DEVICELOCK, TECNOLOGIA DLP “A’ LA CARTE”


Cresce anche in Italia l’interesse per le soluzioni Dlp e DeviceLock lancia la sfida al mercato con la soluzione eponima
DeviceLock 7.0 Endpoint Dlp Suite presentata a Infosecurity Londra

Nel perimetro aziendale quasi non si contano i punti a rischio di fuoriuscita di dati; per fare fronte al pericolo servono perciò soluzioni tecnologiche in grado di coprire tutto lo spettro delle potenziali falle. Attualmente la tecnologia Dlp è disponibile in due modalità principali, come suite integrate – che proteggono le informazioni importanti sulla rete, gli endpoint e i dispositivi dell’azienda in grado di intervenire qualora vengano violate le policy di sicurezza – e come soluzioni modulari, a protezione delle tre aree individuate, più flessibili ed economiche, acquistabili separatamente. DeviceLock (www.devicelock.com) ha optato per questa scelta per meglio adattarsi alle diverse esigenze delle aziende, proponendo la propria tecnologia DeviceLock 7.0 Endpoint Dlp Suite, per il controllo delle comunicazioni di rete e il filtro dei contenuti su tutti i canali di scambio dei dati.

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DeviceLock 7.0 è un’applicazione scalabile che, a partire dal controllo delle porte e dei dispositivi, è in grado di effettuare una serie di controlli sofisticati sul contenuto dei dati che gli utenti trasferiscono da e verso i computer aziendali. Dalla console di DeviceLock 7.0 è possibile monitorare tutte le macchine in dominio, le porte e i dispositivi presenti, stampanti locali o di rete e smartphone/Pda compresi. Grazie alla riuscita integrazione con la consolle centralizzata di accesso ad Active Directory Group Policy Objects (GPO) di Windows, DeviceLock 7.0 consente agli amministratori di distribuire e gestire gli Agenti che implementano le policy Dlp a regolamentazione dei flussi di dati in base a parametri quali utenti, interfaccia, direzione del flusso, tipologia di dati ecc. e così effettuare il controllo delle porte di ogni terminale presente all’interno della rete aziendale, su tutti i segmenti cablati o wireless per prevenire un’eventuale fuoriuscita delle informazioni. Affiancano DeviceLock 7.0 due componenti acquistabili con licenze separate: ContentLock, modulo per il monitoraggio e il content filtering su drive rimovibili e dispositivi plug-and-play, e NetworkLock, per il controllo delle comunicazioni di rete attraverso il riconoscimento di protocolli e applicazioni, l’analisi dei log e il data shadowing.

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Numerose le novità rispetto alla versione precedente di DeviceLock. Il motore della soluzione è in grado di individuare la presenza di immagini all’interno dei file creati da Office e Pdf; per i file d’immagine è possibile settare nelle Content-Aware Rules criteri di filtering a seconda che questi contengano o meno testo. È inoltre possibile definire regole ad hoc per l’analisi di ogni singolo file presente in archivi compressi (zip, rar, etc.).

«Le nostre soluzioni nascono in ambito militare – ci dice Alexei Lesnykh business developement manager Europe di DeviceLock – e in quella direzione, anche se non solo, continueremo a guardare con interesse, forti di una solida competenza maturata negli anni», afferma Lesnykh. Ma l’offerta di DeviceLock è adatta anche alle Pmi italiane. La modularità di DeviceLock 7 è un vantaggio per le Pmi che scontano spesso la scarsa flessibilità delle soluzioni di sicurezza, prezzi talvolta proibitivi e carenze di competenze interne per sfruttare appieno le potenzialità della tecnologia.