Redco, l’ICT non ha segreti

Alla vigilia dell’importante tappa dei trent’anni di vita, la società lombarda riafferma le proprie competenze nelle aree unified communications, security e data center

Pietro Rusca amministratore delegato e Elisa Mancassola direttore generale e commerciale di RedcoLe nozze d’argento con l’Information & Communication Technology sono già state festeggiate quattro anni fa. E il prossimo anno Redco (www.redco.it) taglierà un altro ambito traguardo: quello dei trenta anni di vita. Era il 1985 quando tre professionisti attivi nell’ambito delle telecomunicazioni fondarono Redco Telematica a Busto Arsizio, in quell’area tra Milano e Varese che storicamente si è sempre caratterizzata per l’operosità e la concretezza. E a questa regola non è sfuggita Redco, che nel corso degli anni si è evoluta di pari passo con lo sviluppo delle tecnologie ICT, affermandosi sempre più come partner di riferimento per i principali vendor fornitori internazionali. I tre soci fondatori, esperti nel marketing e nell’ingegneria dei sistemi di telecomunicazioni, avevano dato la prima impronta alla società, che inizialmente operava a livello consulenziale e con un’attività incentrata nell’importazione, progettazione e produzione di prodotti per la trasmissione dati, voce e comunicazioni multimedia. Dopo un percorso di costante evoluzione, oggi Redco è una realtà che in media fattura ogni anno cinque milioni di euro, con un agguerrito team di 15 professionisti competenti e dalle profonde conoscenze tecnologiche. «Oggi, siamo attivi principalmente in tre aree: unified communication, con numerose soluzioni proposte, tra cui anche le videoconferenze, security, con importanti progetti implementati, e gestione dei data center, dei quali curiamo anche la progettazione e l’ottimizzazione» – afferma Elisa Mancassola, direttore commerciale e direttore generale di Redco da otto anni e in azienda da oltre vent’anni. Il posizionamento sul mercato della società è piuttosto chiaro: «Ci rivolgiamo principalmente alla fascia medio-alta del mercato, e le nostre installazioni sono soprattutto nelle prime 100 aziende italiane, e annoveriamo tra i nostri clienti il 70% delle prime 20 aziende del nostro Paese» – sottolinea Elisa Mancassola. Quanto ai settori di attività dei clienti di Redco, «non abbiamo un portafoglio d’offerta suddiviso per mercati verticali, in quanto è adatto a ogni tipologia di azienda, però vantiamo una significativa presenza in numerosi ambiti, tra i quali spiccano Banca, Finanza e Energy, e siamo anche presenti nella pubblica amministrazione, sia centrale sia locale» – dice Elisa Mancassola.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Leggi anche:  Apple e Microsoft rinnegano l'etichetta di “gatekeeper” di iMessage e Bing

Partnership di lunga data

L’offerta di Redco si caratterizza anche per la massima specializzazione: «Volutamente, il nostro portafoglio prodotti e soluzioni non è vastissimo, in quanto da sempre intendiamo contraddistinguerci sul mercato per il nostro alto grado di competenza sui diversi vendor rappresentati, ed è anche per questo che proponiamo una gamma di soluzioni complementari provenienti da fornitori di rilievo, con molti dei quali siamo partner da diversi anni, avendoli anche introdotti per primi in Italia» – fa notare Elisa Mancassola. A quest’ultimo riguardo, si possono citare, tra i tanti, due nomi storici che pochi ricorderanno, anche se esistono ancora sotto diverse denominazioni: NetPartners e Security Dynamics. Per quanto riguarda il primo, Redco aveva iniziato a collaborare fin dal 1998 con Netpartners Internet Solutions, divenuta l’anno successivo Websense, in omaggio al notissimo prodotto di URL filtering. Oggi, Redco è Gold Partner di Websense. Invece, Security Dynamics era il nome dell’azienda che sviluppò il primo sistema di autenticazione one-time password chiamato SecurID e che nel 1996 fu poi acquisita da RSA Security. E oggi, Redco è anche Securecare Provider di RSA.

Attività di scouting

Ma non si tratta dell’unico esempio: con Dialogic, che sviluppa building block per la realizzazione di soluzioni di unified communication, call center, di sistemi IVR di risposta interattiva, softswitch e altro, Redco inizia una collaborazione che si può tranquillamente definire pionieristica per quanto riguarda l’Italia, e mantiene per vent’anni il proprio ruolo di partner di riferimento per il mercato italiano anche durante un momento significativo per la vita del vendor quale l’acquisizione da parte di Intel.

Leggi anche:  Crédit Agricole Italia e BlockInvest insieme per la “tokenizzazione” dei bond

Un’altra peculiarità di Redco è quella di identificare vendor magari non ancora molto noti ma che dispongono di soluzioni all’avanguardia della tecnologia, come può essere il caso di Radvision, la società che sviluppa soluzioni per le videoconferenze, che oggi fa parte di Avaya e di cui Redco è partner già dal 2006. Lo stesso si può dire di Palo Alto Networks, che adesso si pone come il campione della sicurezza, con l’esempio tra i tanti possibili del suo “next generation firewall”, con cui Redco aveva siglato un accordo di partnership già cinque anni fa, nel 2009. Tra gli altri vendor “storici” di Redco, vi sono Fenestrae, attivo nelle soluzioni di unified communications, e Avocent, che oggi fa parte del gruppo Emerson Network Power, per i prodotti relativi alla gestione dei data center.

Nuovo amministratore delegato

L’inizio del 2014 ha visto un’importante novità nella compagine azionaria di Redco con l’ingresso di Pietro Rusca, il cui ricco percorso professionale, sviluppatosi in ambito tecnico nei settori IT e networking e svoltosi per gli ultimi 15 anni in posizioni manageriali presso aziende di grandi dimensioni, sta apportando alla società nuove competenze anche consulenziali. «Con tutte le persone di Redco si è creato fin da subito un feeling molto profondo, in quanto abbiamo la stessa visione in merito al valore di lavorare in team e di condividere idee ed esperienze» – sottolinea Pietro Rusca, che ha assunto la carica di amministratore delegato di Redco. «Per fare un esempio, tra le mie più recenti esperienze manageriali, vi era stata anche la responsabilità del Customer Care Business di Telecom Italia per la Francia, e ho potuto riscontrare in Redco lo stesso tipo di attenzione al cliente che caratterizzava uno scenario così rilevante come quello dei clienti top di Oltralpe». Con programmi molto chiari e precisi: «Ho già iniziato a mettere a frutto le mie esperienze di management e le competenze acquisite nella security grazie alle certificazioni ITIL, soprattutto dal punto di vista organizzativo e di consulenza, allo scopo di completare e rafforzare la nostra offerta in questi ambiti con la sempre più importante parte di consulenza organizzativa per la sicurezza» – spiega Rusca.

Leggi anche:  Elmec 3D annuncia una partnership con Sintratec per ampliare la propria offerta di stampanti 3D

Uno sguardo al futuro

Guardando ai prossimi anni di Redco, Elisa Mancassola mostra di avere le idee chiare: «La nostra vision strategica è quella di consolidare ulteriormente la nostra posizione sul mercato e di espanderla, sia puntando sulla security, come accennava poco fa Pietro Rusca, sia privilegiando anche la parte Servizi, rispetto alla quale godiamo già di un’ottima reputazione sul mercato, grazie al nostro help desk presente in via continuativa 24 ore su 24 e sette giorni su sette, e soprattutto grazie alle nostre forti competenze tecniche, condivise a tutti i livelli dell’organizzazione. Si tratta di un nostro fiore all’occhiello, sul quale continueremo a investire, nella certezza che il mercato premia sempre chi è in grado di offrire le migliori soluzioni».

Tra le tante certezze di questa solida azienda, che si appresta a compiere trenta anni in forma invidiabile, rimane un solo punto sul quale non vi sono conoscenze univoche: la denominazione “Redco” non ha infatti un’origine precisa. Qualcuno ha detto che probabilmente starebbe per REte Di COmunicazione, però forse si tratta di una sorta di leggenda metropolitana che non trova tutti d’accordo. Ma alla fine un pizzico di mistero non guasta mai, anche in un mondo ipertecnologico come quello dell’ICT.