Sogeit Solutions – L’evoluzione del cloud privato

Amoroso Raffaele_Sogeit Solutions new

Con LiveBox, piattaforma di file sharing di livello enterprise, e con la soluzione SSK, Sogeit Secure Key, la società romana propone nuovi livelli di sicurezza e usabilità per il cloud, offrendo tutte le possibilità della “nuvola” di tipo pubblico ma con le garanzie aggiuntive di quella privata

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Si chiama LiveBox. E permette tutti i vantaggi del cloud pubblico ma con la sicurezza di quello privato. Senza dimenticare che si tratta di una soluzione interamente “made in Italy”. Nasce infatti da Sogeit Solutions, società romana fondata nel 2009 e oggi alla guida di un gruppo di aziende specializzate nei settori dell’Information Technology, dei servizi alle imprese e della consulenza direzionale. «LiveBox è stata interamente sviluppata in Italia e si configura come una soluzione per realizzare un cloud enterprise privato presso le aziende, godendo della flessibilità di un cloud pubblico ma con i livelli di sicurezza superiori derivanti dall’avere i dati in casa, visto che si basa su infrastrutture on premises» – spiega Raffaele Amoroso, amministratore delegato di Sogeit Solutions. La società fattura circa 10 milioni di euro all’anno ed è organizzata in tre business unit principali, dedicate ad altrettanti ambiti: «Data center, con attività quali la progettazione, la delivery e la messa in esercizio di data center. Servizi professionali, con oltre 70 tecnici impegnati in questo momento su clienti di primo piano in attività come il fleet management, il network operation center, l’outsourcing. Ma anche sviluppo software, su cui abbiamo più di 40 sviluppatori dislocati in Italia e in Romania» – prosegue Amoroso.

Collaborazione massima

Costruita attorno a un software applicativo di file sharing privato, LiveBox dispone di canali di comunicazione cifrati e criptati, e permette la collaborazione, la condivisione dei file aziendali, l’interoperabilità tra i diversi uffici sparsi nel territorio, la conservazione a norma, oltre a numerose altre funzioni, come la firma digitale, la posta elettronica certificata (PEC), la fatturazione elettronica, e molto altro, grazie anche alla presenza di moduli specifici, che consentono l’integrazione con gli Erp presenti in azienda e la realizzazione di workflow relativi a procedure ricorrenti, come per esempio buste paga, viaggi, ferie e così via. Infatti, tra i moduli di cui dispone LiveBox, ci sono innanzitutto quello di file sharing, cui si aggiungono quello di chat privata, di workflow, di BPM, di collaboration, e infine anche quello per lo scambio di conversazioni via VoIP per una comunicazione unificata. La sicurezza dei dati a ogni livello è garantita dai severi algoritmi di encryption utilizzati, e l’integrazione è resa possibile in diverse modalità, come Ldap o Active Directory.

Leggi anche:  La cloud region italiana sempre più strategica nello scacchiere europeo. Ecco perché

Gestire la trasformazione digitale

In concreto, sintetizza Amoroso, «si tratta di una piattaforma studiata per gestire al meglio la collaborazione e la trasformazione digitale, in quanto permette di digitalizzare con molta facilità tutti i processi operativi aziendali. Ma soprattutto è rivolta sia alle imprese private sia alla pubblica amministrazione centrale e locale, ed è facilmente scalabile, tanto che attualmente viene utilizzata in realtà che vanno dai 50 ai 40mila utenti». Tra i settori di attività per i quali la soluzione è più indicata, vanno menzionati in particolare la sanità, le assicurazioni, l’ambito bancario e un po’ tutti gli ambiti in cui è fondamentale che i dati rimangano il più possibile on premises, cioè nel data center aziendale.

Sicurezza in primo piano

«L’idea di LiveBox è stata sviluppata poco più di quattro anni fa in collaborazione col laboratorio informatico del ministero della Difesa, che era alla ricerca di una soluzione di condivisione dei file e di collaborazione che combinasse il meglio in fatto di funzionalità cloud e mobile, ma che nel contempo garantisse i massimi standard a livello di sicurezza, come quelli che vengono resi possibili dall’avere i dati residenti in casa» – fa sapere Amoroso. Quello della sicurezza è certamente uno dei tratti distintivi di LiveBox: non a caso, «la soluzione è stata creata e validata con il ministero della Difesa, di cui sono ben noti gli elevatissimi standard, e noi abbiamo provveduto a estenderla verso il mondo della PA e a quello delle aziende private» – sottolinea Amoroso.

Integrazione massima

Pure se fondamentale, la sicurezza non è l’unico fattore caratterizzante LiveBox, in quanto un’altra delle sue peculiarità è quella di non sostituirsi a soluzioni già presenti in azienda, quanto piuttosto a integrarsi con l’esistente: «I plug-in verticali di LiveBox permettono la massima integrazione con gli ERP e il cloud già adottati nelle aziende, per la massima salvaguardia degli investimenti» – spiega Amoroso, facendo anche notare come le funzionalità offerte rappresentino un altro rilevante elemento di distinzione: «A differenza di soluzioni analoghe in public cloud, tra cui soprattutto quelle più note che sono proposte dai colossi del settore, noi non diamo solamente uno spazio web, ma rendiamo anche vivi i dati con le funzioni come la PEC, i workflow, la firma elettronica e tanto altro. Del resto, in questo caso il nostro business non è direttamente quello di vendere data center, ma di far utilizzare sempre al meglio quelli dei clienti». La soluzione è perfettamente in grado di operare sulle più diffuse piattaforme, sia a livello di sistemi operativi, come Windows, Mac OS e Linux, sia a livello di browser, come Chrome, Explorer, Firefox e Safari, oltre che nell’ambito mobile, visto che opera su Android, iOS e Windows.

Leggi anche:  Perché le PMI dovrebbero investire nella gestione della rete nel cloud

Nasce Sogeit Secure Key

Da quando la soluzione è stata messa sul mercato, cioè da circa tre anni, «il riscontro è stato più che lusinghiero, tanto che oggi rappresenta quasi un quarto del nostro fatturato, e soprattutto ci ha consentito di destinare risorse agli investimenti necessari per farla progredire» – prosegue Amoroso, precisando che negli ultimi quattro anni la società ha investito «quasi tre milioni di euro in totale, a ulteriore dimostrazione della nostra consapevolezza sulle potenzialità di LiveBox, che non consistono unicamente nei continui affinamenti alla soluzione, ma vedono anche evoluzioni di rilievo, come quella disponibile sul mercato a giugno e denominata SSK, Sogeit Secure Key».

L’ufficio sicuro a portata di mano

Consistente in una chiavetta USB che ospita un sistema operativo privato che funziona in affiancamento a LiveBox, la soluzione SSK permette di utilizzare sempre nella massima sicurezza qualunque dispositivo sul mercato, come per esempio un computer fisso o un laptop, in qualunque posto, come un albergo o un aeroporto o un Internet café. «Il segreto è racchiuso dentro SSK, che una volta inserita nel dispositivo fa partire l’esecuzione di un sistema virtuale chiuso che permette di navigare con i più elevati standard di sicurezza possibili e senza lasciare alcuna traccia nell’apparecchio ospitante» – rivela Amoroso, spiegando che «in caso di perdita della chiavetta non si avrà perdita di dati in quanto ogni cosa è criptata, non solo a livello di data center o di trasmissione ma anche nella chiavetta stessa». E in effetti, da questi elementi si capisce già che ci si trova di fronte a qualcosa di unico nel suo genere: «Un dispositivo di questo tipo non esiste ancora sul mercato, e l’abbiamo concepito proprio per venire incontro alle crescenti esigenze di mobilità, associate a livelli di sicurezza inimmaginabili prima, espresse da chi ha bisogno di avere l’azienda a portata di mano anche quando si trova fuori» – conclude Raffaele Amoroso, dando un senso ancora più compiuto all’evoluzione del cloud secondo Sogeit Solutions.

Leggi anche:  Qualys lancia una piattaforma cloud italiana