Urban safety: dalla Smart City alla Human City

L’uso di infrastrutture intelligenti contribuisce a migliorare l’accesso ai servizi e la qualità della vita

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Il fenomeno dell’urbanizzazione, iniziato secoli fa, sta crescendo con un moto uniformemente accelerato. Già oggi Tokio, la più popolata area metropolitana del pianeta, ospita 35 milioni di abitanti e si prevede che entro pochi anni ci saranno aree urbane con oltre 50 milioni di abitanti. Questo processo ormai inarrestabile provoca una moltitudine di problemi: congestione, rischi per la salute a causa dell’inquinamento (le metropoli producono l’80% delle emissioni di carbonio del pianeta), insostenibilità, ingovernabilità, difficoltà nell’utilizzo efficiente dell’energia e nel coordinamento delle attività sul territorio. Gli amministratori delle città si trovano oggi più che mai nelle condizioni di dover affrontare le questioni collegate allo sviluppo sostenibile sfruttando la tecnologia. L’uso di infrastrutture intelligenti per questi scopi contribuisce senz’altro a migliorare l’accesso ai servizi e la qualità della vita.

 

FOCUS SULLA CITTA’ INTELLIGENTE – Una città è una complessa entità creata dall’interazione di una componente biologica (gli abitanti umani, fauna e flora), una componente sociale (l’insieme delle attività collettive, idee e organizzazioni degli abitanti) e una componente meccanica (gli artefatti tangibili e intangibili che supportano la vita della città). Una città cosiddetta “intelligente” deve essere in grado di adattarsi ai cambiamenti, sfruttando sensori, telecomunicazioni avanzate, sistemi informativi geografici, cruscotti decisionali, e di fare un uso efficiente di queste risorse. Il termine di “città intelligente” è stato introdotto come un qualificatore di vivibilità per ambienti urbani in cui infrastrutture di comunicazione integranti le più avanzate tecnologie cablate e senza filo si combinano ad apparati terminali, servizi e applicazioni di avanguardia, allo scopo di semplificare la vita dei cittadini e delle imprese, nelle abitazioni, negli uffici e nei luoghi pubblici. Soluzioni avanzate di gestione della mobilità, sia in termini di infrastrutture di trasporto sia in termini di sistemi informativi e monitoraggio, sono venute ad aggiungersi come secondo aspetto tecnologico in una città intelligente. L’elettronica consente molteplici applicazioni innovative, come videosorveglianza, controllo intelligente dei semafori e dei flussi di traffico, sistemi di infomobilità basati su Gps, telegestione delle reti tecnologiche sul territorio (rete elettrica, illuminazione pubblica, acqua potabile, gas, teleriscaldamento, TLC). Le tecnologie utilizzate sono le medesime su cui si fondano la domotica (automazione di appartamenti e ville) e la building automation (automazione di edifici pubblici e privati: condomini, uffici, ospedali). Un terzo aspetto tecnologico riguarda, infine, la maggiore efficienza energetica, derivante non solo dall’adozione di tecnologie smart grid nella distribuzione di energia, ma anche dalla progettazione di edifici a basso impatto per quanto riguarda le esigenze di riscaldamento e climatizzazione.

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Si iniziò a parlare di “città digitali” negli anni 90, quando in seguito alla liberalizzazione delle TLC e al “boom” dei servizi Internet, iniziò il cablaggio selvaggio del sottosuolo del territorio urbano di tutte le città grandi e medie, mentre spuntavano le antenne della telefonia cellulare e delle reti Wi-Fi e molti Comuni iniziarono a realizzare reti civiche, siti Internet istituzionali e applicazioni di e-government. Ma oggi le città non sono più limitate alle strutture fisiche, poiché i nuovi media influenzano il modo in cui gli abitanti delle città organizzano la loro vita quotidiana e le loro relazioni sociali. Di conseguenza, le città sono ormai intese come “Smart City”/“Smart Town”, “Cybercity” o anche “Hybrid City” (città reale con le proprie entità fisiche e abitanti che si combina con città virtuali parallele, per esempio social network e community).

Un’ulteriore evoluzione delle Smart City è rappresentata dalle Ubiquitous Cities (u-cities) che si basano sui concetti di Ambient Intelligence (ambienti elettronici sensibili alla presenza di persone) e Ubiquitous computing (nel 2020, ci saranno 50 miliardi di dispositivi interconnessi in Cloud computing e 4 miliardi di utenze cellulari) per risolvere i problemi della Urban Age.

 

STORIE D’ECCELLENZA – Fra gli esempi di realtà della Pubblica Amministrazione Locale che stanno concretamente abbracciando il fenomeno “Smart” spicca il Comune di Cesenatico che appartiene a quei comuni alla costante ricerca di tecnologie in grado di assicurare a visitatori e clienti servizi qualificanti a valore aggiunto sempre più elevato. Si tratta di un’esigenza particolarmente ricca di aspetti contrastanti. Se da un lato esprime la volontà crescente della PAL di evolversi in chiave innovativa, dall’altro si scontra con ostacoli ancora difficili da superare, primo fra tutti il costo e l’impatto ambientale che può comportare la realizzazione delle infrastrutture necessarie per far in modo che gli utenti finali usufruiscano di questi servizi nelle aree dove li possono utilizzare. In questo contesto gioca un ruolo fondamentale la tecnologia che permette di utilizzare dei tratti delle linee di illuminazione pubblica come reti che trasportano dati, senza la necessità di “stendere” nuovi cavi. Alla luce di queste considerazioni prende valore la storia di successo del Comune di Cesenatico che, spinto dall’esigenza di far vivere ai propri turisti una customer experience unica, ha aderito a Smart Riviera, l’iniziativa speciale lanciata da Smart Services Cooperation Lab, il primo centro di eccellenza Italiano che, sotto l’egida del ministero della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione e di Telecom Italia, raduna alcuni fra i principali player tecnologici italiani con l’obiettivo di studiare e individuare soluzioni ICT innovative da replicare e industrializzare. Basato sull’implementazione della tecnologia Smart Town, il progetto ha lo scopo di digitalizzare la centralissima piazza Andrea Costa e la zona prossima alla spiaggia, dotandole di servizi “intelligenti”, fra cui:

  • il Collegamento a Internet tramite hot-spot Wi-Fi pubblici
  • la Videosorveglianza del suolo pubblico
  • il Telesoccorso istantaneo al bagnante
  • il Sistema di Telecontrollo e Telegestione dell’impianto di illuminazione pubblica che fornisce risparmi sia energetici (30%) sia manutentivi (40%).
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Sfruttando la trasmissione su onde convogliate, il progetto si propone di utilizzare gli impianti elettrici già esistenti al fine di favorire notevoli risparmi economici per l’installazione degli apparati. Il buon funzionamento della videosorveglianza nel comune di Cesenatico è assicurato dalla tecnologia multisensoriale di videosorveglianza attiva a intelligenza distribuita, in grado di applicare sofisticati algoritmi dinamici di riconoscimento degli eventi (oggetto abbandonato, rimosso, tracciato percorsi, conteggio persone, velocità, eventi sociali). Questo consente non solo di garantire l’efficienza della videosorveglianza attraverso le onde convogliate, ma anche di aprire il sistema a futuri sviluppi in ottica di integrazione della sorveglianza con altre tecnologie, come la telefonia multimediale o la sensoristica per una rilevazione più attenta degli eventi ambientali sul territorio.

 

VERSO LA HUMAN CITY – Smart Riviera fa parte di quei progetti di innovazione tecnologica in continua crescita che testimoniano come le infrastrutture, fisiche o digitali, su cui si basa la vita di tutti i giorni si stiano sempre più unificando per infondere intelligenza nell’organizzazione urbana di comuni e città. La tecnologia ancora una volta non si rivela un fine a sé stante, ma un importante mezzo di evoluzione in grado di gettare le basi della futura “Human City”, una città a misura d’uomo in cui l’essere umano, come in una sorta di rinnovato Umanesimo, è al centro di un ecosistema più vivibile studiato appositamente per rendergli la vita migliore.

Emilio Barlocco presidente e amministratore delegato di Ifm Group