In Pakistan, una donna e due bambini molto piccoli sono morti dopo che la loro casa è stata data alle fiamme per un’immagine su Facebook ritenuta blasfema

Ieri in Pakistan si sono registrate tre vittime, di cui due erano bambini, a causa dell’integralismo religioso. Nella città di Gujranwala, nel nord est della provincia del Punjab, una donna e i suoi nipoti sono morti asfissiati dopo che una folla inferocita aveva dato fuoco alla loro causa per una foto ritenuta blasfema pubblicata su Facebook, che da tempo presta maggiore attenzione a contenuti che potrebbero offendere la sensibilità altrui. La vicenda è stata raccontata dal quotidiano locale Pakistan Today.

Tre morti in un rogo appiccato per una foto su Facebook

Secondo le fonti citate dal quotidiano di Lahore la folla omicida si è radunata dopo che un componente della comunità religiosa Ahmadi, una setta islamica non riconosciuta da molti seguaci della dottrina tradizionale, aveva postato su Facebook del materiale ritenuto blasfemo e offensivo nei confronti dell’Islam. Le persone inferocite si sono recate nella abitazione ma non avendolo trovato in casa hanno deciso di darle fuoco. A causa dell’incendio una donna 30enne e due bambini tra i 5 anni e gli 8 mesi (l’età delle due piccole vittime non è ancora stata accertata) sono morti per asfissia.

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[blockquote style=”2″]“La polizia era lì, ma solo a guardare le fiamme. Non ha fatto nulla per fermare la folla”, ha denunciato Salim ud Din, membro della comunità Ahmadi. “Prima hanno saccheggiato le case e negozi e poi hanno bruciato tutto”.[/blockquote]

In Pakistan le leggi sulla blasfemia prevedono la condanna a moto per chiunque insulti la religione o profani un luogo di culto. Negli ultimi tempi però la sentenza viene spesso decisa ed eseguita da semplici cittadini senza processo e in modo del tutto arbitrario. Negli anni passati a Lahore sono avvenute moltissime azioni violente per colpire la comunità religiosa Ahmadi.