Più veloci della luce!


È un italiano, Antonio Ereditato, a guidare il team di ricercatori che ha portato a termine l’esperimento che, se confermato, metterebbe in crisi la teoria della relatività di Einstein. A fine settembre un fascio di neutrini è stato lanciato dal Cern di Ginevra e ha raggiunto i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infin), superando la velocità della luce di 60 nanosecondi. Se confermata (da ulteriori esperimenti), la notizia è di quelle che cambiano la storia della fisica, rivoluzionando teorie ormai consolidate, ma c’è anche un’altra notizia di tutto rilievo e riguarda il fatto che nell’esperimento, nella scoperta, hanno avuto un ruolo importante alcuni ricercatori italiani.

Allora gli italiani sono davvero degli innovatori e forse possono esserlo in tutti i campi, anche in quello industriale. Certo è necessario che ci siano le condizioni adeguate, gli investimenti e le tecnologie necessarie. Ma, dai dati che ha mostrato recentemente l’Assinform sull’andamento del mercato ICT (in continuo e costante calo), sembrerebbe proprio che le imprese del nostro Paese si muovano in senso contrario. Si spende sempre di meno per la tecnologia informatica e nelle telecomunicazioni e non perché le aziende abbiano già in casa tutto il necessario per fare un salto di qualità verso l’innovazione. Certo la crisi pesa sui budget, ma senza investimenti che guardano al futuro non se ne esce.

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Il quadro che scaturisce dai numeri presentati è piuttosto desolante.

Il mercato dell’ICT in Italia si è attestato a metà 2011 a quota 28.913 milioni di euro, con un calo di -2,4% eguale a quello registrato nel primo semestre dell’anno precedente. Quello dell’IT a 8.763 milioni di euro mostrando una flessione del -1,7% un po’ più contenuto rispetto alla prima parte del 2010 (-2,5%), ma comunque non confortante. Cali più modesti nei servizi (-1,2%) e un’infinitesimale crescita del software (+0,3%). L’hardware si distingue al negativo con un -4,1%, sospinto anche da una diminuzione dei prezzi. Per quanto riguarda le telecomunicazioni, il cui mercato ha raggiunto 20.150 milioni, si è evidenziata una contrazione del 2,7%, anche superiore a quella del medesimo periodo del 2010 (-2,3%). Anche per l’intero anno i numeri previsti non ci sorridono; ovviamente la situazione macroeconomica evidenziatasi nei mesi estivi peserà sulle “performance” anche di questo mercato. Riguardo alle TLC si stima un calo compreso tra il -1,5% e il -4,1%, mentre per l’IT le previsioni sono leggermente più ottimistiche, comprese in una forbice tra il -1,2% e il -2,8%.

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Unico lato positivo, a parte la piccola ripresa del software, è il successo dei tablet: questi ultimi, nei primi sei mesi dell’anno, hanno registrato una crescita del 347% passando dalle 89mila unità vendute nel primo semestre 2010, alle 398mila di giugno 2011.

Nel presentare questi risultati il presidente di Assinform, Paolo Angelucci, ha ribadito che i numeri confermano che l’IT italiano sta vivendo una forte crisi di mercato, che perdurerà nei prossimi mesi, con il rischio di ulteriore aggravamento. «Il peggioramento – ha detto – è il segno dei tagli di spesa e del differimento degli investimenti da parte soprattutto dei grandi clienti». «Oggi – ha aggiunto – finalmente si riparla di crescita al tavolo del ministero dell’Economia. Bene, è giunta l’ora di scommettere sull’ICT». E ha poi concluso: «Non ci sono alternative: la digitalizzazione è un percorso strategico di crescita per il Paese».