Green Expo, un’occasione sostenibile


L’opportunità di realizzare strutture e infrastrutture moderne ed efficienti all’insegna della sostenibilità energetica. Tecnologie e servizi che permettono di ridurre l’emissione di CO2 e creare un sistema a basso impatto ambientale e ridotti consumi energetici

 

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Immaginare il contributo dell’Ict a una manifestazione come l’Expo significa in qualche modo immaginare quali benefici, in termini di risparmio energetico e riduzione delle emissioni di anidride carbonica, possono assicurare le nuove tecnologie a una città del futuro. Ne è convinto Pierfilippo Roggero, presidente e amministratore delegato di Fujitsu Technology Solutions (http://it.fujitsu.com), il quale ritiene che un evento di tale portata debba essere utilizzato con l’intento di diffondere e promuovere sempre più quelle tecnologie verdi che ben si integrino con tutto ciò che è innovazione e sostenibilità e permettano, nel contempo, di dotarsi di infrastrutture di prossima generazione, in grado di fornire servizi avanzati per fare della manifestazione un vero e proprio evento globale, che trascende i confini territoriali.

Per Clara Pelaez, head of strategy & marketing Region Mediterranean di Ericsson (www.ericsson.com), gli interventi Green coerenti con una manifestazione come l’Expo riguardano principalmente la riduzione dell’impatto ambientale e dei consumi energetici, obiettivi che si potranno realizzare attraverso lo sviluppo di un’infrastruttura tecnologica all’avanguardia e l’offerta di servizi adeguati. La diffusione della banda larga – dice Pelaez – già oggi consente l’utilizzo di tecnologie fortemente orientate alla riduzione delle emissioni. Tuttavia, i veri protagonisti di questo evento, secondo la manager di Ericsson, saranno i terminali mobili perché permetteranno di semplificare la gestione di aspetti fondamentali quali mobilità, sicurezza e accessibilità alle strutture espositive. «Grazie a servizi fruibili in mobilità – spiega -, si ottimizzerà la gestione dell’afflusso di persone e l’accoglienza dei visitatori stranieri, che potranno ricevere informazioni organizzative e logistiche riducendo i loro spostamenti fisici con un conseguente abbattimento delle emissioni di CO2».

Il rapporto tra innovazione e sostenibilità ambientale in vista di una manifestazione come l’Expo appare indissolubile. Investire in un ecosistema che contiene in sé tutti gli elementi che caratterizzano la geografia tecnologica di una metropoli, deve necessariamente fare i conti con uno sviluppo diverso dal passato, fondato su logiche di efficienza che non possono essere disgiunte da temi di sostenibilità ambientale. A questo proposito Roggero (Fujitsu) pensa che l’attenzione verso i temi ambientali e il senso di responsabilità siano sempre più importanti. L’aumento rapido dei costi energetici e la maggiore consapevolezza da parte delle aziende e dei consumatori incidono in maniera significativa sulla domanda di soluzioni e prodotti tecnologici eco-compatibili. Non esiste necessità o iniziativa sociale che possa prescindere da ciò. Ecco, quindi, che Roggero auspica che le aziende It italiane prendano al volo l’opportunità di utilizzare Expo 2015 come potente volano per la diffusione del Green It: «Fujitsu Technology Solutions in prima persona, in qualità di azienda costantemente impegnata in un processo di conciliazione tra economia ed ecologia, si farà sempre di più portavoce di questo approccio, mostrando in maniera concreta l’importanza di tenere conto delle problematiche ambientali lungo tutto il ciclo di vita dei propri prodotti e durante ogni operazione di business».

Appello, quello di Roggero, cui non si sottrae VMware (www.vmware.com/it). Nell’opinione di Dario Regazzoni, system engineer manager, l’ottimizzazione delle risorse hardware e la conseguente riduzione dei consumi dei singoli componenti è un aspetto che una manifestazione come l’Expo non può trascurare, in quanto può avere un impatto positivo sui consumi energetici e, quindi, sulle emissioni di gas serra e sul consumo di combustibili fossili. E la virtualizzazione e il cloud computing, secondo Regazzoni, possono essere di grande aiuto nel raggiungere tali obiettivi.

Silvio Remonato, responsabile ambiente di HP Italia (www.hp.com/it/ambiente), non ha dubbi: «La manifestazione si presta a innumerevoli occasioni di utilizzo intelligente dell’informatica, come l’uso di una tecnologia innovativa per l’iscrizione e la gestione dei visitatori, la digitalizzazione dei molti materiali informativi, ma anche l’ottimizzazione di raffreddamento, riscaldamento e illuminazione. Un ulteriore passo verso il green – aggiunge Remonato – potrebbe essere, per esempio, permettere la partecipazione in remoto ad alcuni eventi (inaugurazioni, mostre virtuali, interventi speciali)». In definitiva, secondo il responsabile ambiente di HP, «l’Expo può diventare una vetrina delle tecniche che permettono di fornire servizi evoluti in modo sostenibile, dando così visibilità a un ampio pubblico dei risparmi ottenuti grazie all’It».

Guillaume Declerck, direttore marketing & strategies Italia e Central Mediterranean Countries di Alcatel-Lucent (www.alcatel-lucent.com), definisce l’Expo come un’occasione senza precedenti per dimostrare il valore green delle tecnologie digitali. L’Expo, secondo Declerck, propone una triplice sfida: fornire servizi di comunicazione basati sull’informazione a milioni di persone; supportare in modo integrato il polo fieristico e una fitta rete di realtà coinvolte, dagli alberghi a siti culturali e pubbliche istituzioni; proiettare e moltiplicare i contenuti dell’Expo in tutto il mondo, creando un’ulteriore “esposizione virtuale”, una vetrina che parli dell’Italia e di Milano con nuove modalità.

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Idee e innovazione Green

Come gestire adeguatamente l’Expo? Come predisporre un sistema Ict in grado di favorire un’erogazione efficiente e sostenibile dei servizi? Clara Pelaez (Ericsson) è convinta che soluzioni come i mobile payments possano velocizzare le transazioni finanziarie smaltendo le code in ingresso. Non solo, dice Pelaez, ma si può pensare di utilizzare il potenziale dei sistemi Ict per ottimizzare i percorsi e decongestionare il traffico. Risparmio di energia potrà essere ottenuto anche per quanto attiene l’approvvigionamento dei materiali che potrà essere migliorato attraverso il monitoraggio e la gestione automatizzata dello spostamento del carico. Secondo la Pelaez, con le smart grid sarà inoltre possibile gestire in modo ottimale i consumi di energia delle infrastrutture tecnologiche e dei relativi servizi erogati: «Si potrà avere un quadro esaustivo e in tempo reale dell’andamento dei consumi e consentire una riduzione degli sprechi grazie alla riallocazione verso altre applicazioni dell’energia fornita in eccesso».

Cisco riporta il discorso al punto di snodo dell’erogazione dei molti servizi che possono essere immaginati, il data center. Per Fabio Florio, green ambassador di Cisco Italia (www.cisco.com/it), il data center corrisponde alla base fondamentale dell’efficienza It, in quanto genera gran parte dei consumi energetici. La sfida, secondo Florio, è garantire elevate prestazioni coerentemente con una logica ambientale. Ma accanto alla produttività ed efficienza del data center, Florio ricorda come anche l’uso esteso delle soluzioni Ict, come per esempio le tecnologie di collaborazione, possa costituire un elemento che potrà condizionare in positivo la manifestazione, ottimizzando la circolazione della moltitudine di informazioni e persone coinvolte.

Dai primi commenti che abbiamo raccolto si può notare come il Green It inizi a essere una definizione cui vengono associati una grande quantità di elementi. Ma quali possono essere considerati i reali obiettivi? Nell’opinione di Ericsson il Green ha due obiettivi fondamentali: abbattere l’impatto del settore Ict sull’ambiente, che equivale al 2% delle emissioni totali, e contribuire in modo indiretto a una maggiore efficienza energetica degli altri settori produttivi per ridurre anche il restante 98%.

«I progetti Green – interviene Regazzoni (VMware) -, riportando la discussione all’interno della specificità delle tecnologie It, devono essere finalizzati a una ottimizzazione dell’infrastruttura con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2. Per farlo è necessario utilizzare in maniera il più efficiente possibile le risorse necessarie, garantendo al contempo sicurezza, disponibilità, scalabilità e alta qualità del servizio, in modo da poter supportare tutte le attività di business. E tutto questo è oggi attuabile grazie alla virtualizzazione. L’utilizzo di queste tecnologie comporta infatti la decimazione, con tassi di consolidamento medi di 15:1, del numero dei server fisici e dei dispositivi hardware che devono essere alimentati». Allineato su queste posizioni è anche Paolo Lossa, da poco nominato regional manager di Brocade Italia (www.brocade.com), il quale ritiene che l’attuazione di un vero Green It possa ridurre le spese relative all’alimentazione di energia elettrica e di condizionamento dei dispositivi. Lossa ricorda inoltre come l’efficienza energetica costituisca un criterio sempre più rilevante per le decisioni di acquisto nel settore informatico.

 

Responsabilità sociale

In termini di responsabilità sociale, come si stanno muovendo le aziende, esiste davvero una politica ispirata a queste nuove esigenze? Alcatel-Lucent, dice Declerck, ha fatto dello sviluppo sostenibile, che prevede anche una profonda revisione di processi interni e tecnologie, uno dei cardini della sua politica di responsabilità sociale: «Le nostre soluzioni sono riconosciute dall’Unione europea nell’ambito dell’utilizzo delle energie alternative e costituiscono una risposta intelligente per un mondo più pulito e più vivibile».

«Il nostro primo obiettivo concreto – afferma Remonato (HP) – è migliorare l’efficienza dei dispositivi per risparmiare energia. Abbiamo per esempio introdotto una serie di innovazioni per i Pc desktop e notebook, volte a far risparmiare 1 miliardo di kWh di elettricità entro il 2011». Remonato ricorda che, comunque, oltre all’efficienza, è fondamentale cambiare i processi e i comportamenti che determinano una spesa e un consumo energetico: «In quest’area HP lavora in modo innovativo con le nano tecnologie che riducono di migliaia di volte le dimensioni e le potenze. Siamo inoltre impegnati per far sì che la luce possa essere l’elemento trasmissivo alternativo ai cavi per la trasmissione dei dati, una soluzione che permette una larghezza di banda superiore, oltre che una riduzione delle estrazioni di rame».

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Davide Oriani, amministratore delegato e Ceo di Ricoh Italia (www.ricoh.itwww.document.it), sottolinea come la responsabilità sociale sia ormai parte integrante dei valori del brand Ricoh: «Adottiamo un approccio etico in ogni attività aziendale, focalizzandoci sull’ambiente, sul rispetto delle persone e sull’armonia con la società in cui operiamo».

Altrettanto netta è la posizione del Gruppo Hitachi la cui “Green Vision” si fonda sulla prevenzione del riscaldamento globale, sulla conservazione delle risorse e sulla salvaguardia dell’ecosistema. «Perfetta espressione delle iniziative Green – dice Walter Simonelli, business development & global services director di Hitachi Data Systems (www.hds.com) – è il data center di Yokohama, in Giappone, che riunisce le innovazioni di prodotto, puntando a ridurre le emissioni di carbonio di 330mila tonnellate e a tagliare del 50% il consumo di energia elettrica entro il 2012». Recentemente, HDS ha anche aderito alla Green Storage Initiative promossa da Snia, che prevede campagne di sensibilizzazione al problema e la definizione di standard per una migliore efficienza dei sistemi storage.

In termini di responsabilità sociale ciascuno fa la sua parte. Regazzoni (VMware) ricorda che, oltre ad aver implementato le tecnologie per la virtualizzazione e il cloud computing nella propria infrastruttura It, tutte le filiali di VMware sparse per il mondo sono state progettate e costruite secondo le norme per il risparmio energetico e di acqua con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2: «Sono stati utilizzati materiali riciclabili senza l’impiego di sostanze nocive per l’ambiente». In ambito di responsabilità sociale non va poi dimenticata l’iniziativa VMware che prevede il rimborso delle spese di trasporto per i dipendenti che scelgono di utilizzare i mezzi pubblici.

«Da un punto di vista strategico, la visione e l’approccio di Fujitsu Technology Solutions – dice Roggero – riflettono la convinzione che la responsabilità ambientale sia assolutamente compatibile con un miglioramento delle prestazioni di business». Fujitsu è stata tra le aziende firmatarie dello United Nations Global Compact, il programma delle Nazioni Unite che mira a promuovere una responsabilità sociale condivisa e coesa per far sì che le aziende possano lavorare in sinergia e trovare una soluzione efficace alle sfide che pone in maniera crescente la globalizzazione. «In contemporanea a questa firma – prosegue Roggero -, Fujitsu ha comunicato l’ampliamento globale della propria iniziativa Green Policy Innovation, un programma che ha come obiettivo quello di favorire l’eco-sostenibilità dell’It attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 per un totale di oltre 15 milioni di tonnellate nel corso del quadriennio 2009/2012».

«La nostra funzione di Corporate social responsibility – afferma Clara Pelaez (Ericsson) – promuove attività ispirate a tre principi fondamentali: prosperità economica diffusa, basso impatto ambientale ed equità sociale. Puntiamo a una continua innovazione tecnologica e a rendere le comunicazioni più accessibili a tutti, anche attraverso il sostegno ai Millennium Development Goals, tesi a rendere il nostro pianeta più sostenibile. Lavoriamo costantemente per ottimizzare la progettazione e la realizzazione delle nostre soluzioni a livello di scelta dei materiali e d’implementazione di metodi e processi per incrementare l’efficienza, riducendo così l’impatto di Ericsson e dell’intera industria delle Tlc sull’ambiente».

Gli orientamenti su cui si sta muovendo Cisco per interpretare correttamente la propria adesione a una politica Green di responsabilità sociale, ricorda Florio, sono focalizzati su iniziative che spaziano su più fronti. Da una parte un’attività di sensibilizzazione nei confronti dei propri dipendenti con l’obiettivo di coinvolgerli in prima persona per ridurre l’impatto sull’ambiente delle attività quotidiane aziendali, dall’altra nella ricerca e innovazione, nella progettazione di prodotti a minor impatto e nella definizione di architetture tecnologiche e di soluzioni che aiutino a ripensare il modo di lavorare, di spostarsi, di gestire le risorse e, quindi, soluzioni che possano sviluppare il lavoro collaborativo, determinando una riduzione dell’emissione di CO2.

 

Tecnologie abilitanti il Green It

Per Brocade è ormai diventato un must progettare e sviluppare le proprie soluzioni all’insegna dei principi chiave di flessibilità e di efficienza energetica. È fondamentale fornire tecnologie che permettano alle aziende di ottimizzare gli ambienti It, consolidarli e ridurne così i costi operativi, dice Paolo Lossa. «Le nostre soluzioni di networking sono sviluppate con tecnologie all’avanguardia che supportano questi obiettivi. Utilizzano infatti energia elettrica in una quantità significativamente inferiore rispetto al passato».

«I progetti di Green It – aggiunge Regazzoni (VMware), ribadendo concetti che richiamano la vocazione dell’azienda all’ottimizzazione e produttività delle infrastrutture – possono essere abilitati dalla virtualizzazione e dal cloud computing, tecnologie che consentono un utilizzo più efficiente delle risorse mantenendo inalterate le caratteristiche di disponibilità e flessibilità».

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I Cio delle aziende, sostiene Davide Oriani (Ricoh), sono consapevoli dell’importanza di ottimizzare l’It al fine di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2: «L’ecosostenibilità integrata all’It è la vera sfida di oggi e le tecnologie in grado di contribuire positivamente in questo senso sono molte. Anche l’ambiente di stampa, se correttamente progettato e gestito, consente di ridurre i consumi energetici e gli sprechi che impattano negativamente sull’ambiente».

Un esempio di come il Green It possa trovare applicazione concreta a livello di tecnologie di base lo racconta Walter Simonelli (HDS): «La Virtual Storage Platform (VSP), ultima novità rilasciata nell’ambito dello storage, nostro naturale mercato di riferimento, è realizzata senza l’utilizzo di materiali dannosi e consente una riduzione dei consumi energetici grazie, per esempio, a una tecnologia di ottimizzazione di raffreddamento del disco stesso». Da un punto di vista più tecnologico, le funzionalità offerte da HDS come il dynamic provisioning e la virtualizzazione permettono inoltre di ovviare al fenomeno della sottoutilizzazione delle risorse di storage presenti a livello enterprise consentendo di approvvigionare solo lo spazio disco necessario senza inutili consumi di energia. HDS ha inoltre sviluppato gli Storage Economics, una gamma di servizi che includono livelli di analisi previsionali in grado di conteggiare i risparmi relativi ai nuovi investimenti, ai consumi e allo spazio utilizzato nei data center.

Cisco continua infine a porre in primo piano il lavoro collaborativo come presupposto di un’economia green. Grazie alla rete e a soluzioni video ad alta definizione, dice Florio, è possibile ridurre gli spostamenti a favore di una comunicazione a distanza simile all’interazione nella vita reale. Il manager Cisco ricorda poi che iniziano a essere sviluppati sistemi e logiche di utilizzo dell’energia, come quella denominata Connected real estate che consentono di progettare i palazzi in modo innovativo per sfruttare al meglio l’energia e disciplinarne l’utilizzo. E poi ancora le tecnologie smart grid che consentono di migliorare la gestione e l’erogazione dell’energia, sfruttando l’informazione bidirezionale che le reti di comunicazione permettono di utilizzare.

Un esempio concreto di approccio al cliente, che coniuga innovazione e progetti di sostenibilità ambientale, è quello proposto da Ricoh attraverso il programma Pay Per Page Green che mette a disposizione delle aziende tecnologie e servizi che consentono di ridurre in modo significativo i consumi di carta, e conseguentemente ottenere una riduzione del consumo energetico e relative emissioni di CO2. «Durante una fase iniziale di analisi – racconta Davide Oriani – i nostri specialisti calcolano l’impatto ambientale dei processi documentali. I dati raccolti sono certificati in quanto il Pay Per Page Green ha ottenuto la certificazione da parte di DNV Italia (Den Norske Veritas) che valida la metodologia utilizzata per il calcolo. E dopo l’installazione, l’infrastruttura tecnologica può infine essere costantemente monitorata al fine di individuare ulteriori aree di miglioramento».

Conclude il nostro giro di opinioni Guillaume Declerck (Alcatel-Lucent), il quale afferma che le tecnologie di trasmissione introdotte negli ultimi anni sono già in grado di dimezzare il consumo di energia per unità di informazione: «Per i prossimi cinque anni abbiamo obiettivi ancor più ambiziosi. E in questa prospettiva – conclude il manager – è importante la relazione che esiste tra i nostri laboratori e il Politecnico di Milano, uno tra i più prestigiosi atenei italiani».

Stulz riduce i consumi nei data center

L’impatto ambientale e di consumo energetico di strutture come i data center è piuttosto rilevante. Per questo stanno acquistando sempre più importanza quelle soluzioni che permettono di ottenere notevoli riduzioni nei consumi e soprattutto un maggiore rispetto ambientale.

«In particolare – spiega Marcello Chiozza, direttore commerciale di Stulz (www.stulz.it) – i sistemi di condizionamento inseriti in queste infrastrutture utilizzano una gran parte della potenza totale e fattori come la scorretta organizzazione degli spazi e dei flussi d’aria e la formazione di hotspot rendono le apparecchiature It meno efficienti e possono causare malfunzionamenti».

Per questo, sostiene Chiozza, è molto importante, in un’ottica green, realizzare un sistema di condizionamento efficiente, come quelli offerti dalla gamma Stulz che garantiscono risparmio nei costi di utilizzo e soprattutto un maggior rispetto dell’ambiente, grazie a sistemi come il FreeCooling, che utilizza l’aria esterna per raffreddare le sale server ogni volta che le condizioni ambientali lo rendono possibile, riducendo così al minimo indispensabile l’uso di apparecchiature ad alto dispendio energetico come il compressore.