Grandangolo – Un salvagente per l’It


Recentemente sono stati presentati i risultati dell’indagine Eito sul mercato Ict 2010 che mostrano a livello mondiale una previsione di crescita, piuttosto modesta, pari al 2% raggiungendo un totale di 2.313 miliardi di dollari. Ma se il risultato globale non è dei più esaltanti, se si scende nel particolare ad analizzare quello del nostro Paese i numeri sono ancora meno confortanti. Eito infatti ipotizza per l’Italia ancora una lieve flessione, pur se tende verso una nuova fase di crescita nel breve termine. Magra consolazione. L’European Information Technology Observatory ha “sentenziato” che nel 2010 il settore Ict nel suo complesso in Italia andrà incontro a un calo dell’1,9%, per un giro d’affari di 67,5 miliardi di euro. Una discesa che nel 2011 rallenterà fino a un -0,7% per un totale di 67 miliardi di euro. Il solo comparto It riprenderà invece a crescere già nel 2011 (+1,1%), restando comunque al sotto della media europea che segnerà un +3,5%.


A conclusione della presentazione dei dati Bruno Lamborghini, presidente di Eito, ha affermato che «è fondamentale che le imprese ricomincino a investire in nuovi sistemi It». Già, facile a dirsi.


Ma guardando documenti e numeri mi è saltato all’occhio un comunicato stampa che mi ha colpito, mi ha fatto riflettere. Si trattava dei risultati trimestrali di Intel che dichiarava di aver registrato numeri record, il miglior trimestre dei suoi 42 anni di storia, battendo le attese degli analisti (che dunque possono anche sbagliare per troppa prudenza). Il fatturato infatti è cresciuto del 34% e il margine lordo addirittura del 67%. Sulla scia di questi risultati, Intel scorge un terzo trimestre altrettanto positivo durante il quale, ha affermato Paul Otellini, presidente e Ceo, «la domanda non smetterà di crescere».

Leggi anche:  Cisco e Nutanix stringono una partnership strategica globale per semplificare il multicloud ibrido e favorire la trasformazione aziendale

Negli stessi giorni sono stati pubblicati i risultati dello studio di Gartner sulla vendita di Pc per il secondo trimestre del 2010. I numeri evidenziano una crescita delle vendite del 20,7% sul medesimo periodo dell’anno scorso, per un totale di 82,9 milioni di unità vendute (in termini di valore, inoltre, si registra un incremento del 13%). Anche in questo caso le stime precedenti riguardanti i volumi prevedevano un risultato inferiore (+19,3%). La domanda continua a essere in forte crescita rispetto a un anno fa spinta soprattutto dal settore corporate più che da quello consumer. Secondo Gartner le amministrazioni pubbliche hanno ricominciato a spendere per rinnovare il parco Pc e lo stesso trend dovrebbe registrarsi nei prossimi mesi nel comparto delle piccole e medie aziende, che traineranno la crescita nella seconda metà dell’anno.


Dunque questo periodo non è drammatico per tutti; in un mercato dove molte imprese “si agitano” per stare a galla qualcuno è comodamente già all’asciutto. Come è possibile? «Le ragioni di questa crescita record – ha chiarito Otellini – sono da ricercare nel passaggio fondamentale verso il cloud computing, che include l’hosting delle applicazioni e dei servizi aziendali nei data center remoti. Le vendite in questo comparto sono cresciute del 170% rispetto a un anno fa».


Ecco che ritorna la “parola magica” cloud computing. Dunque questa metodologia, oltre a promettere risparmi per le imprese utenti, un modo per ritrovare efficienza nei dipartimenti It e conseguentemente un miglior supporto alle line di business, sembra prefigurarsi anche come un “salvagente” per il comparto delle aziende dell’Information technology. Speriamo che almeno il Ceo di Intel non si sbagli.

Leggi anche:  Intesa Sanpaolo e SACE per WIIT