IBM WEBSPHERE AL CENTRO DELL’OFFERTA MIDDLEWARE


Durante l’evento IBM Impact Italia 2011, presentate le innovazioni relative al prodotto che rappresenta il brand più importante nella divisione Software della casa di Armonk

 

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«Il software per quanto riguarda i profitti reciterà una parte molto importante nel futuro di IBM, da qui al 2015 e all’interno del comparto software WebSphere rappresenta il brand più importante», afferma Enrico Cereda, responsabile europeo di WebSphere, IBM (www.ibm.com/it), durante IBM Impact Italia 2011. WebSphere nasce nel ’98 e da allora, con poche acquisizioni, sottolinea Cereda, è continuata a crescere. «Ora quando si parla di WebSphere, si fa riferimento principalmente ad Application Server che si colloca nello spazio di middleware delle imprese e occupa una posizione di leadership a livello mondiale con uno share superiore al 30% – aggiunge Cereda che prosegue sui numeri -; nel primo trimestre 2011 WebSphere è cresciuto del 50%, trainato dai nuovi mercati, ma anche qui, nella West Europe, sta crescendo a due digit, così come è avvenuto nel corso del 2010».

I due filoni che stanno trainando la crescita nel 2011 nell’area di competenza di Cereda, compresa l’Italia, sono le appliance e la nuova piattaforma di Bpm (Business Process Management) unificata.

Annunciato solo due mesi fa a Las Vegas, Bpm è proprio l’unione delle due acquisizioni fatte negli ultimi anni, tre anni fa Ilog e quasi due anni fa Lombardi. «Così ci possiamo presentare sul mercato con un prodotto completo che è in grado di unire la gestione dei processi con la gestione delle regole – dice Cereda -. In Italia l’interesse è tale, soprattutto in ambito bancario, che abbiamo persino avuto difficoltà a reperire le risorse per rispondere a tutte le richieste dei clienti».

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Nelle banche hanno costruito il loro sistema informativo basandosi sugli applicativi, e ora è necessario reingegnerizzare i processi per ottenere una maggiore flessibilità. Proprio per questo aspetto specifico, per rispondere alle necessità delle imprese bancarie, IBM sta cercando partner locali e in Italia ne ha già trovati quattro, due dei quali sono SoftLab e TXT-Solutions.

«Il Bpm si deve vendere come progetto – spiega Cereda -. E i risultati non mancano: rispetto all’anno scorso i clienti sono quasi raddoppiati».

Tornando ai prodotti, Cereda ricorda come IBM, durante il recente evento di Las Vegas, abbia fatto annunci di un certo rilievo sul brand WebSphere riguardo l’Application Infrastructure, l’Application Server di WebSphere in versione 8 e il Bpm.

L’Application Server fornisce il supporto a tutti i dispositivi mobili (smartphone, tablet, …) integrandoli direttamente senza necessità di scrivere codice, mentre IBM Workload Deployer è una nuova appliance che consente di riunire servizi Cloud personalizzati e gestire più application server. IBM ha anche annunciato nuovi sviluppi per l’appliance Cast Iron.

«Nel 2012 – conclude Cereda – annunceremo la convergenza dei prodotti Lombardi, Ilog e FileNet (gestione dei flussi documentali, ndr) in un unico motore. Attualmente con Bpm 7.5 abbiamo concluso il primo step integrando Lombardi e Ilog».

Tutte queste novità andranno a soddisfare le necessità delle imprese nel segmento middleware, un mercato, riferisce Cereda, che dovrebbe valere 17 miliardi di dollari.