Case History – Brooks Brothers: high style, high performance

Con l’ampliamento del canale dei licenziatari, la pianificazione del mondo wholesale e lo sviluppo dell’e-commerce, Brooks Brothers passa a SAS 9.3. Reportistica e analisi previsionale di livello superiore per ottimizzare assortimento, distribuzione e time to market

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La moda è sempre più un fenomeno di mass market di produzione, gestione e marketing, con numeri e variabili da controllare con precisione matematica. Lo sa bene Luca Gastaldi, che – da settembre del 2011 – è l’AD della sede europea di Brooks Brothers, con headquarter a Milano.

Tra i suoi obiettivi, lo sviluppo e la gestione dell’espansione delle attività di business e delle operazioni in tutta Europa, Russia, Medio Oriente e Africa. «Quando la compagnia fu messa in vendita dai Magazzini Marks & Spencer – racconta Luca Gastaldi – ci furono molte offerte. Il momento economico era favorevole. Il mercato era in fase toro e il marchio dal “vello d’oro” non poteva che generare interesse da parte di molti fondi di investimento. L’onda d’urto dell’attentato dell’undici settembre alle Torri Gemelle, però, ebbe conseguenze anche sugli affari e molte delle offerte sul tavolo furono ritirate. Solo Claudio Del Vecchio ebbe il coraggio e il sangue freddo di portare avanti il suo progetto». Da quel momento e dopo una fase di ristrutturazione, Brooks Brothers ha messo in atto una strategia di espansione aggressiva per diventare un marchio globale. Brooks Brothers gestisce circa 463 negozi in tutto il mondo che includono Retail Stores, Factory Stores e Travel Stores, così suddivisi: America/Canada 230, Latin America 38, Giappone/Korea 95, Asia Pacific 80, Emea 20.

MARCHIO GLOBALE, APPROCCIO LOCALE

«Nel mercato, ciò che funziona in una parte del mondo – spiega Luca Gastaldi – non sempre è replicabile altrove. Dobbiamo pensare a un format distributivo flessibile, capace di adattarsi alle esigenze del mercato europeo, che rappresenta comunque un’opportunità di crescita. Il nostro obiettivo è fare di Brooks Brothers un marchio di dimensioni globali, in grado di avere successo a livello locale». Ma non si governa ciò che non si controlla. «Dall’introduzione di SAS Enterprise BI Server come piattaforma globale di reporting e analisi – spiega Mario Gallieni, IT manager di Brooks Brothers Emea – Brooks Brothers ha ottenuto, infatti, il monitoraggio delle prestazioni, la gestione degli stock, la previsione dei flussi stagionali, la gestione integrata dell’assortimento e la distribuzione delle informazioni su tutti i punti vendita, senza differenze tra centro e periferia. Per questo abbiamo bisogno di soluzioni flessibili capaci di adattarsi alle esigenze dell’azienda, non il contrario».

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SAS COME PARTE INTEGRANTE DELLA STRATEGIA

Con il passaggio a SAS 9.3, Brooks Brothers è in grado di governare l’ampiamento al canale dei licenziatari, la pianificazione del mondo wholesale e lo sviluppo dell’e-commerce con un livello superiore di reportistica e analisi. Per Mario Gallieni, «SAS 9.3 è parte integrante della strategia di internazionalizzazione. Seguire l’aumento delle informazioni senza avere un innalzamento dei carichi di lavoro e dei tempi di processo può avere un impatto diretto sulla struttura economica e sulle attività di marketing. Tutte le informazioni necessarie alla gestione del business e alle performance settimanali delle diverse categorie merceologiche sono gestite su piattaforma SAS. L’Europa ha una distribuzione differente non standardizzata. In America, si usano sistemi dedicati, noi siamo troppo piccoli per gestire un sistema di quel tipo e troppo grandi per farlo manualmente». Avere una visione unificata vuol dire che tutti gli utenti business nell’intera organizzazione hanno potenzialmente accesso agli stessi dati e alle stesse informazioni. Ma, la visione della business intelligence di Luca Gastaldi si basa su un principio tecno-pratico: «L’informazione deve circolare, deve essere “democratica”, non essere circoscritta a pochi oppure bloccata nel backoffice. Semplicità di utilizzo e visualizzazione rapida dei dati fanno la differenza. Meno tempo per i processi e per acquisire i dati significa avere più tempo per valutare e decidere».