Siemens PLM Software trasforma le idee in prodotti di successo


Molte realtà percepiscono la necessità di cambiare il proprio modo di produrre, ma per farlo è necessario adottare la piattaforma Plm adatta alle effettive esigenze

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«Trasformare le idee in prodotti di successo». Quello che, per molti versi, potrebbe apparire uno slogan, per gli uomini di Siemens PLM Software (www.siemens.it/plm) è un obiettivo concreto. Anche a fronte di un mercato che, come dimostra un recente studio condotto da IDC “Manufacturing Insights” per conto appunto di Siemens, ancora fatica a comprendere i reali vantaggi offerti da una soluzione Plm. «Molte realtà – spiega Franco Megali, country manager di Siemens Industry Software – percepiscono la necessità di cambiare il proprio modo di produrre, ma cercano di farlo utilizzando strumenti già in loro possesso, ignorando che soluzioni specifiche permetteranno loro un autentico balzo in avanti».

Del resto è innegabile che gli Oem italiani, a differenza dei propri concorrenti europei, hanno sviluppato un’eccellente capacità nel produrre per eccezioni, spesso modificando un progetto “in corsa”. Un Plm, invece, induce a “proceduralizzare” ogni singola attività e, per tale ragione, viene spesso vissuto come uno strumento colpevole di limitare la flessibilità.

Una valutazione che, come ammette lo stesso Megali, è stata indotta anche da alcuni vendor che, «alla ricerca della vendita a ogni costo e poco attenti alle reali esigenze delle aziende, hanno proposto il Plm come uno strumento adatto alla sola gestione dei dati tecnici. Non comprendendo che consente, invece, di gestire il ciclo di vita di un prodotto, concretizzando fantasia e innovazione».

«Lo testimoniano – come sottolinea anche Gian Luca Sacco, marketing director South Europe le quasi 6,7 milioni di licenze e gli oltre 69mila clienti della divisione Industry Automation di Siemens, di cui facciamo parte. Numeri che ci differenziano in modo significativo dal resto del mercato, poiché nel nostro portafoglio possiamo identificare la soluzione adatta a ogni specifica esigenza. Offrendo innovazioni come un Cad basato sulla tecnologia sincrona, che garantisce un vantaggio di almeno due anni rispetto ai concorrenti». 

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Plm per la vita

La progressiva evoluzione dei mercati, però, sta modificando l’atteggiamento delle aziende. Anche perché, come conferma la ricerca realizzata da IDC, le aziende manifatturiere italiane stanno vivendo un radicale cambio di mentalità e, per contrastare la concorrenza internazionale, si pongono l’obiettivo di operare in un’ottica di leadership e innovazione di prodotto. «Un obiettivo per il quale – come spiega Megali – il Plm rappresenta il presupposto essenziale, anche in considerazione del fatto che la qualità contraddistingue l’intero ciclo di vita di un prodotto, iniziando dal processo di progettazione per terminare con quello di dismissione».

Una progettazione che va oltre il “foglio” (anche se ormai diventato virtuale e tridimensionale), per coinvolgere tutti gli aspetti della fabbrica digitale. Ovvero la possibilità di simulare, addirittura all’interno di locali dedicati, una macchina che dovrà poi divenire reale. «Un simile strumento – spiega Megali – non deve essere vissuto solo come una soluzione sperimentale o di marketing, ma come un’opportunità per comprendere tutte le caratteristiche di un prodotto finito e, soprattutto nel caso delle macchine, per verificare gli spazi disponibili. Ottimizzando così l’ergonomia, oltre a constatare l’effettiva accessibilità ad alcuni componenti e pianificare l’esatta sequenza di ogni singola operazione».

Per un’azienda italiana, spesso di piccole medie dimensioni, investire in questo campo non è, però, cosa da poco. Secondo Megali, il vero limite non è comunque rappresentato dall’acquisto del software o dell’hardware, ma dalla necessità di intraprendere un autentico cambiamento di mentalità: «Molte aziende italiane, ancor oggi, progettano le proprie soluzioni in 2D. Credere nella fabbrica digitale significa, invece, portare in azienda una strategia completamente nuova, investendo sulle persone che devono sfruttare questi strumenti per massimizzare la propria flessibilità e, al tempo stesso, conservare i più elevati standard qualitativi lungo l’intero ciclo di vita di un prodotto».

Il coraggio di crederci

In una situazione di crisi internazionale, sembrerebbe difficile indurre un imprenditore a investire su un cambiamento tanto radicale. «In realtà – come sostiene lo stesso Megali – stiamo attraversando una crisi finanziaria, non industriale. Per questo gli imprenditori più lungimiranti stanno cambiando il proprio modo di operare. Un atteggiamento confermato dalla crescita del nostro fatturato, che registra un incremento ampiamente superiore al 20% rispetto all’anno precedente».

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Una situazione confermata anche da Sacco: «Nell’ultimo biennio abbiamo incontrato numerosi imprenditori illuminati, che ci hanno chiesto di aiutarli a produrre meglio, non di più. Questo perché hanno capito che, se l’economia ripartirà, loro potranno proporsi in una posizione di leadership, ma anche se continuerà la situazione di sofferenza, saranno in grado di immettere sul mercato prodotti capaci di garantire un adeguato margine economico».

Ovviamente non mancano quanti, in possesso di soluzioni ormai datate, cercano la semplice sostituzione dei prodotti esistenti, così da mantenere le posizioni acquisite, ma senza un autentico cambio di mentalità. Infine, spiega Sacco, «alcuni imprenditori si dimostrano pavidi e si sono fermati in attesa degli eventi, con il rischio di non essere pronti a cogliere l’effettiva ripresa».

Escluse queste ultime, le altre realtà sono molto attente a valutare i propri interlocutori e, soprattutto nell’ambito del software, chiedono vision e solidità. «Caratteristiche che – riprende Sacco – Siemens è in grado di offrire grazie a oltre 25 anni di presenza nel settore e 25 centri di ricerca sparsi in tutto il mondo. Peculiarità grazie alle quali siamo in grado di proporre tre soluzioni come Velocity Series che offre anche alle Pmi le stesse funzionalità di cui possono disporre le grandi aziende».

Emblematiche della continua ricerca di soluzioni affidabili, ma con un’esplosiva carica innovativa, sono gli ultimi due lanci firmati Siemens PLM Software: NX8 e Tecnomatix10.

Le caratteristiche di questi nuovi prodotti sono illustrate da Leonardo Cipollini, business development director dell’azienda, che sottolinea quanto sia fondamentale proporre agli utenti il massimo livello di usabilità, con prodotti in grado di andare oltre la progettazione, per pianificare anche la produzione e dialogare con i Plc di linea.

Tutto questo, però, potrebbe portare a un livello di complicazione estremo, che permetterebbe di utilizzare un simile strumento solo ad autentici specialisti. Il Plm, invece, è per sua natura trasversale e deve “nascondere” la complessità. «Per tale ragione – spiega Cipollini – Siemens ha sviluppato e reso disponibile a tutti il formato di visualizzazione tridimensionale JT, che è divenuto uno standard Iso. Questo formato condensa in sé la nostra strategia HD3D, ovvero alta definizione nel tridimensionale, che permette di accedere facilmente a tutte le informazioni di un prodotto, navigandole facilmente in modo grafico. Qualunque persona abilitata, in funzione delle proprie competenze, può così accedere a specifiche informazioni in modo rapido e immediato. Questo significa, in primo luogo, abbattere drasticamente il time-to-market, poiché vengono eliminati tutti i tempi morti. Anche per questa ragione abbiamo reso disponibile l’applicazione persino in modalità Mobile».

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Consentire ai progetti di uscire da un’azienda espone, ovviamente, al rischio che possano essere sottratti dalla concorrenza. Un’eventualità che viene impedita, oltre che dalle più moderne soluzioni di protezione, proprio dal formato JT stesso, in quanto consente lo scambio dei dati, ma non quello delle competenze. «In pratica – sintetizza Cipollini – possono essere esportate all’esterno le informazioni di un prodotto, ma non il patrimonio di competenze che ne ha permesso la creazione». 

Creatività al potere

Essere più veloci degli altri, ma anche più precisi e capaci di offrire un’autentica qualità di prodotto rappresentano le caratteristiche che contraddistinguono l’offerta di Siemens PLM Software. «La completezza del nostro portafoglio – sintetizza Sacco – ci consente di rispondere alle reali esigenze dei nostri clienti e di trovare, insieme, la soluzione adatta allo specifico ambito applicativo. Nel tempo, inoltre, abbiamo acquisito alcune delle principali eccellenze presenti sul mercato. In questo modo, a differenza dei concorrenti, disponiamo di un portafoglio realmente completo e possiamo individuare la soluzione adatta ad accrescere la creatività delle aziende italiane. Il tutto con una piattaforma di elevata affidabilità, con tempi di installazione garantiti e senza la necessità di dover adattare un’azienda alle nostre soluzioni».

foto di Gabriele Sandrini