L’esperienza della città digitale e le sue fondamenta

L’esperienza della città digitale e le sue fondamenta

L’aspetto visibile della smart city – costituito dai servizi e applicazioni resi disponibili ai cittadini – si accompagna sempre con un aspetto meno visibile ma altrettanto importante di ciò che si realizza “in superficie” 

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In superficie abbiamo i servizi, le applicazioni, le opportunità abilitate dall’intelligenza della rete, che rende le comunità interconnesse e aperte realizzando le condizioni di una crescita sociale ed economica sostenibile, con una migliore qualità della vita: tutto ciò che costituisce per cittadini e imprese  “l’esperienza” della città digitale. Dietro le quinte, vi sono le piattaforme che permettono a chi guida la comunità, gestisce i servizi e le infrastrutture, di supportare l’evoluzione smart della città: soluzioni che permettono di coordinare e pianificare la smart city, unendo partner pubblici e privati in un ecosistema capace di rispondere in modo integrato ed efficace ai bisogni. Questo secondo aspetto, che potremmo definire “le fondamenta della città digitale”, deve restare trasparente per l’utente, nonostante l’estrema complessità che lo caratterizza. Solo a questa condizione la città digitale può essere vissuta come un insieme di esperienze a disposizione del cittadino, e restare aperta a una continua evoluzione, stimolata dalle richieste e dalle proposte provenienti dalla comunità. 

SMART WORK CENTER


Per scendere nel concreto, possiamo utilizzare alcuni esempi di progetti avviati negli ultimi anni. Tenendo conto delle risorse a disposizione, delle specificità della comunità coinvolta nelle iniziative e delle sue priorità, le scelte si sono in genere orientate su azioni capaci di dare grande impatto e ricadute positive anche in aree non direttamente coinvolte dal progetto: in settori quali lavoro, trasporti, sanità, educazione, servizi pubblici. Amsterdam è una realtà da tempo all’avanguardia nell’approccio smart all’evoluzione e gestione dell’ambiente urbano, dentro e fuori i confini cittadini. Ha concentrato i suoi sforzi in particolare sul tema della mobilità e delle modalità di lavoro, temi affrontati in modo integrato, e su un ambizioso progetto di riduzione complessiva delle emissioni di gas serra. Fin dal 2006 ha avviato la creazione di una rete di Smart Work Center in municipalità limitrofe alla città: spazi di lavoro aperti a grandi e piccole imprese, dotati di servizi alla persona e di tecnologie di comunicazione e collaborazione evolute, di cui i lavoratori possono servirsi senza dover andare fisicamente in città. Allo stesso tempo, la città ha fatto proprio un modello, denominato “Urban Ecomap”, che riguarda il consumo di energia, i trasporti e la gestione dei rifiuti con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra. Attraverso una piattaforma interattiva i cittadini vengono coinvolti in azioni individuali e collettive e accedono a informazioni in tempo reale sulle emissioni generate; la disponibilità della piattaforma ha poi incentivato nel tempo la creazione di iniziative virtuose in varie aree delle città, con il coinvolgimento di imprese e altri partner.

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L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA


L’accesso a modalità innovative e aperte di istruzione, nessuno escluso, è stato l’obiettivo che si è posta Stoccolma, una città che nel tempo è diventata il fulcro di una economia basata sulla conoscenza, la cui prosperità può essere assicurata soltanto facendo in modo che nessuno, per nessun motivo, rimanga escluso dal digitale. Pertanto, in ogni istituto del sistema scolastico pubblico cittadino è stata realizzata una rete wireless in grado di supportare l’accesso alle risorse educative attraverso i più diversi dispositivi. Grazie alla decisione presa già in precedenza di affidare in outsourcing la fornitura di servizi e supporto IT a tutti gli enti pubblici della città – incluse le scuole – le istituzioni educative sono libere di concentrare le proprie risorse sulla formazione e possono utilizzare una piattaforma comune di applicazioni collaborative per l’apprendimento. Infine, nel contesto di un programma nazionale, tutto il personale docente è stato istruito in modo da utilizzare correttamente le tecnologie ICT.  Le scuole e il dipartimento dell’istruzione compiono le proprie scelte godendo di una infrastruttura centralizzata che semplifica e rende uniforme l’accesso a risorse di aggiornamento, classi virtuali, strumenti dedicati, fin dalla più tenera età: il progetto prevede di dotare in futuro di banda larga e reti wireless anche le scuole dell’infanzia.

SANITA’ SMART


Possiamo tornare in Italia per esemplificare le opportunità dell’applicazione di soluzioni smart nel settore della sanità. Nel contesto del progetto per Expo Milano 2015, sarà applicata in maniera estesa una applicazione Cisco, basata su tecnologie di telepresenza integrate con strumenti medicali, per collegare i punti di primo soccorso del sito della manifestazione con cinque diversi ospedali di Milano. Sarà quindi possibile valutare a distanza la situazione sanitaria attraverso l’accesso a medici specialisti che necessariamente non possono essere presenti nei punti di soccorso. Si potranno inoltre integrare i servizi di assistenza ai visitatori con la “geolocalizzazione” della loro presenza associata ai loro pass di ingresso, così da individuare rapidamente la posizione delle persone che hanno necessità di cura. Le tecnologie che saranno implementate resteranno patrimonio degli ospedali milanesi e potranno supportare ulteriori applicazioni.

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TECNOLOGIA INVISIBILE

L’intero progetto Expo Milano 2015, che prevede di realizzare un modello di digital smart city del futuro nell’area della manifestazione – con l’obiettivo inoltre di farne un polo da cui “irradiare” servizi e opportunità smart sul territorio – può essere anche uno spunto utile per comprendere la complessità del “lato nascosto” della città digitale, costituito dalle infrastrutture tecnologiche necessarie alla gestione e all’erogazione di servizi e applicazioni.

Cisco lavora con un gruppo di partner tecnologici il cui operato deve procedere sulla base della più stretta collaborazione, in quanto le infrastrutture e i servizi assegnati loro dovranno interagire per assicurare il supporto richiesto alla manifestazione. I visitatori “vedranno” ciò che la rete abilita e vivranno l’esperienza digitale senza avere la minima percezione delle sue fondamenta tecnologiche; anche infrastrutture e impianti non informatici interagiranno con le reti IT – per esempio – per la gestione dei consumi energetici. Questa centralità dell’interazione fra tutti gli stakeholder che gestiscono le reti e le piattaforme su cui sono erogati i servizi smart è sintetizzata bene dalla definizione, che – come azienda – diamo delle soluzioni a ciò dedicate: le definiamo “Community+Exchange”. Queste soluzioni riguardano il mondo delle utility, degli operatori di trasporto, della gestione degli immobili; offrono al settore pubblico la possibilità di erogare servizi digitali al cittadino; infine, sono al cuore dei sistemi per garantire a governi, cittadini, imprese che vivono sul territorio la necessaria sicurezza. 

Fabio Florio, Expo 2015 leader, Cisco Italia