I dati stanno al fresco


Per una realtà distribuita come il Business Continuity Institute Italia (BCI), da sempre impegnata nella diffusione della cultura della continuità operativa e a cui fanno capo professionisti presenti in tutto il Paese, oltre a esperti internazionali, il supporto di un sistema informativo efficace e virtuale rappresenta un’esigenza fondamentale. Un’esigenza che, però, non è sempre facile da soddisfare. Un simile risultato, infatti, non può prescindere dalla necessità di contenere i costi, poiché un’associazione senza fini di lucro deve vagliare ogni singola spesa.

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Per questa ragione, sfruttando al massimo le competenze interne, abbiamo adottato licenze open source e gratuite. Simili proposte, spesso, spaventano le aziende che non le conoscono adeguatamente. Al contrario, proprio perché aperte, possono vantare un’ampia rete di esperti, distribuiti in tutto il mondo, sempre disposti a scambiare consigli e supporto con quanti condividono la stessa filosofia. L’unica carenza, rispetto a piattaforme più commerciali, è legata a un’interfaccia meno gradevole e curata che, quindi, richiede un’esperienza e una capacità di gestione maggiori da parte del personale interno.

Oltre al software, però, è stato fondamentale anche scegliere un server, che abbiamo acquistato in leasing, affidabile e installato in una struttura in grado di rispondere alle esigenze di continuità operativa. Esigenze con le quali, da esperto di Business Continuity, sono abituato a confrontarmi, modulando le soluzioni per ottenere un buon equilibrio costo/sicurezza.

Individuare un data center in grado di fornire le migliori condizioni ambientali per il nostro server non è stato banale. Anche in considerazione del fatto che le soluzioni proposte a prezzi relativamente bassi nascondono, spesso, evidenti criticità. Per questa ragione, durante lo scouting di mercato, abbiamo chiesto preventivi per ospitare, oltre al nostro server, anche quello di altre aziende consociate, potendo così disporre di un maggior potere contrattuale. Una delle soluzioni che, sulla carta, apparivano più convenienti, all’atto pratico si è però dimostrata inadeguata. Infatti, per contenere i prezzi, i gestori non disponevano di un sistema di condizionamento adatto. Una situazione di cui ci siamo resi conto durante l’installazione, poiché le macchine risultavano calde. Un simile problema può portare, in breve tempo, a guasti dei server e, quindi, all’impossibilità di utilizzarlo, oltre ai notevoli costi di manutenzione. Da qui la scelta di rescindere il contratto sottoscritto, per individuare un fornitore in possesso di locali con le caratteristiche effettivamente necessarie alle nostre esigenze, anche in termini di fornitura dell’energia elettrica e di connessione alla rete pubblica ridondanti. In fase di scelta, inoltre, abbiamo verificato la presenza di un efficace sistema di infiltrazione dell’aria, per prevenire la presenza di polvere che potrebbe depositarsi sulle sofisticate apparecchiature elettroniche.

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Minore attenzione, invece, è stata prestata alla predisposizione di apparecchiature ridondate, che avrebbero comportato costi eccessivamente elevati. La soluzione scelta, infatti, prevede un backup quotidiano in remoto, a cui si somma la garanzia di un ripristino entro quattro ore lavorative. Un compromesso che ci consente di salvaguardare al meglio tutti i nostri dati, anche se ci espone al rischio di un breve tempo di attività. Un rischio, quest’ultimo, che una realtà come il BCI può tollerare senza significative ripercussioni in termini di business.

 

Luigi Corsaro, presidente e Cio di Business Continuity Institute Italia