Case History – TAR e Consiglio di Stato integrati grazie a Unisys


La collaborazione tra direzione sistemi informativi e il system integrator ha permesso la realizzazione di un sistema all’avanguardia nel segmento giustizia

«Da due anni sono alla Giustizia Amministrativa, dopo una precedente esperienza come responsabile dei sistemi informativi automatizzati presso Enea», spiega Roberto Antonio Di Marco, dirigente dell’Ufficio Sistemi e Processi del Servizio Centrale per l’Informatica e le Tecnologie di Comunicazione del Consiglio di Stato, chiamato dall’ex Cnipa per l’implementazione del nuovo sistema informativo del Consiglio di Stato. «Preso atto della situazione esistente, abbiamo approntato, insieme a Unisys (www.unisys.com), un piano che ha portato a importanti risultati».
Il primo, racconta Di Marco, è stato riuscire in nove mesi a chiudere il processo di avvio del sistema informativo della Giustizia Amministrativa (nsiga) in sostituzione di quello precedente ormai obsoleto, con un sensibile risparmio sui costi di esercizio.
La Giustizia Amministrativa è una struttura complessa, con 29 TAR presso le Regioni e il Consiglio di Stato con diverse sedi a Roma. «Al momento del mio coinvolgimento, alcuni TAR erano serviti dal nuovo sistema, ma più di due terzi utilizzavano ancora quello vecchio, eterogeneo e dunque, non integrato. Secondo i piani previsti ci sarebbero voluti almeno tre anni per completare l’ultima installazione, così in accordo con Unisys, la società che ha sviluppato il nuovo sistema informativo e che opera qui presso di noi, abbiamo riorganizzato le attività riuscendo a concludere i lavori in nove mesi». Da luglio 2009, dunque, tutta la Giustizia Amministrativa ha un unico sistema moderno, omogeneo e integrato.

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Risultati importanti
Recentemente è stato reso operativo il nuovo codice della Giustizia Amministrativa (la prima razionalizzazione dopo circa un secolo, obiettivo fortemente perseguito da Pasquale de Lise, Presidente del Consiglio di Stato); «e, grazie al nuovo sistema integrato, il codice è stato reso attuale su tutta la struttura nazionale nel giro di poco più di un mese», sottolinea Di Marco.
«Tra l’altro – aggiunge – abbiamo anche un’altra peculiarità che non si riscontra in nessun altro sistema, neppure a livello europeo: la scrivania del magistrato». Questa funzione consente al magistrato, in maniera autonoma e indipendente, da qualsiasi postazione di lavoro collegata a Internet, di operare sul proprio desktop, avendo tutti gli strumenti per analizzare le diverse pratiche e redigere la sentenza in modalità pressoché automatica. «Questa iniziativa – precisa il dirigente dell’area It – non si è ancora completamente conclusa perché vogliamo estendere questo sistema realizzato insieme a Unisys anche presso altri possibili utenti, come gli avvocati. Ciò porterà a diversi vantaggi. Prossimamente l’avvocato, direttamente dal suo studio, potrà inserire gli atti nel sistema e conservare l’originale presso di sé; l’obiettivo è di non far circolare più la carta (art. 32 della legge 69/2009 Brunetta)».
Gli interventi hanno interessato anche aspetti più tecnologici. Per esempio, per quanto riguarda l’infrastruttura è stata intrapresa la strada della virtualizzazione creando un’unica piattaforma tecnologica e migrando da Windows Nt (non più supportato da Microsoft) a Windows 2008 Server, facendo un salto di cinque release in un’unica volta. «Siamo stati tra le 40 società al mondo che hanno fatto un’operazione di questo tipo; non è stato facile, ma ci siamo riusciti senza alcun impatto sull’utenza. In questo modo abbiamo un ambiente virtualizzato, possiamo installare software su qualsiasi macchina, aggiornare sistemi operativi, effettuare interventi di sicurezza, il tutto centralmente e in modo rapido ed efficiente, con risparmio economico e di risorse. Visti i risultati ottenuti, l’Amministrazione intende estendere queste modalità operative a tutti i contratti di interesse del comparto It», conclude Di Marco.

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