L’utilizzo strategico della tecnologia


Lo scenario economico ridisegnato dalla crisi ha portato alla creazione di un binomio ormai imprescindibile: crescita e tecnologia. Fondamentale è infatti considerare la tecnologia come abilitatore di innovazione competitiva, e quindi elemento centrale per accelerare la ripresa delle imprese e del Paese. Questo perché la tecnologia è innovazione ed è necessario innovare per crescere.
Nel mercato globale, la crescita è guidata dai Paesi emergenti, mentre Europa e Italia hanno un peso sempre meno significativo (a oggi circa il 6%). Considerando il nostro trend di crescita demografica ed economica, in futuro rischiamo di essere sempre meno “rilevanti” nello scenario globale, schiacciati dalla competizione emergente. La capacità competitiva è quindi un fattore fondamentale per la crescita, per mantenere “rilevanza” come sistema, sviluppando nuove dinamiche di business e sfruttando le potenzialità che abbiamo, per innescare un processo virtuoso di innovazione.
In questo quadro, gli investimenti in It sono non solo un mezzo per acquisire efficienza, ma anche un naturale “moltiplicatore di investimento”, che consente lo sviluppo di nuovi strumenti e modelli di business e la valorizzazione delle risorse. Infatti l’utilizzo strategico della tecnologia porta con sé un incremento della produttività e permette inoltre di creare innovazione di prodotti e servizi non solo all’interno della realtà aziendale, ma anche sul mercato.
Negli anni l’Italia ha perso percentuali importanti nel rapporto tra dato economico nazionale e mercato It – e nel confronto con i Paesi concorrenti. Recuperare questo gap è oggi un elemento essenziale per la competitività e la ripresa, che non può prescindere dall’utilizzo delle nuove tecnologie digitali.
Il mondo di oggi è infatti sempre più veloce e interconnesso. Fenomeni come il cloud computing, il processo di consumerizzazione dell’Ict, i social network, hanno modificato l’utilizzo quotidiano delle tecnologie – sia a livello di imprese che di singoli individui. Abbiamo nuovi strumenti a disposizione che impattano il modo in cui lavoriamo e collaboriamo, possiamo usare device virtualmente in qualsiasi situazione, per accedere ai servizi che viaggiano sul cloud, disponibili semplicemente, rapidamente, immediatamente e in sicurezza, sempre e dovunque.
La tecnologia ci consente quindi di andare avanti rapidamente, di fare un reale “salto quantico”; può consentirci un importante recupero competitivo, sviluppando nuovi modelli di business che valorizzino le specifiche capacità produttive e di servizi delle imprese, facilitandone l’aggregazione in reti e filiere e assicurando comunque efficienza e flessibilità.
Mai come in questa fase è infatti importante fare sistema, creare massa critica tra le imprese, in modo da lavorare sistematicamente come aggregati, a livello di territorio, di filiera. I distretti industriali grazie alle nuove tecnologie possono oggi tornare a competere e vincere nei mercati globali, e moltiplicare i vantaggi delle “reti di impresa”, collaborando e condividendo in modo efficiente e veloce competenze e processi.
Ma per concretizzare questo scenario virtuoso è necessario anche un cambiamento di prospettiva e un nuovo approccio culturale che da un lato punti a valorizzare il know how e le potenzialità delle nuove generazioni – i cosiddetti “Digital Natives” – integrandole però con il solido patrimonio di professionalità ed esperienze delle generazioni precedenti.
Occorre quindi favorire la creazione di un vero e proprio ecosistema che operi a vari livelli, per innescare un reale processo innovativo all’interno del Sistema Paese: dalle istituzioni, alle entità economiche e di impresa. Resta infatti fondamentale l’azione istituzionale attraverso programmi di integrazione delle politiche economiche con quelle di innovazione che consentano di superare il gap dell’Italia nell’uso delle tecnologie, incentivando la crescita strutturale, normativa, organizzativa e culturale che limita l’attuale competitività del nostro Paese.

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Luigi Freguia, amministratore delegato, Gruppo HP Italia

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