Il futuro della Business Intelligence


“La Business Intelligence è l’elemento chiave nella strategia dei Cio per aumentare la competitività nei propri settori di business. C’è un grande margine di crescita nella capacità di penetrazione di questa tecnologia in futuro”

 

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La crescita dell’uso della Business Intelligence continua inarrestabile. Quindi è necessario introdurre le nuove tecnologie e i nuovi prodotti di Business Intelligence. Cloud computing, Data Warehouse Appliances, Predictive Analysis, Mobile BI, Text Analytics, sviluppo Agile BI, database NoSQL, Social Media Analytics sono soltanto alcuni esempi degli enormi cambiamenti tecnologici che si stanno verificando nell’industria della Business Intelligence e del Data Warehousing. Spesso separare la realtà dagli annunci commerciali può essere difficile e decidere come questi nuovi sviluppi possono realmente aiutare il business non è un lavoro affatto semplice.

Quali sono i nuovi trend nella Business Intelligence e nel Data Warehousing, quali sono le tecnologie chiave che guideranno il processo di decision making nei prossimi anni. Ne abbiamo parlato con Colin White, presidente di Database Associates e fondatore di BI Research, chairman a Roma dell’International Summit sulla BI organizzato da Technology Transfer.

 

Data Manager: Con lo sviluppo dei social network e delle applicazioni Web assistiamo a una crescita esponenziale di dati, quanto vale l’informazione che vi è nascosta?

Colin White: Oggi c’è un fiume di dati che vengono prodotti dalle reti sociali, sono dati che io definisco multi strutturati mentre altri li definiscono non strutturati. Le aziende estraggono questi dati con l’obiettivo di analizzarli; parte di questi vengono inseriti nei datawarehouse oppure in sistemi non relazionali sempre ai fini dell’analisi. Vi è un grande interesse nell’utilizzare tali dati, espanderli e analizzarli per poterli riutilizzare poi quando se ne ha bisogno.

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Le aziende hanno capito davvero il valore che risiede nelle informazioni? E se sì, come possiamo estrarlo in modo semplice ed efficiente?

Le rispondo citando uno studio recente effettuato dall’IBM Global Cio Study 2011 dal quale emerge un dato significativo: l’85% dei Cio considera la Business Analysis un elemento chiave e strategico per competere nel settore. Questo studio è il risultato dell’opinione di migliaia di Cio distribuiti nel mondo. Sicuramente le organizzazioni riconoscono il valore che si ottiene estraendo informazioni dai dati, sussistono tuttavia alcuni problemi: spesso le decisioni non si basano sull’analisi e poi vi sono difficoltà legate alla complessità dei dati e alle risorse limitate dell’IT. Le aziende stanno indagando diversi metodi per sfruttare nel modo migliore l’approccio analitico soprattutto per poter accelerare il processo di scoperta del valore. Come fare per arrivare al valore in tempi brevi, questo è stato il tema centrale della nostra conferenza dove ho presentato la “BI self service” che costituisce uno strumento per sfruttare appieno questo valore.

Dal suo punto di vista di esperto del settore qual è la percentuale di sviluppo della BI nel mondo e in particolare in Italia?

Non conosco il dato per l’Italia, a livello internazionale posso dirle che siamo intorno al 20–25% di penetrazione, ciò nonostante si tratta di una forma molto basilare di Business Intelligence; la forma più comune che consiste in query e scrittura di report, quindi non è una BI di alto livello. Sono molto interessanti i dati presentati da Cindi Howson della BIScorecard che non solo confermano il dato di diffusione, ma allo stesso tempo dimostrano quali siano le tipologie di Business Intelligence più diffuse.

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Quindi siamo solo all’inizio, il mercato è in piena espansione?

Non direi che siamo proprio all’inizio, abbiamo fatto fino a ora un ottimo lavoro incrementando la percentuale di penetrazione all’interno della comunità degli esperti, lo sforzo che ora stiamo facendo è quello di andare oltre la comunità di esperti per raggiungere le masse, questa sarà la vera svolta.

Ultimamente c’è stato uno sviluppo delle applicazioni open di BI, cosa ne pensa?

Nel corso delle nostre conferenze sono molte le domande relative a soluzioni open source di BI, personalmente penso che ogni tool di BI offre alcune features particolari e ciò deve guidare la scelta di un’azienda indipendentemente se si tratti di una soluzione open source o proprietaria. La scelta deve essere fatta in relazione alle caratteristiche del prodotto; certo bisogna evidenziare che i prodotti open source oggi sono maturi e perciò confrontabili con soluzioni proprietarie. Non offrono ancora una gamma completa di funzionalità, pertanto sono adatte per aziende che vogliono iniziare ad adoperare strumenti di Business Intelligence e non hanno esigenza di avere fin da subito tutte le funzionalità, oppure si potrebbe scegliere anche un mix di soluzioni open source e proprietarie a seconda delle esigenze.

Queste nuove piattaforme analitiche impiegano una varietà differente di tecniche, tecnologie e modelli di deployment. Uno degli approcci più dirompenti che è stato introdotto nel mercato è la cosiddetta tecnologia “NoSQL”, di cosa si tratta?

A me non piace molto il termine “NoSQL”, preferisco parlare di modelli non relazionali. Oggi c’è un problema di elevata mole di dati (per esempio tutti quelli che sono all’interno delle reti sociali) e pensare di gestirli secondo un modello strutturato è difficile, se non impossibile. Queste tecnologie non relazionali rappresentano una soluzione attraente per risolvere questo problema.

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È importante affermare che però questi sistemi non sostituiscono quelli precedenti, ma piuttosto li integrano ed estendono le capacità di questi sistemi nell’analisi dei dati multi strutturati che si ritrovano nei datawarehouse.

Questa tecnologia è ancora sperimentale o ci sono già dei casi concreti?

Siamo in una fase iniziale, tuttavia in tutte le società che operano sul Web l’utilizzo di queste tecnologie è molto diffuso, ora sta iniziando a penetrare anche il settore finanziario e quello del retail. Potremmo dire che la tecnologia è in fase sperimentale per le aziende che appartengono ai settori tradizionali, mentre è già a un buon grado di sviluppo per le aziende che operano nei settori ad alta tecnologia.

 

 

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Colin White – È presidente di Database Associates e fondatore di BI Research. È un autorevole esperto di Data Management, Information Integration e di tecnologie di Business Intelligence e di come possono essere usate per costruire lo smart e agile business.

Ha svolto consulenze per molte aziende in tutto il mondo ed è uno speaker abituale nei più prestigiosi eventi di IT. Ha scritto numerosi articoli sulle nuove tecnologie dell’informazione usate per creare benefici di business e collabora con le più importanti riviste tecniche basate su Web. Per dieci anni è stato chairman della Conferenza Portals, Content Management e Collaboration di DCI e di Shared Insight. È stato anche Conference Director di DB/Expo.

Sarà il chaiman per Technology Transfer della Conferenza internazionale su Data Management and Data Warehousing che si terrà a Roma dal 30 Novembre al 2 Dicembre 2011.