Un’Audit per misurare il benessere organizzativo dell’azienda


E’ possibile affermare che la distribuzione di valore aggiunto (in termini d’iniziative sociali o di azioni finalizzate a produrre maggiore benessere aziendale) generi effettiva motivazione e che questa, a sua volta, apporti benefici misurabili all’impresa?

I talenti

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L’outsourcing dell’amministrazione del personale è in piena evoluzione. Per me, che in Zeta Service faccio esperienza diretta delle nuove esigenze delle direzioni del personale delle nostre aziende clienti, è ormai chiaro che alle due grandi aree già collaudate, quella dell’elaborazione dei cedolini e quella della gestione delle presenze, se ne stia aggiungendo una terza: la gestione delle risorse umane in un’ottica di valorizzazione dei talenti.

Al giorno d’oggi è ormai noto che i talenti siano risorse critiche all’interno della struttura dell’impresa dal momento che, qualsiasi posizione o ruolo essi ricoprano, grazie al loro carisma e alla loro indole naturale, si contraddistinguono per essere sostenitori attivi e propulsori di innovazione e di benessere. Partendo da questo assunto di base, per un’azienda la soluzione ottimale sarebbe quindi quella di essere strutturata in modo tale da attrarre tali personalità dal mercato del lavoro, saperle impiegare al suo interno e motivare con la prospettiva di un lungo sodalizio. Perché questo possa accadere, una società dovrebbe possedere e utilizzare nella vita di tutti i giorni due importanti strategie di condotta: metodo e continuità d’azione.

Per prima cosa, il metodo deve portare a riconoscere e misurare il valore delle competenze e delle capacità individuali delle persone presenti all’interno dell’organizzazione e a pensarle in relazione alle necessità dell’impresa. In seguito, si tratta di individuare piani di sviluppo che sappiano coniugare le esigenze del singolo e quelle dell’impresa in uno scenario di sostenibilità reale e, infine, di definire i criteri attraverso i quali valorizzare le prestazioni e gli apporti individuali al conseguimento degli obiettivi comuni tra impresa e portatori diretti d’interesse.

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In quanto alla continuità d’azione, questa dovrebbe derivare dall’applicazione del sistema dei valori aziendali, così come dal desiderio dell’impresa di realizzare obiettivi di successo durevole per mezzo di comportamenti coerenti, sani e condivisibili. In questo processo, come appare chiaramente, la cultura del dato è trasversale e radicata, tanto da diventare un valore della cultura d’impresa.

Il valore del dato

Che si tratti di poste numerarie o di indicatori di efficacia, efficienza o soddisfazione, ogni elemento – in un’impresa – dovrebbe poter essere messo in relazione a indici di valore. In tempi incerti come questi, tutti abbiamo occasione di comprendere come la micro-variazione di un indice possa produrre, negli anni, effetti amplificati e apparentemente imprevedibili. Perché non trarre vantaggio da questa lezione? Perché non identificare i parametri per mezzo dei quali avere – in un ideale cruscotto – l’immagine, sintetica ma chiara, della situazione della nostra organizzazione?

I dati hanno il vantaggio di essere impersonali, naturalmente oggettivi. Analizzando l’andamento nel tempo di alcuni semplici indicatori, l’impresa può verificare, in modo puntuale e semplice, come e quanto le proprie scelte di gestione abbiano inciso sulle prestazioni e sui risultati prodotti. Il dato ottenuto partendo dall’analisi della situazione propria all’impresa avrà il vantaggio di aumentare la visibilità, gli spazi di manovra e le opportunità decisionali.

Durante i numerosi momenti di confronto con le direzioni del personale dei nostri clienti è infatti emersa la necessità di una maggiore chiarezza circa alcuni aspetti della gestione del personale. In particolare, l’esigenza di verificare come sia possibile misurare gli effetti della circolazione del valore in azienda e come definire dati oggettivi con i quali costruire modelli che, una volta applicati, garantiscano risultati misurabili. Da parte nostra si è deciso di rispondere in modo pragmatico a tali quesiti e così abbiamo creato un servizio ad hoc per dare riscontro a tali richieste.

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Alla base della nuova proposta si trovano i dati che ogni mese sono prodotti dal nostro Servizio di Elaborazione Paghe. A partire dal valore e dalla qualità di queste informazioni abbiamo creato un modello che evidenzia le relazioni tra indici generali, valori di sviluppo individuali e tendenza evolutiva aziendale su base storica, così da poter ricavare quegli elementi necessari a definire cruscotti di controllo e percorsi di miglioramento personalizzati per individuare e traguardare risultati certi e oggettivabili.

Il passo immediatamente successivo è stato quello di recuperare informazioni gestionali, di sviluppo, di contesto attraverso interviste alle direzioni del personale, onde sviluppare un report di critica analitica e prospettica.

L’Audit

L’obiettivo della nostra Audit è dunque quello di coniugare la teoria della gestione del capitale umano con la peculiare realtà del vissuto di un’azienda così che, dall’intersezione tra elementi guida e indici precisi, nasca un sistema improntato di volta in volta su una particolare realtà aziendale che le permetterà di avere visibilità di tutti i suoi diversi ecosistemi interni.

La realizzazione di sistemi in grado di individuare questi dati, ordinarli, leggerli e renderli interpretabili in indicatori è spesso considerato un investimento che solo pochi possono affrontare sia in termini di costi di struttura che di tempo e risorse da dedicare.
Per ridimensionare questo timore e per agevolare i clienti ad avvicinarsi al nuovo servizio, abbiamo cercato di rispondere proattivamente a queste criticità sfruttando le opportunità fornite dalla gestione in outsourcing. Infatti l’analisi finale, prodotta direttamente da noi, minimizza i costi in quanto deriva da un lavoro di raccolta e di elaborazione di dati che, seppur personalizzati sulle peculiarità di ogni azienda, sono già utilizzati per le attività che vengono a noi delegate.

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Quindi, i direttori del personale non dovranno far altro che leggere i risultati di un’analisi veritiera e del tutto corrispondente allo stato della loro azienda e dei loro dipendenti.

Inoltre, in un’ottica di ancora maggiore apertura e progresso, le aziende interessate potranno fare network per avere la possibilità di confrontarsi circa i risultati del monitoraggio e le politiche salariali e gestionali attuabili.

Paola Caccia Dominioni, responsabile risorse umane di Zeta Service

www.zetaservice.com