La Soa del futuro


Tutti i tools e le infrastrutture oggi sono disegnati per supportare quest’ambiente, che risulta molto flessibile

 

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L’architettura Soa è emersa e si è affermata come il più importante stile architetturale soprattutto per le soluzioni enterprise. I benefici potenziali di Soa in termini di flessibilità, agilità, costi e time-to-market, hanno incoraggiato molte aziende ad adottare o pianificare le tecnologie Soa. La Soa si trasforma per adattarsi alle nuove tecnologie emergenti come le applicazioni mobili. Ne abbiamo parlato con l’esperto Mike Rosen.

Data Manager: Perché un’azienda dovrebbe realizzare un’architettura Soa?

Mike Rosen: Nel corso della storia delle applicazioni i metodi comuni per costruire le applicazioni si sono evoluti e oggi l’approccio che stanno utilizzando tutti è la Soa (Service Oriented Architecture). Tutti i tools e le infrastrutture oggi sono disegnati per supportare quest’ambiente, che risulta molto flessibile; prende i processi/funzioni del business e le informazioni e li suddivide in moduli che possono essere poi associati insieme come requisiti di business al variare dell’ambiente in cui operiamo.

La Soa è abilitante per creare nuovi business?

La tecnologia è sempre un abilitatore del business. Se le aziende hanno una nuova idea di un’attività che potrebbero svolgere e in passato hanno implementato una Soa allora avranno a disposizione tutte le capabilities che, combinate con le informazioni, si possono riassemblare velocemente per affrontare le nuove attività.

Può esistere una Soa senza i Web Services?

La risposta è semplice ed è si, gli ambienti Soa esistono da circa 15 anni e quindi da molto prima della nascita dei Web Services. In passato molti dei miei clienti hanno implementato la Soa in ambienti Java oppure in altri ambienti. Se oggi si dovesse cominciare a sviluppare un progetto ex novo, difficilmente si potrebbe fare a meno dei Web Services e sicuramente si dovrebbe avere un buon motivo per non usarli. Certamente però non è obbligatorio.

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La Soa qualche anno fa era molto di moda, ora qual è la realtà?

La Soa è uscita dalle notizie principali e penso che sia una cosa positiva perché si sono attenuate le aspettative e l’entusiasmo, tuttavia è evidente che tutte le principali infrastrutture (Java, .Net ecc.) sono basate sulla Soa. Non fa più notizia, perché tutti ce l’hanno.

Come si costruisce un’architettura Soa, quali sono le principali cose da fare?

La Soa è stata progettata non per essere una singola applicazione, ma per offrire componenti multiple che possono essere associate in una varietà di processi di business diversi. I due elementi che caratterizzano un’architettura Soa sono: una visione dell’insieme dei processi che si vuole abilitare con dei servizi, spesso si parla di catalogo dei servizi, e le informazioni. È importante disporre di un modello informativo dell’azienda in cui siano descritte tutte le informazioni che i servizi utilizzeranno.

Come si concilia la Soa con le nuove applicazioni Web?

Le applicazioni collaborative sono caratterizzate da un livello di presentation sul device, da una logica di interazione che offre un arricchimento dell’esperienza utente e poi da una serie di processi del business come informazioni, dati e altre risorse della società. Con l’avvento del 2.0 e delle nuove applicazioni di tipo collaborativo integrate con i social media, la Soa è stata utilizzata per aumentare le capacità di interazione per offrire un arricchimento dell’esperienza utente.

Esistono molte parti diverse che prevedono una potenziale interazione con l’utente e grazie al fatto che possiamo confezionare queste diverse parti, possiamo di fatto customizzare e migliorare l’esperienza utente rendendola personalizzata e molto più ricca.

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Mike Rosen Story – È direttore per l’Enterprise Architecture con il Cutter Consortium e direttore editoriale del Soa Institute. Ha molti anni di esperienza nell’architettura e design di applicazioni e più di 20 anni di esperienza nello sviluppo di prodotti per tecnologie distribuite come Dce, Corba, Dcom, J2ee, Web Services, Transaction Processing e Messaging. È uno speaker di fama internazionale e autore di molti libri, tra cui ricordiamo “Applied Soa: Architecture and Design Strategies”. È stato chief enterprise architect presso Iona Technologies.

 

Nel 2012 presenterà per Technology Transfer (www.technologytransfer.it) a Roma i seminari: Allineare Business e IT: un approccio Business Architecture , 21-23 Maggio – Progettare moderne Architetture Applicative, 24-25 Maggio – Applicare Togaf: andare oltre la certificazione e implementarlo nella pratica, 28-29 Maggio – Skills necessari ai Professionisti IT per diventare buoni Architetti, 30-31 Maggio.