DATACORE: VIRTUALIZZARE LO STORAGE SOLO A LIVELLO SOFTWARE


Un approccio che consente di abbattere le barriere che spesso impediscono di raggiungere gli obiettivi operativi e finanziari dei progetti di virtualizzazione

 

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George Teixeira, presidente e Ceo di DataCore (www.datacore.com) è convinto che il 2011 sarà l’anno in cui si affermerà definitivamente la virtualizzazione dello storage basata su software, un approccio che rende i sistemi di archiviazione totalmente trasparenti all’interno dell’infrastruttura virtuale, abbattendo di fatto molte delle barriere che fino a oggi hanno ostacolato numerosi progetti di virtualizzazione.

«Tredici anni fa siamo partiti proprio dal presupposto che i controlli per lo storage in generale, e la virtualizzazione dello storage in particolare, dovessero essere essenzialmente programmi software – ricorda Teixeira -; per questo, in DataCore, la virtualizzazione è stata sviluppata partendo da un’esigenza molto semplice: quella di realizzare un programma software portabile per gestire lo storage dei dischi e farlo girare su qualunque piattaforma. Dal punto di vista del business, il costo totale di possesso e il ritorno sull’investimento di una infrastruttura software pura, dove si paga una sola volta per acquisire software intelligente che gestisca, protegga e sfrutti al massimo gli asset storage, seguendoli di generazione in generazione, di marchio in marchio, è una value proposition molto forte. In altre parole, un’infrastruttura per la virtualizzazione dello storage basata su software può convivere sullo stesso livello di astrazione dei server e dei desktop virtuali, apportando lo stesso tipo di benefici che si riscontrano in quegli ambiti e rendendo praticamente ininfluente l’hardware sottostante».

Un’intuizione che ha dato buoni risultati, visto che la società vanta oggi oltre 20mila installazioni in tutto il mondo. Ora che il tema della virtualizzazione dello storage è sulla bocca di tutti, però, è arrivato il momento di fare di più, ed è questa la logica in cui si inseriscono il lancio di SAN Simphony-V e l’apertura della filiale italiana, affidata a Marco Frigerio, un manager che vanta una solida esperienza nel settore IT.

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«L’Italia rappresenta per noi un mercato strategico – assicura Teixeira -, anche perché riteniamo che SAN Simphony-V sia particolarmente adatto alle piccole e medie imprese, che rappresentano il tessuto portante dell’economia italiana». SAN Symphony-V, infatti, permette ai data center di utilizzare le normali periferiche di storage e gli apparati esistenti per ottenere un ambiente di storage condiviso affidabile e reattivo, indispensabile per supportare ambienti IT virtuali altamente dinamici: una modalità ben diversa dai costosi approcci basati su hardware – spesso proprietario – che vengono generalmente proposti. La soluzione messa a punto da DataCore aiuta a evitare, a un costo sostenibile, i numerosi problemi di prestazioni causati dai colli di bottiglia nell’I/O e i fermi macchina che spesso fanno fallire i progetti di virtualizzazione perché offre una piattaforma software aperta e flessibile da cui fornire, condividere, riconfigurare, migrare, replicare, espandere e aggiornare lo storage senza rallentamenti o fermo macchina. «In definitiva – conclude Teixeira -, utilizziamo il software per ridefinire le modalità d’uso di server e dischi esistenti in modo da gestire i carichi di lavoro normalmente imprevedibili o mai visti prima che i server e i desktop virtuali riversano sui data center consolidati».