manifatturiere ricavano il 24% del fatturato e una quota superiore al 60% dei profitti proprio dai servizi di assistenza. Da qui, il deciso interesse di PTC nel proporre un’offerta specifica, come per esempio la soluzione Service Center, che fornisce informazioni anche in 3D su come disassemblare gli oggetti ai fini delle riparazioni. All’evento Planet PTC Live ne è stata mostrata una versione che opera senza problemi anche su un tablet con Windows 8: un’anteprima nell’anteprima, perfetta metafora di un’azienda che non sta mai ferma.

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Successi italiani

I temi trattati a Orlando hanno costituito il nucleo centrale di PTC Live TechForum, tappa italiana di una serie di manifestazioni svoltasi a metà giugno a Milano. «Le oltre 200 persone che hanno partecipato al nostro evento sono un chiaro segno che anche il mercato italiano ha raggiunto un elevato grado di maturità nei confronti delle soluzioni PLM, sempre più viste anche qui da noi come una tappa obbligatoria verso la competitività e non come un “nice to have”», spiega a Data Manager Stefano Rinaldi, svp e general manager di PTC Italia, col quale abbiamo fatto il punto sull’andamento nel nostro Paese. «Certamente dopo un 2011 che ci ha visto crescere del 35% in termini di ricavi, non ci possiamo aspettare un risultato altrettanto ottimo anche per quest’anno, con la situazione economica generale che è sotto gli occhi di tutti, ma, arrivati a metà anno, sono fiducioso che riusciremo a crescere ancora, e almeno a due cifre». I motivi di tale ottimismo? «Sono soprattutto due: da una parte la nostra base clienti in Italia, che sono oltre 5.000, molti dei quali hanno attività di respiro internazionale, e quindi sono meno soggetti all’andamento del mercato interno, e dall’altra parte le novità recenti del nostro portafoglio prodotti, con Creo 2.0 e Windchill 10.1 che ci rafforzano ulteriormente nel CAD e nel PLM, le nostre aree principali di focus per l’Italia».

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