HDS, IL SUCCESSO CONTINUA NEL 2010


Buone le performance anche in Italia dove la crescita si attesta su un +20%

 

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«Il 2010 lo abbiamo chiuso molto bene e non solo perché è cresciuto a livello generale il mercato dello storage – afferma Dario Pardi, recentemente nominato vice presidente Emea growth and sales transformation di HDS (www.hds.com/it) -. La nostra crescita si è verificata in tutti i mercati, in Europa è stata intorno all’11%, e anche nel 2009 eravamo cresciuti del 3/4%, a differenza di altri competitor che oggi sbandierano una crescita, ma hanno alle spalle un forte calo l’anno precedente».

In America e in Asia le performance più rilevanti, «ma l’Italia ha dato un forte contributo con un +20%. Grande è stato il successo del nuovo prodotto Hitachi Virtual Storage Platform (VSP)», aggiunge Pardi. «Non solo – interviene Francesco Michea, country manager della filiale italiana -, ora siamo percepiti molto meglio di prima rispetto i servizi a valore; oggi software e servizi concorrono per circa il 20% alla formazione del fatturato». I settori più ricettivi in Italia, spiega Michea, sono stati il bancario e la Pubblica Amministrazione dove sono stati conclusi dei contratti del valore di 4-5 milioni di euro.

Pardi puntualizza che al buon risultato in Europa hanno contribuito due grossi deal in ambito finance, in particolare quello in Olanda con ING del valore di 9 milioni di dollari. Mentre a livello mondiale nell’ultimo anno HDS ha potuto contare su 470 nuovi clienti, «dei quali 23 nel nostro Paese». Sono clienti che soprattutto necessitavano di progetti di consolidamento delle infrastrutture, business continuity e disaster recovery, cioè di progetti di data center transformation che coinvolgono la virtualizzazione, l’automatic tiering, il content archiving e lo storage economics.

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«È su questi temi che la nostra offerta ha un plus – sottolinea Pardi -, infatti non importa con quali macchine i nostri prodotti si relazionano, in tutti i casi riusciamo a dimostrare i vantaggi economici di ciò che proponiamo».

Un anno e mezzo fa HDS ha introdotto nel nostro Paese la figura dell’agente e oggi inizia a raccoglierne i frutti, aggiunge Michea precisando che la vendita indiretta, nel 2010, ha contribuito per circa il 40-45% al fatturato. Con i partner la società affronterà nuovi mercati come il Cloud computing, la data center transformation e anche lo Storage-as-a-Service grazie a un probabile prossimo investimento che porterebbe alla realizzazione in Italia di un green data center.

«La gestione della territorialità è un fatto importante – interviene su questo argomento Pardi –  vogliamo evangelizzare il più possibile il mercato. La parola chiave è coverage». Il canale, che può operare su qualsiasi tipologia di cliente, è al centro della strategia di HDS che opererà direttamente solo su utenti di fascia alta, mentre delle Pmi si occuperanno i partner.

Sarà invece Dario Pardi a interessarsi dello sviluppo sul nostro mercato dei server blade, i Blade Symphony realizzati in collaborazione con Acer: «I clienti sono molto soddisfatti grazie alle migliori performance», conclude.