«LA PA, UNA VECCHIA JAGUAR CHE CONSUMA TROPPO»

La “curiosa” definizione è di Antonio Naddeo, capo dipartimento della Funzione Pubblica, raccolta durante il convegno “Risparmiare Innovando” organizzato da SAS

di Franco Rossi

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«La Pubblica Amministrazione è sempre di fronte a un grosso dilemma, da un lato la produttività e l’efficienza, dall’altro la riduzione dei costi. Negli ultimi anni si sono susseguiti tagli su tagli. Però la Pubblica Amministrazione di oggi è la stessa di 30 o 40 anni fa. Tant’è vero che rileggendo oggi il Rapporto Giannini (ministro della Pubblica Amministrazione a cavallo fra gli anni 70 – 80, ndr) fatto nel ’79, in pratica si vede la fotografia della PA di oggi». Lo ha detto Antonio Naddeo, capo dipartimento della Funzione Pubblica, a margine del convegno “Risparmiare Innovando”, organizzato da SAS (www.sas.com/it) lo scorso ottobre a Roma in tandem con Forum PA.

«Sono passati 30 anni dal Rapporto Giannini, ma oggi le considerazioni possono essere le stesse, con un cambiamento sostanziale – aggiunge Naddeo -: in questi 30 anni la tecnologia si è evoluta in maniera sempre più avanzata. Abbiamo a disposizione sempre più strumenti informatici, e qualcuno si può chiedere: perché questa tecnologia non rende più efficiente l’amministrazione? Perché non risponde di più alle esigenze dei cittadini? Il problema è che noi lavoriamo con la tecnologia, molti dipendenti pubblici hanno computer e altri strumenti IT, ma la macchina organizzativa non si è adattata a questa nuova ondata tecnologica».

Un esempio. Il ministro Brunetta ha da poco emanato il nuovo Codice dell’amministrazione digitale (Cad), dove ci sono tanti paragrafi dedicati alla tecnologia, dalla Pec (Posta elettronica certificata), alla firma digitale, il protocollo informatico. «Ma noi stessi, le amministrazioni, inseriamo tutto ciò in un contesto vecchio – dice Naddeo – Le scrivanie sono ancora piene di carta, nonostante l’obbligo di digitalizzare e scannerizzare tutto. Bisognerebbe riorganizzare con attenzione le singole amministrazioni».

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Questo vale non solo per l’aspetto tecnologico, ma anche per il trend che riguarda la diminuzione del personale. Il blocco delle assunzioni è in vigore ormai da parecchi anni, tanto che oggi le amministrazioni possono sostituire soltanto il 20% del personale che va via. «Fra pochi anni le amministrazioni avranno la metà del personale alle loro dipendenze – aggiunge Naddeo – In un’azienda privata, con un trend di questo tipo, comincerebbero a riorganizzarsi, fermo restando il mantenimento dei servizi, puntando a una lotta totale agli sprechi. Con la lotta agli sprechi, tramite l’IT, possiamo evitare i tanto famigerati tagli lineari del ministro Tremonti. Però i tagli bisogna anticiparli. Le amministrazioni devono essere in grado di autoregolamentarsi, autoriorganizzarsi per rispondere in qualche modo a questo trend».

Quando si interviene dall’alto con i tagli, non si sa dove si va a parare. Quest’estate ci fu la proposta di tagliare tutti gli enti con meno di 70 dipendenti, ma il progetto fu ritirato fra le proteste. «Se penso all’Accademia della Crusca, le sue attività non sarebbero certo state cancellate, ma accorpate in un altro ente, per esempio il ministero per i Beni Culturali – dice Naddeo -. Quello che penso è che un presidente, un Cda e un direttore generale all’Accademia della Crusca sono un lusso che non ci possiamo permettere. Ma se non riusciamo a chiudere gli enti con meno di 70 dipendenti, come pensiamo di chiudere le Province?».

«Noi nella PA lavoriamo su una macchina vecchia, magari una Jaguar, ma il motore diventa ogni giorno più stretto – chiude Naddeo -. Dobbiamo pensare che invece di una Jaguar abbiamo una berlina che però è nuova. Consuma di meno, costa di meno la manutenzione. E invece noi lavoriamo su una macchina vecchia, ed è ovvio che qualcuno si lamenti e dica che questa macchina non cammina più, perché è stata fatta e strutturata per un motore di 30 anni fa».

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