Guido Ucelli è stato una personalità di primo piano a Milano, dal primo dopoguerra fino agli anni Sessanta. Imprenditore determinato e, nello stesso tempo, sensibile ai problemi sociali, guidò il gruppo di industrie meccaniche Riva Calzoni nella loro espansione in Italia e nel mondo, nei difficili anni del fascismo. Si oppose coraggiosamente alle leggi razziali e alle persecuzioni degli ebrei. Il volume, che porta il suo nome (edito da Hoepli), è frutto di una vasta ricerca coordinata dalla nipote Giovanna Majno e dal Centro per la Cultura d’Impresa. I diversi saggi utilizzano numerosi documenti inediti e mettono in luce la multiforme attività di un protagonista della cultura e della storia dell’industria italiana del Novecento, ancora poco conosciuto.

Uomo di cultura poliedrica, dedicò a Leonardo da Vinci il Museo della Scienza e della Tecnica, sogno coltivato e perseguito dagli anni degli studi di ingegneria al Politecnico di Milano fino all’inaugurazione nel 1953, nella città che rinasceva dalla guerra. Ispirandosi ai più innovativi criteri museologici dell’epoca, seppe realizzare un museo unico nel suo genere: «un organismo culturale in continuo divenire e non un deposito di memorie». Fu anche un pioniere nell’uso della tecnologia applicata all’archeologia quando, tra il 1925 e il 1930, intraprese il grandioso progetto di recupero delle navi dell’imperatore Caligola nel Lago di Nemi, abbassando il livello delle acque con i macchinari prodotti dalla Riva. Nel volume sono contenute immagini inedite scattate da Guido Ucelli nelle insolite vesti di fotografo. Mosso dalla passione per il cinema, con una tecnica raffinata, realizzò filmati, che ricostruiscono un’epoca, attraverso scene di vita familiare, viaggi, testimonianze storiche della realtà industriale e politica dell’epoca.

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