Pensieri d’innovazione


L’annuale appuntamento dello Smau ha visto molte novità presentate e una buona risposta di partecipazione di visitatori business, ma di questo riportiamo un’ampia sintesi su DMO (Data Manager Online). Qui mi preme riportare piccoli stralci di ciò che otto responsabili dei vendor hanno detto durante una tavola rotonda in occasione dell’evento di apertura della manifestazione, cercando di sintetizzare in poche righe (con tutti i limiti di una sintesi quasi estrema), e senza commenti, il loro pensiero sul ruolo dell’ICT nel nostro Paese e su come si può agire per trarne vantaggio.

«Non è più il momento di domandarsi “se” l’ICT possa essere utile o “come” – sostiene David Bevilacqua, AD di Cisco Italia -. È il momento di agire. Occorre dotarsi di infrastrutture di rete pervasive a banda ultralarga; utilizzare tali infrastrutture per moltiplicare il potenziale produttivo e creativo di persone e imprese».

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«Lo sviluppo sta avvenendo più per le persone che per le aziende – afferma Dario Bucci, AD di Intel Italia -. Mancano le basi, il primo problema è la scuola, bisogna portare la tecnologia nella scuola». Ma ha anche una nota ottimistica: «Abbiamo fatto un viaggio nell’Italia che innova, ci sono molte società che hanno innovato e tratto vantaggio, molte di queste sono aziende di medie dimensioni».

«La nostra strategia dello Smarter Planet ci ha portato a contatto con la PA ed è emersa una situazione migliore di quanto ci si poteva aspettare – dice Nicola Ciniero, AD di IBM Italia -. Abbiamo girato Comuni, Regioni e Province trovando una vivacità intellettuale notevole, ma i trasferimenti verranno ridotti di diversi miliardi di euro. La Pubblica Amministrazione Locale deve fare innovazione auto sostenibile, attuando progetti che si ripagano nello stesso anno».

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«L’evoluzione tecnologica sta mettendo nelle mani di manager e imprenditori strumenti tecnologici sempre più avanzati e versatili – è il parere di Sergio Esposito, country leader Hardware business unit di Oracle Italia -. Questo progresso, unitamente al Cloud computing, consente di portare l’IT aziendale da nicchia per specialisti a parte integrante del business d’impresa. Il Cloud per il mercato italiano è una grossa opportunità e potrà rappresentare un vero momento di svolta tecnologica sia per le Pmi che per le Pubbliche Amministrazioni».

«Bisogna ripartire, ma molto in fretta – avverte Patrizia Grieco, AD di Olivetti -. Oggi c’è un modo nuovo di fare ICT: il Cloud, che abbatte i costi, riduce il payback degli investimenti e porta con sé una facilità d’uso maggiore. Fondamentale anche investire nella “scuola 2.0”».

«L’innovazione diffusa e la competitività di un territorio non nascono da iniziative isolate, ma da una gestione a sistema che coinvolge molti attori, pubblici e privati – sostiene Pietro Scott Jovane, AD di Microsoft Italia -. Affinché ciò avvenga è necessario un lavoro di sensibilizzazione di imprese, istituzioni, governi e associazioni, per creare un clima di consenso e fiducia in grado di incoraggiare la nascita di progetti che rappresentino veri e propri esempi di eccellenza».

Pietro Labriola, responsabile direzione Business di Telecom Italia, punta sulle Pmi: «Le soluzioni IT e i servizi Web sono oggi gli strumenti di lavoro determinanti per la crescita delle imprese soprattutto di piccole dimensioni».

«Se il supporto al processo di crescita delle aziende può costituire un elemento positivo in un momento delicato dell’economia nazionale – chiude il giro dei pareri Agostino Santoni, AD di SAP Italia -, tanto più risulta strategico il sostegno allo sviluppo delle Amministrazioni, poiché un Paese sano passa attraverso un percorso evolutivo delle PA che, innovando, può migliorare la gestione interna, il servizio ai cittadini e la qualità di vita della collettività».

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