IL MODELLO CLOUD DI FUJITSU

Prefabbricati infrastrutturali e marketplace applicativo. Il player globale dell’IT consolida l’offering dell’IT-as-a-Service

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Monaco (Germania) – Rolf Schwirz, Ceo di Fujitsu Technology Solutions (www.fujitsu.com), non ha dubbi: il Cloud computing ha delle grandi opportunità. «Entro il 2015 prevediamo che il 30% del nuovo business possa essere generato all’interno di questa nuova dimensione. È bene però fare chiarezza una volta per tutte, mettendo fine ai luoghi comuni che hanno da tempo circondato questo termine. Il Cloud non è un nuovo paradigma elaborativo, non corrisponde a un salto tecnologico, così come lo è stato il passaggio tra le diverse ere geologiche dell’IT, dal mainframe al distribuito, dal client server all’Internet computing. Il Cloud – afferma Schwirz, intervenuto a Monaco in occasione del Fujitsu Forum – si pone come nuovo delivery model, una modalità innovativa attraverso la quale rendere disponibili le risorse, le applicazioni e le soluzioni IT».

IT, quindi, come servizio, declinato attraverso un offering basato su Sla. «Le implicazioni di una simile riconfigurazione del modello di delivery consente alle imprese di ottenere quella flessibilità che non può essere garantita dal modello tradizionale – dice Schwirz -. Le risorse Cloud possono adattarsi alle esigenze del business, accompagnarne l’evoluzione fino a prevedere la possibilità di accrescere e diminuire l’entità degli investimenti coerentemente con le dinamiche di mercato».

E per agevolare i clienti nell’implementare nuovi servizi e soluzioni, infrastrutturali o applicativi, Fujitsu ha messo a punto blocchi prefabbricati di tecnologia Cloud (DI Blocks – Dynamic Infrastructure Blocks), che corrispondono a un’integrazione delle risorse complessive, di server, storage, network e di virtualizzazione.

I data center di Fujitsu sono così in grado di porsi nei confronti dei clienti come centri di servizi totalmente gestiti, assicurando vantaggi essenziali in termini di approntamento delle risorse richieste. Per gli utenti vuol dire potere disporre di strutture in grado di abilitare un servizio up and running in tempi rapidissimi. In altre parole il data center di Fujitsu corrisponde, nelle intenzioni del management, a una sorta di factory outlet dell’IT che permette di assecondare una logica plug & play con ricadute e benefici in termini di time-to-market e ritorni di investimento.

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Schwirz osserva, inoltre, come la spinta verso l’adozione del Cloud verrà in primo luogo da una nuova generazione di software. «Vi potrà essere uno spazio per la migrazione delle attuali applicazioni IT on premises, ma il vero incentivo a un approccio Cloud-based sarà sostenuto da una diversa proposta che, nel tempo, potrà orientarsi a differenti contesti operativi, tra questi la gestione di grandi volumi di dati, quell’area comunemente indirizzata come Big Data».

Potenziare il serbatoio di offerta applicativo, vero propellente del Cloud, diventa perciò prerequisito indispensabile. Va letto in questo senso l’annuncio di Fujitsu di un marketplace di soluzioni Cloud-ready, denominato Business Solution Store, dove si possono trovare soluzioni dedicate a grandi, medie e piccole aziende. Obiettivo è incrementare nel tempo il numero di soluzioni incentivando gli sviluppatori software ad accostarsi alle nuove modalità di delivery. Dare vita a un vero ecosistema di risorse che possano essere veicolate attraverso la formula del Software-as-a-Service. Una delle prime a essere disponibili è una soluzione Crm, realizzata da Fujitsu con il contributo dei propri partner.