Cosa succederà dopo? Le ipotesi tra un prolungamento russo e l’arrivo in Sud America

La talpa del Datagate comincia a sudare freddo. Tra un paio di settimane infatti il visto che permette a Edward Snowden di restare in Russia scadrà con la necessità per il governo di decidere se prolungare l’accordo o lasciare che il giovane si trovi un’altra sistemazione. Al momento non sembra probabile la seconda ipotesi visto che i rapporti tra la Russia e gli Stati Uniti, che non attendono altro che mettere le mani su chi ha contribuito a svelare i segreti della National Security Agency, non sono migliorati e quindi Putin potrebbe trarre ancora vantaggio dal difendere una delle icone della nuova era dell’informazione digitale, soprattutto dei sostenitori della privacy dei cittadini della rete.

Asilo in bilico?

Dopo aver ricevuto offerte di asilo in Sud America, nell’estate del 2013 Snowden aveva scelto la Russia come patria per i seguenti 12 mesi. Putin e il suo entourage si erano mostrati ben contenti di aiutare una persona in grado di mettere in difficoltà gli Stati Uniti con una sola intervista, piuttosto che con minacce militari e proclami politici. A far pensare che la Russia rinnoverà l’accordo di asilo c’ha pensato negli ultimi giorni il presidente Putin che ha sottolineato il parere secondo cui il cyber spionaggio sarebbe una violazione dei diritti umani. Tuttavia, nel caso in cui il governo decidesse di fare dietrofront, Snowden dovrebbe cercarsi un’altra destinazione. In vetta c’è sempre il Sud America dove alcuni paesi, grazie alla mancanza di accordi di estrazione con gli USA, sarebbero disposti ad accogliere il ragazzo.

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