Basati su una nuova logica architetturale i transistor che comporranno i prossimi processori che saranno realizzati con il processo produttivo a 22 nm. Grazie a ciò la società promette maggiori prestazioni e una grande riduzione dei consumi energetici
Aumento delle prestazioni del 35% e riduzione dei consumi del 50%. Queste le promesse di Intel (www.intel.com/it) riguardo i processori che saranno realizzati basandosi su una nuova architettura 3D dei transistor che li popoleranno e su un processo produttivo a 22 nm; per quelli attuali, ovviamente più grandi, si sta utilizzando un processo produttivo a 32 nm.
Un annuncio che la società di Santa Clara ritiene rivoluzionario: «L’aumento delle prestazioni e il risparmio energetico offerti dai nuovi transistor tri‑gate 3D di Intel sono senza precedenti nel settore – ha affermato Mark Bohr, senior fellow di Intel, presentando la nuova tecnologia -. Oltre a tenere il passo con la Legge di Moore, questo traguardo presenta ulteriori implicazioni: i vantaggi in termini di bassa tensione e consumi energetici ridotti sono decisamente superiori a quelli riscontrati da una generazione di tecnologia di processo a quella successiva. I produttori possono così ottenere una flessibilità tale da rendere gli attuali dispositivi più intelligenti e sviluppare soluzioni completamente nuove. Riteniamo che questa rivoluzione sia destinata a confermare ulteriormente la leadership di Intel oltre il settore dei semiconduttori».
I transistor tri-gate 3D, secondo Intel, rappresentano una re-invenzione del transistor, in quanto il canale attraverso cui passa la corrente da piano, come è per tutti i microprocessori fin’ora realizzati, diventa a tre dimensioni, aggiungendo una parte verticale, estremamente sottile. Il controllo della corrente viene ottenuto implementando un gate su ognuno dei tre lati dell’aletta, due su ogni lato e uno sulla parte superiore, anziché solo sulla parte superiore come nel caso dei transistor planari bidimensionali. Questo controllo aggiuntivo rende possibile il massimo flusso di corrente quando il transistor è in piena attività (stato “on” per le prestazioni) e il più possibile vicino allo zero quando è inattivo (stato “off” per ridurre il consumo energetico). Inoltre consente un passaggio rapido da uno stato all’altro, favorendo le prestazioni.
La nuova architettura dà la possibilità di aumentare la densità dei transistor nei chip, raddoppiando il numero di componenti a parità di superficie, riducendo anche il costo di lavorazione.
A partire dal prossimo anno sulla base dell’architettura 3D nascerà una nuova generazione di processori, chiamati attualmente Ivy Bridge, che sostituirà gradualmente tutta l’offerta di Intel. Offrendo nuove possibilità di integrazione e compattezza la società potrà ottenere vantaggi anche nel campo della telefonia e dei tablet. Nel frattempo Intel sta già studiando il prossimo processo produttivo a 14 nm.