Exprivia e SAP credono nel sistema Paese


Trasformare i Big Data in informazioni disponibili ovunque e in tempo reale, grazie ad HANA e al Cloud computing. Scelte critiche in tempi brevi si traducono in vantaggio competitivo per i manager

È sufficiente sfogliare un manuale di economia per scoprire come – negli ultimi decenni – il Pil di un Paese sia cresciuto in parallelo agli investimenti ICT. Si tratta di una regola, non scritta, facilmente intuibile da chiunque possieda quel minimo di sensibilità, necessaria per comprendere un rapporto costante: il supporto dei sistemi informatici consente di aumentare efficienza ed efficacia. Una simile correlazione ha dimostrato la propria veridicità in modo esplosivo alla comparsa dei primi computer e si è confermata poi con lo sviluppo delle reti di telecomunicazione e, recentemente, dei sistemi gestionali. Alla crescita dell’efficienza corrisponde la necessità di aumentare la velocità dei processi e annullare i tempi morti. Fino a pochi anni fa, ad esempio, un’azienda produceva dei beni, che “stipava” nei magazzini e poi, nell’arco di alcune settimane, evadeva gli ordini in funzione delle richieste, che arrivavano tipicamente da clienti localizzati nel raggio di poche decine di chilometri. Con la globalizzazione, al contrario, un cliente, ma anche un concorrente, può trovarsi in qualunque angolo del mondo e pretendere che la merce, ovviamente personalizzata, gli sia consegnata in pochi giorni. Questo approccio ha cambiato radicalmente le modalità produttive che, necessariamente, sono sempre più legate agli ordini ricevuti o previsti, da clienti sempre più volubili e sempre meno fidelizzati.

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Per l’intero mondo produttivo, ma anche per quello dei servizi, la vera sfida dei prossimi anni sarà quella del real time e, probabilmente, saranno vincenti le aziende capaci di anticipare e guidare le richieste dei propri clienti. Una sfida che non può prescindere dalla capacità di prevedere l’andamento del mercato e le tendenze dei clienti stessi. Si tratta di una necessità imprescindibile, tanto nel saper interpretare, ad esempio, il colore di moda delle magliette, quanto nel prevedere i flussi di traffico telefonico o le richieste di energia elettrica. Mondi e settori apparentemente molto lontani condividono l’esigenza di analizzare una mole di dati sempre più impressionante. Questo perché, oltre a confrontare ordini e fatturati, la vera svolta è rappresentata dalla capacità di leggere informazioni provenienti dagli strumenti più diversi: dal costo delle materie prime alle opinioni che gli utenti si scambiano attraverso un social network, le informazioni crescono in modo esponenziale. Sono questi i cosiddetti Big Data, non più trascurabili dalle aziende che vogliono essere competitive sui mercati nazionali e internazionali. Anche le realtà italiane, a fronte di un mercato interno in sofferenza, devono necessariamente guardare agli scenari internazionali, individuando nuovi Paesi in cui proporre la propria competenza.

I BIG DATA SONO UN VALORE

A fronte di un cambiamento epocale, i fornitori ICT sono chiamati a supportare le aziende italiane. «Si tratta di una sfida molto stimolante – spiega Agostino Santoni, amministratore delegato di SAP Italia (www.sap.com/italy) – che ci vede protagonisti di un obiettivo ambizioso: essere abilitatori dello sviluppo del sistema Paese». Un proposito tutt’altro che semplice, soprattutto in una fase economica difficile come l’attuale. SAP – nel ruolo di azienda di riferimento nel controllo, gestione e analisi di dati e processi – crede fermamente in questa sfida: una convinzione, dettata anche dal fatto che è necessario integrare le tecnologie più svariate, adottate da aziende ed enti pubblici, spesso senza uno sviluppo organico. Enormi quantità di dati si accumulano e in molti casi, anziché essere una risorsa, rappresentano un costo per aziende e pubblica amministrazione. «Un’autentica svolta a questa situazione – come spiega Santoni – può essere impressa solo da chi, oltre ad aver maturato una serie di competenze e acquisito aziende specializzate, investe significativamente in ricerca e sviluppo portando sul mercato soluzioni capaci, nei fatti, di analizzare e confrontare grandi moli di dati, anche se provenienti da fonti eterogenee». SAP, da parte sua, ha concretizzato questo valore in HANA, uno strumento integrato di calcolo e database, che consente di elaborare grandi quantità di dati in tempo reale nella memoria centrale, per fornire istantaneamente i risultati di analisi e transazioni.

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DATI SEMPRE DISPONIBILI

Flessibilità, usabilità e velocità rispondono, perfettamente, all’evoluzione del mercato. L’esperienza ci dice che i dispositivi personali sono spesso più innovativi rispetto a quelli aziendali. Una situazione dettata anche dal fatto che proprio all’interno delle aziende, ma soprattutto della pubblica amministrazione – in molti casi – è mancata una visione globale dell’evoluzione ICT: questa situazione ha portato a disperdere le risorse in singoli progetti, anche eccellenti, ma non integrati con il resto del patrimonio informativo aziendale, creando database di dipartimento incapaci di dialogare tra loro. Gli utenti privati, invece, conoscono bene le proprie esigenze e sono sempre attenti alla proposta di nuove soluzioni in grado di rispondere ai propri bisogni. Così, soprattutto con il cambio generazionale, proprio gli utenti finali stimolano le aziende a dotarsi di soluzioni più efficaci per condividere le informazioni. Inoltre, manager e dipendenti sono sempre più in movimento e quindi hanno bisogno di utilizzare non solo le applicazioni in mobilità, ma soprattutto, di accedere ai dati in qualunque momento e in qualunque luogo. E’ emblematico, a questo proposito, il fatto che in Italia, con 60 milioni di abitanti, siano attive 90 milioni di schede SIM. Questi numeri fanno comprendere come l’uso dei dispositivi mobili stia cambiando l’accesso alle informazioni aziendali, chiamate a essere disponibili in tempo reale. Dati e applicazioni non possono più prescindere dalle opportunità offerte dal Cloud computing. Anche per questa ragione, attraverso le esperienze di una serie di aziende specializzate acquisite da SAP negli ultimi anni, l’appliance HANA è stata  integrata con le tecnologie in ambiente mobile e Cloud. HANA è una piattaforma che non è stata semplicemente adattata alle nuove opportunità, ma è stata ingegnerizzata nativamente, per analizzare un’enorme quantità di dati, provenienti da qualunque fonte, con risultati resi disponibili, in tempo reale, su qualunque dispositivo mobile».

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È questa la Business Intelligence del futuro – in altre parole – un supporto alle decisioni, a tutti i livelli aziendali, senza limitarsi all’ambito finanziario. Un’evoluzione che, però, anche una realtà come SAP può affrontare solo con il supporto di partner capaci di rispondere alle esigenze specifiche di ogni singola azienda. Per questa ragione, da vent’anni, Exprivia (www.exprivia.it) rappresenta un punto di riferimento per la multinazionale tedesca. Un rapporto di collaborazione che ha portato Exprivia ad essere uno dei player di riferimento in Italia e a conseguire le qualifiche di Alliance Partner, VAR e Reseller Partner. Riconoscimenti resi possibili dal fatto che, come spiega l’amministratore delegato della società, Pierfilippo Roggero, «ben seicento dei nostri duemila dipendenti sono in possesso delle certificazioni di competenza rilasciate proprio da SAP».

Un team unico in Italia, e tra i più accreditati a livello europeo, che offre ai clienti finali gli strumenti per  reagire in tempo reale e anticipare i concorrenti. «Gli utilizzatori di queste soluzioni – riprende Roggero – sono infatti informati tempestivamente e dispongono di dati adeguatamente trattati». Una capacità che non si limita alle informazioni interne a un’azienda, ma mette a fattor comune anche quelle provenienti da partner e dalla sempre più estesa supply chain, per realizzare un’autentica “enterprise collaboration”.

DALLA PIATTAFORMA ALL’OPERATIVITÀ

Lo scambio costante di informazioni e l’analisi automatica di qualunque dato – in passato prerogative delle grandi aziende – sta coinvolgendo sempre più le PMI, che costituiscono il tessuto economico italiano. I manager di queste realtà, infatti, hanno la necessità di accelerare i propri processi decisionali, per essere competitivi sul mercato e adeguarsi alle esigenze dei propri partner più grandi. SAP aveva intuito queste esigenze già anni fa, quando, dopo il successo ottenuto dai gestionali indirizzati alle grandi aziende, aveva sviluppato una versione specifica per le realtà più piccole. Questa esperienza ha consentito di mettere a disposizione dell’intero mondo imprenditoriale e della pubblica amministrazione, piattaforme pensate per rispondere alle esigenze di realtà aziendali anche estremamente diverse tra loro. Non solo. Le competenze accumulate hanno consentito a SAP di conoscere sempre meglio questo settore, proponendosi con una piattaforma capace di rispondere alla principale ansia dei manager: assumere decisioni in tempo reale, partendo da dati certi e con il supporto di un software, in grado di analizzare questi dati in modo davvero intelligente. Per integrare simili funzionalità all’interno di una realtà pubblica o privata, però, serve la competenza specifica di aziende capaci di rispondere alle singole esigenze. Anche perché, oltre alle singole specificità, il mercato vede – da un lato – la presenza di realtà private, particolarmente dinamiche e – dall’altro – la pubblica amministrazione, in cui i tempi sono più dilatati e con enormi difficoltà di integrazione tra ambienti informatici, spesso sviluppati in modo completamente separato tra loro. Settori che, negli anni, proprio Exprivia ha imparato a conoscere in modo sempre più approfondito, trasformando una piattaforma internazionale in uno strumento indispensabile per migliaia di realtà italiane.

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«Il tutto – spiega Roggero – investendo sulla crescita delle nostre competenze interne e sull’attuazione di una strategia basata su tre punti cardine: innovazione tecnologica, industrializzazione dei processi per essere sempre più competitivi sul mercato e internazionalizzazione, con una costante attenzione alle opportunità offerte soprattutto dalle economie emergenti». Del resto, come sottolinea lo stesso Roggero, «per il sistema Paese è importante creare competenze e investire in Information Technology. Purtroppo, si parla troppo poco di questi aspetti che, invece, rappresentano un’importante opportunità e una base essenziale per attrarre i capitali stranieri». Uno studio del Politecnico di Milano ha dimostrato che se fosse applicata la direttiva relativa alla fatturazione elettronica – che dal 2006 attende il decreto attuativo – si realizzerebbe un risparmio di 60 milioni di euro, in pratica, tre punti di PIL. Se questa innovazione fosse applicata anche soltanto dalla PA, la riduzione dei costi sarebbe comunque di 10 milioni di euro. Si tratta di numeri che fanno riflettere sulla necessità di affrontare in modo concreto il tema dell’innovazione, anche informatica, con un approccio globale. «Nell’informatizzazione del sistema sanitario, Exprivia ha maturato importanti esperienze – spiega Roggero – che sono state apprezzate, anche da nostri potenziali clienti in Cina. Questi ultimi, però, ritengono che le aziende italiane non siano pronte a proporsi con un’offerta “chiavi in mano”, che sarebbe, invece, vincente proprio in quei Paesi». Anche per queste ragioni, Exprivia ha investito molto nel rapporto con SAP e nella crescita delle competenze del proprio personale interno. «Aver creato un polo SAP – riprende Roggero – ha rappresentato la base ideale per avere un team specializzato proprio nella Business Intelligence. Disponiamo, infatti, di una serie di prodotti “semilavorati” che, in tempi rapidi, siamo in grado di adeguare e integrare, in funzione delle specifiche esigenze di ogni realtà: esigenze che, attualmente, non possono più prescindere dalla disponibilità dei dati in tempo reale, su qualunque dispositivo mobile. HANA rappresenta la piattaforma ideale per rispondere a queste richieste e i nostri tecnici sono in grado di sfruttarla, nel migliore dei modi, per offrire ai manager la possibilità di trasformare i Big Data in fonti di conoscenza utile al business».