Case History – IL “DOTTOR” KASPERSKY SI PRENDE CURA DEI BIO-MEDICI DI ROMA


Fornitura completa di anti-virus e anti-spam Kaspersky Lab al Campus Bio-Medico della Capitale

 

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«La protezione dei dati nelle comunicazioni è condizione essenziale per abilitare i servizi di nuova generazione in ambienti critici com’è l’ospedale», afferma Marco Venditti, responsabile Servizio Infrastrutture ICT dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Un’esigenza che ha portato la struttura universitaria ad affidarsi al sistema antivirus denominato Kaspersky Enterprise Space Security.

Una scelta dettata dalle esigenze particolari dell’Università, fondata nel 1991, che ha realizzato una rete per la distribuzione dei dati del Campus Bio-Medico. La rete è trasversale a tutti i servizi per accelerare e facilitare lo scambio e il confronto dei dati secondo le varie modalità: dai client ai server, dai telefoni IP ai citofoni, dalla videosorveglianza ai televisori posizionati nelle stanze dei pazienti. Il numero di utenti è di circa 1.000 unità, mentre i server, oggi attivi, sono 50. Inoltre, data la grande mobilità interna del personale e il forte impulso dato all’informatizzazione, si fa ampio uso di smartphone, tablet Pc, rugged Pc ecc. A ciò si aggiunga che l’ospedale è completamente “filmless”, ovvero, non si stampano più radiografie, e, parzialmente, anche “paperless”. Le cartelle cliniche e le immagini bio-mediche, così come le comunicazioni telefoniche e la videosorveglianza, viaggiano in rete. Pertanto la protezione di queste informazioni sia da attacchi deliberati, sia da rischi “non strutturati”, quali per esempio la diffusione di un virus all’interno della rete, è fondamentale.

Le moderne reti aziendali utilizzano di frequente piattaforme e sistemi operativi diversi tra loro che lasciano ampi spiragli di accesso agli attacchi di hacker. Dopo aver risolto il caso “Interflora” per la tutela dei dati di chi voleva mandare fiori al proprio amato o amata, “dott. Kaspersky” ha dovuto trovare una cura e mettere mano a un sistema IT complesso, che tenesse conto con assoluta priorità, di tre esigenze specifiche: la privacy dei dati dei pazienti; la sensibilità delle informazioni sulle ricerche che il Campus sviluppa come centro di ricerca; la necessità di avere una rete sempre accessibile in grado di garantire la protezione e la sicurezza dei dati.

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Per tutelare la salute del sistema IT del Campus, prevenire malattie e disfunzioni, intrusioni di virus e danni alla rete anche gravi, Kasperksy Lab (www.kaspersky.com/it) ha realizzato Kaspersky Enterprise Space Security, progettato per supportare tutte le piattaforme di più larga diffusione, tra cui quelle per smartphone – Windows Mobile, Symbian, workstation – sia Windows che Linux -, ma anche per i File Server – Windows, Linux, Novell, oltre a Mail Server come Linux, Microsoft Exchange, IBM Lotus Domino.

Il nuovo motore antivirus prodotto dalla multinazionale, leader nello sviluppo di soluzioni per la sicurezza informatica e la gestione delle minacce IT, blocca l’attività di keylogger e rootkit utilizzati dagli hacker per accedere ai dati confidenziali. Uno speciale database costantemente aggiornato, contenente gli Url dei siti di phishing, identifica e disattiva i link di phishing sul browser Internet, impedendo inoltre a qualsiasi e-mail di phishing di raggiungere il client di posta elettronica. Oltre a ciò, un firewall di nuova generazione e gli Intrusion Detection and Prevention Systems (Sistemi anti-intrusione Idps), forniscono agli utenti un elevato grado di protezione su qualsiasi tipo di rete, Wi-Fi incluso. Grazie a regole predefinite per oltre 250 applicazioni comunemente utilizzate, viene considerevolmente ridotto il tempo necessario per la configurazione del firewall.

Per comprendere la complessità e la dimensione del volume e flusso dei dati, basti considerare che l’Università Campus Bio-Medico di Roma, promuove strutture integrate d’insegnamento, ricerca e assistenza sanitaria, con circa un migliaio di studenti ai quali offre un’esperienza formativa finalizzata alla sua crescita culturale, professionale e umana. Si prende cura del paziente nell’unità dei suoi bisogni sia materiali che spirituali, secondo una concezione della vita aperta alla trascendenza. Promuove il sapere, l’interdisciplinarietà delle scienze e la ricerca in tutti gli ambiti che concorrono alla cura della persona.

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