OUTSOURCING WAVES – Innovazione Pratica per i Cio del nuovo millennio


Questa “filosofia” comporta una sintesi delle tecnologie esistenti con quelle emergenti

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I Cio del nuovo millennio non possono prescindere da tre componenti fondamentali: l’innovazione, l’allineamento con il business, l’ottimizzazione dei costi.

Come far convergere queste tre esigenze? La nostra risposta è attraverso l’Innovazione Pratica, che implica la sintesi delle tecnologie esistenti e di quelle emergenti, per affrontare in modo efficace le sfide che il mercato propone.

L’Innovazione Pratica consente ai Cio non solo di ottimizzare i processi aziendali, ma anche di offrire un reale valore aggiunto e di emergere come visionari realizzatori di business.

Per fare tutto ciò, i Cio devono essere efficaci comunicatori, nonché leader ispiratori e innovatori, per emergere all’interno della nuova generazione di business leader è necessario avere la capacità di pensare e “vedere” fuori dagli schemi abituali.

I primi Cio, negli anni 60, riportarono i processi di business all’interno del codice software e, così facendo, li cristallizzarono; questa cristallizzazione oggi va superata per poter liberare i processi incapsulati nei codici applicativi. I processi possono essere estratti dall’interno dei software, avvalendosi di strumenti quali i Business process modeller, che sono in grado di aggiornare dinamicamente il codice applicativo per consentire al software di adattarsi tempestivamente ai cambiamenti procedurali in atto.

Il miglioramento passa inoltre attraverso l’eliminazione delle inefficienze It, l’annullamento dei processi ridondanti e le relative applicazioni.

È oggi possibile acquisire e mantenere il proprio vantaggio competitivo non rallentando gli investimenti: adottando quelle soluzioni eleganti di Innovazione Pratica (cioè sostenibile) insolitamente semplici e sorprendentemente potenti.

 

Quattro elementi fondamentali – Le soluzioni di Innovazione Pratica (IP) sono caratterizzate da quattro elementi fondamentali: simmetria, seduzione, semplificazione e sostenibilità.

Per sviluppare una soluzione simmetrica occorre cercare attraverso aree come la scalabilità e l’allineamento ai reali bisogni di business e in altre occasioni cercare ciò che manca, per poi completarlo. La Seduzione riguarda la partecipazione creativa, che cattura l’attenzione e stimola l’immaginazione. Semplificazione significa invece risolvere i problemi economicamente e anche lavorare contro la tradizione del “si è fatto sempre così”. Per poter costantemente produrre soluzioni di IP, i principi di simmetria, seduzione e semplificazione devono essere applicati in modo che siano ripetibili all’interno dell’organizzazione e quindi realizzati in modo sostenibile.

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Innovare il business – È ormai compito dell’It non più solamente implementare, ma anche e soprattutto innovare il business. L’innovazione, infatti, è possibile solo se le persone hanno la possibilità di cercare, di costruire, di testare sempre cose nuove rapidamente e a basso costo; l’It dà loro questa possibilità, liberando risorse sia in termini di tempo che di lavoro manuale.

Lanciare per primi un prodotto sul mercato può essere la chiave per il successo. Ma per essere i primi, occorre capire quali sono le esigenze dei clienti attuali e futuri e trasformare queste informazioni in azioni e, da ultimo, in prodotti e servizi. Due tendenze possono ora aiutare i Cio nel soddisfare sempre di più le esigenze del time-to-market: da un lato la standardizzazione dei processi It dall’altro l’utilizzo di tecnologie che consentono l’accelerazione dei processi.

Standardizzare i processi It ripetibili (per esempio il provisioning) è il primo passo per implementarli in modo veloce, efficiente e accurato. È importante poi eliminare le barriere tra gruppi interni all’azienda, adottando un approccio olistico, per essere sempre più efficienti e avere i processi sotto controllo dall’inizio alla fine.

L’approccio olistico in azienda può facilmente essere aiutato da best practice consolidate quali Itil, Capability maturity model integration (Cmmi), CoBIT and Lean Six Sigma. Pratiche che consentono una visione completa e industriale di tutto quello che sottende i processi It. Per rendere omogeneo, o standardizzare, è, infatti, necessario comprendere come i processi It si sviluppino all’interno dell’organizzazione e come interagiscano tra di loro.

L’It può utilizzare oggi il Lean Six Sigma per mappare i processi, standardizzarli e renderli così più efficienti. In questo modo, partendo dall’automazione e dalla standardizzazione di un singolo processo o di un dipartimento, è possibile migliorare il time-to-market e declinare i successi lungo tutta l’organizzazione.

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Un ulteriore elemento di standardizzazione è la creazione di cataloghi di unità elementari di servizio, che possano servire tramite assemblaggio alla fornitura ai clienti interni di servizi più complessi (dal desktop alla funzione applicativa aggiuntiva). Se al catalogo servizi si uniscono relative obbligazioni di tempo e di qualità del servizio l’intera organizzazione di business potrà contare su migliori tempi e qualità. La seconda leva per accelerare il time-to-market è l’utilizzo di tecnologie per l’accelerazione dei processi It.

Il Data center automation, per esempio, può consentire di fornire un servizio It in modo automatico facendo leva anche sulla virtualizzazione, che permette di automatizzare meglio le attività di fornitura di un servizio, riducendo notevolmente le possibilità di errori umani lungo il processo. L’automazione permette di combinare i processi in workflow automatici per produrre l’intero servizio e di velocizzare la produzione di nuovi applicativi, sempre con l’obiettivo di velocizzare il time-to-market. Una volta che i processi sono stati resi ripetibili e standardizzati, l’automazione consente di gestire tra il 95 e il 98% delle richieste It e di concentrare così le risorse solo sulla gestione delle eccezioni/malfunzioni, che peraltro si abbattono esponenzialmente, abilitando così l’ottimizzazione delle risorse misurata con semplici rapporti output/input.

 

IL CIO INNOVATORE – I Cio più innovativi non dovrebbero avere alcun problema a richiedere investimenti It, al di fuori dei budget operativi. I costi It nelle banche per esempio costituiscono solo il 12-15% dei costi operativi, ma tagliandoli si riduce la possibilità di abbattere il “bulk” dell’ 82-85% dei rimanenti costi.

D’altro canto appare chiaro come la funzione It sia quella più influenzata dai cambiamenti esterni e quella che, per natura, ha sempre dovuto stare al passo con le innovazioni. È possibile innovare davvero solo nel momento in cui l’It diventa parte integrante della strategia aziendale e quando il Cio assume il ruolo di vero catalizzatore dell’ innovazione all’interno dell’organizzazione.

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In passato le applicazioni venivano sviluppate tramite la stesura dei requisiti di business, quindi la definizione delle specifiche funzionali e di quelle tecniche. Oggi i Cio più innovatori stanno spingendo per creare un nuovo tipo di laboratorio di sviluppo, in cui gli analisti collaborano con gli utenti aziendali durante il processo di sviluppo, consentendo agli utenti di visualizzare i prototipi e di dare feedback in merito. Questo approccio, oltre a essere molto collaborativo, fa sì che lo “scheduling” delle attività sia molto stringente e che quindi il processo di sviluppo di nuove applicazioni sia veloce ed efficace.

Essere innovativi e pratici impone infine ai Cio un ruolo attivo nel saper sfruttare le potenzialità dei social network per costruire migliori relazioni con i clienti e utilizzare proficuamente il “data mining” per offrire un servizio completo e avere clienti soddisfatti. Alla luce della situazione economica attuale, le sfide che i Cio devono affrontare sono sempre più urgenti. Non è più sufficiente allineare l’It con il business, ma è necessario ripensare a tutti i processi aziendali e al modo in cui essi sono costruiti, cogliendo l’occasione per sviluppare funzionalità innovative che diano più valore aggiunto ai processi. Per fare questo al meglio bisogna industrializzare l’It, automatizzando i sistemi e i processi di business.

Salvatore Anello, responsabile technology sales Financial Services di Accenture