Gruppo Sigma. L’evoluzione della GDO alimentare

Con quattordici centri di distribuzione presenti in Italia, Sigma guarda al futuro, puntando su organizzazione strategica, business intelligence e unificazione delle banche dati. Cooperazione, sviluppo, italianità si coniugano con innovazione, crescita ed efficienza 

 

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Roberto Zanna, CIO del Gruppo RealcoSigma è una delle più grandi organizzazioni italiane d’imprenditori nel panorama della grande distribuzione nazionale. Cinquant’anni di successi e un presente da leader nella GDO, con una rete di oltre duemila e 600 punti vendita. Ad oggi, sono quattordici i centri di distribuzione presenti in Italia. Una storia importante, tante diverse realtà, che condividono gli stessi valori: cooperazione, sviluppo, italianità. Questi valori si traducono in tradizione di qualità e freschezza, prossimità e continuità nel tempo. Sigma aderisce a Confcooperative (www.confcooperative.it), la principale organizzazione del movimento cooperativo e delle imprese sociali, ed è partner di Coop Italia, con cui ha costruito – insieme a Despar e Il Gigante – Centrale Italiana, la più grande centrale d’acquisto sul territorio nazionale. Nata nel 2004, Centrale Italiana è cresciuta nel tempo arricchendosi di altri partner e arrivando a una quota di mercato del 26%. Ogni centro di distribuzione associato a Sigma (Realco è uno dei 14 presenti in Italia) ha il suo chief information officer. Anche Sigma ha il suo CIO che però non è di Gruppo.

Con Roberto Zanna, CIO del Gruppo Realco (www.realco.it), abbiamo discusso del ruolo dell’IT in questo settore.

 

Data Manager: Qual è il contesto aziendale del Gruppo Realco?

Roberto Zanna: Realco è una cooperativa, che opera nell’ambito della distribuzione alimentare retail dal 1959 e sviluppa un fatturato di circa 300 milioni di Euro, impiegando oltre cento addetti come dipendenti diretti. La rete è prevalentemente indiretta e si sviluppa su circa 250 punti di vendita distribuiti in Emilia Romagna, Lombardia, Marche e Toscana. La cooperativa svolge funzioni di centro distributivo di merci e di servizio ai soci. La mission aziendale è quella di valorizzare l’attività imprenditoriale degli associati per la gestione di moderni punti di vendita al dettaglio. Realco fa parte di Sigma, che è un’associazione nata per acquisire vantaggi per gli associati su tutto il territorio nazionale e opera con quattordici centri di distribuzione su tutto il territorio italiano, sviluppando globalmente un fatturato di circa sei miliardi di euro. Il contesto di business è molto difficile in quanto il mercato è in lieve flessione per quello che riguarda i consumi e soprattutto le abitudini dei consumatori sono in veloce trasformazione.

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Come sono organizzati i sistemi informativi?

I sistemi informativi di Realco sono costituiti da uno staff di cinque persone divise per area di competenza e preposte all’assistenza degli utenti interni all’azienda (dipendenti) ed esterni (soci che operano nei punti di vendita). L’obiettivo principale dei collaboratori IT è di porsi come consulenti e facilitatori a supporto dello sviluppo del business avvalendosi del supporto delle tecnologie e applicazioni più idonee sul mercato. Le attività operative non a valore aggiunto sono delegate all’esterno ad alcune aziende di servizi leader di mercato. Dal punto di vista dell’infrastruttura, l’azienda ha due server farm dislocate agli opposti di due piani diversi dello stesso fabbricato. Tutti gli elementi critici per il business sono ridondati (server, switch, storage, firewall). Il centro di distribuzione lavora quasi 24 ore per 7 giorni alla settimana, perché le diverse merceologie sono ricevute, stoccate e preparate per la spedizione in momenti diversi. Un fermo anche di poche ore potrebbe essere molto dannoso per i punti di vendita.

Quali sono i principali progetti realizzati e quelli futuri?

I principali progetti realizzati recentemente toccano ambiti essenziali per il business della grande distribuzione organizzata. Parliamo di business intelligence legata all’analisi acquisti e vendite degli associati e all’attività di planning e forecasting con simulazioni e reporting what if per il controllo preciso e dettagliato delle vendite in corso d’anno. I prossimi progetti mirano a coprire altri tasselli fondamentali a supporto del business. Stiamo costruendo un datawarehouse centrale in cui validare i dati anagrafici sia di prodotto sia di cliente e fornitore. L’obiettivo è avere un unico punto di gestione unificato delle informazioni per poi costruire i vari report per gli utenti interni. Un altro progetto riguarderà la corretta e puntuale gestione dei trasporti allo scopo di ottimizzare il servizio delle consegne ai punti di vendita sia in termini di efficienza sia in termini di costi. 

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Come vede lo scenario IT dal punto di vista tecnologico e organizzativo?

Ricoprire il ruolo di responsabile dei servizi IT permette di avere una visione aziendale a 360 gradi dell’organizzazione aziendale e un’ottima conoscenza dei flussi e dei processi. Lo scenario IT è sempre e costantemente in evoluzione e bisogna saper cogliere le opportunità di crescita e sviluppo sia tecnico sia organizzativo nei momenti giusti, avendo anche il coraggio necessario per rischiare dal punto di vista decisionale. I servizi offerti dai player del mercato IT permettono un approccio molto flessibile. Diventa sempre più essenziale concentrare le energie delle risorse interne nei progetti core business e nella parte consulenziale verso gli utenti. Per le attività non a valore aggiunto, ma comunque necessarie alla continuità e al livello di servizio (security, help desk, troubleshooting), ci affidiamo all’esperienza e ai servizi di alcune società esterne con cui abbiamo stabilito un rapporto di partnership consolidata nel tempo.

Il ruolo del CIO si è evoluto molto negli ultimi anni. Che cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?

La figura professionale del CIO è radicalmente cambiata e la sua evoluzione è in corso, ma questo accade solo nelle aziende grandi o medie, non nelle piccole. Il CIO è entrato a pieno titolo nei comitati direttivi di diverse società e da lui il CEO si aspetta non solo proposte in ambito IT a supporto di progetti aziendali, ma anche suggerimenti di miglioramento organizzativo, che utilizzino la tecnologia come strumento. Le aziende richiedono inoltre una serie di soft skills in ambito relazionale. Empatia e leadership situazionale sono necessarie per poter colloquiare efficacemente e con competenza in ambienti eterogenei e con persone diverse. Ritengo inoltre personalmente che diventerà importante avere alle spalle esperienze diverse maturate in contesti di business variegati (come succede per i CEO o i CFO), che aiuteranno a esaminare i temi organizzativi con una buona apertura mentale. Il CIO è ormai un manager a tutti gli effetti. A lui l’azienda affida persone che devono crescere professionalmente, chiede di proporre investimenti che abbiano un payback chiaro e nel medio termine, affida a lui progetti strategici (implementazioni sistemi ERP).

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Su quali tecnologie punterebbe per il prossimo futuro?

Il mondo della distribuzione sta subendo una radicale trasformazione dettata dal cambiamento delle abitudini del consumatore. Un fattore critico di successo sarà sicuramente prevedere in anticipo questi cambiamenti per poterli tradurre in azioni mirate sui punti di vendita. A mio parere, sarà premiante l’utilizzo di applicazioni legate al self scanning mobile (fare spesa in autonomia con smartphone) con apps specifiche che permettono anche operazioni push di direct marketing (invio promozioni, invio prodotti in offerta giornaliera…). Le applicazioni gestionali saranno sempre più estese verso il punto vendita fino a diventarne parte integrante (software di back office online con la sede). In linea generale, ritengo che la postazione di lavoro sarà “dematerializzata”, i tablet sostituiranno progressivamente i vecchi notebook e permetteranno l’accesso alla rete e a tutte le applicazioni aziendali ovunque ci si trovi, favorendo lo sviluppo del lavoro da casa. Il cloud prenderà sempre più piede grazie alla virtualizzazione e agli storage “intelligenti” e molte aziende useranno le applicazioni “as a service” pagandone solo l’effettivo utilizzo in modo flessibile. A livello industriale, sarà sempre maggiore l’utilizzo della tecnologia RFID e dei vari dispositivi contactless per applicazioni di controllo e avanzamento produzione.

 

Roberto Zanna STORY

Roberto Zanna – Nato a Bologna nel 1965, ha una carriera lavorativa maturata completamente in ambito ICT e organizzazione con ruoli crescenti in aziende di diversi settori di business. In passato, è stato project manager per il Gruppo Castelli nel settore manufacturing del legno e arredamento, poi capo progetto e responsabile IT al Gruppo La Perla. Sempre nel settore produzione fashion retail, in Furla ha ricoperto il ruolo di responsabile ICT corporate. Ha lavorato come ICT director corporate del Gruppo Marzocchi che opera nel settore manufacturing metalmeccanico. Per due anni è stato senior manager IT per un plant italiano di una multinazionale americana, occupandosi tra le altre cose dell’intera infrastruttura IT, dai server e network di sicurezza alle operations IT (SOX compliance). Attualmente, opera come responsabile ICT corporate del Gruppo Realco di Reggio Emilia operante nel settore distribuzione retail.