WEB SIDE STORY


«LA RETE DEVE RIMANERE UNIVERSALE»

Tim Berners Lee in un’intervista alla rivista Scientific American, ha criticato i social network (fra cui Facebook e Linkedin) perché contraddicono i principi di base del World Wide Web. Infatti, creano barriere che spezzettano la Rete in quanto impediscono di scaricare e disseminare l’informazione contenuta al loro interno. Sir Timothy John Berners-Lee, padre del Web, ha dichiarato: «La Rete deve rimanere universale. Chiunque deve poter pubblicare online quello che vuole senza bisogno di permessi di autorità od organizzazioni centrali. La tecnologia deve restare gratuita senza diritti d’autore. L’unica legislazione utile sarebbe quella mirata ad assicurare la neutralità del Web per evitare che si creino situazioni di favoritismo verso certe aziende o certi tipi di utenti». La net neutrality è alla base di molti degli obiettivi dell’Agenda Digitale europea che il commissario Neelie Kroes intende portare avanti per scongiurare gli abusi dei sistemi di traffic management e anche dei programmi di “packet inspection” che possono rivelarsi un’insidia per la privacy. Ma anche la più neutrale delle Reti non sarebbe un paradiso. In Rete, si incontrano imbroglioni e scervellati proprio come nel mondo reale. Non c’è legge che possa metterci al riparo dalla stupidità. Non solo. La fase di incertezza che stiamo attraversando, produce come effetto l’incremento del senso di appartenenza e le comunità online e i blog registrano un picco di popolarità. Se tra i trend valoriali del consumatore globale rilevati da Roper Reports al primo posto troviamo la domanda di sicurezza, tra quelli comportamentali il bisogno di essere connessi sempre e dovunque non conosce eguali. Pur di sentirci parte di qualcosa siamo pronti ad assumerci rischi che non saremmo disposti a correre nella vita reale.

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