C’è trepidante attesa intorno al restauro superveloce che vedrà presto la Piramide Cestia tornare a splendere, ancora prima del previsto: la conferma arriva dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, durante il sopralluogo di martedì 15 luglio al cantiere del monumento effettuato insieme all’imprenditore giapponese Yuzo Yagi, che ha finanziato il restauro donando 2 milioni di euro

«E’ un esempio che deve servire da stimolo e, fatemelo dire, anche da monito per molti altri privati e imprese italiane», ha commentato il ministro, esprimendo piena gratitudine verso il il manager della Tsusho Ltd, marchio di esportazione di tessili italiani in Giappone, che ha sponsorizzato la rinascita del meraviglioso sito archeologico della capitale.

Un incentivo per gli atti di mecenatismo

«Questo bene appartiene al mondo –  ha detto appena arrivato il signor Yagi – un bene che appartiene a tutta l’umanità». Alla visita alla Piramide ha partecipato anche il soprintendente ai Beni archeologici di Roma, Mariarosaria Barbera: «Siti come questo, censito dall’Unesco, è difficile dire che appartengono allo Stato, al Comune o al privato che li possiede pro tempore – ha aggiunto -. E’ veramente importante che ci sia stato un atto di mecenatismo di un privato che guarda con grande amore all’Italia e al suo straordinario patrimonio storico e monumentale».

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I lavori di restauro, la cui conferma era arrivata nel 2012 con la stipula dell’accordo tra Soprintendenza e Yagi, sono in effetti iniziati a marzo del 2013. Il ministro prosegue invitando le imprese italiane a trarre esempio dal generoso atto di mecenatismo di Yagi: «Adesso ci sono degli incentivi fiscali formidabili che valgono per le imprese che hanno sede in Italia: l’art bonus è il 65%, quindi un incentivo che ci mette davanti a tutti gli altri Paesi europei».

Un cantiere d’eccezione

Anche se in Italia risulta difficile da credere, questo cantiere procede a ritmi velocissimi: il primo lotto era già terminato con 5 mesi di anticipo. Il ministro prevede che anche il secondo lotto finirà con 3 mesi di anticipo rispetto al previsto. Anche Yagi si è mostrato soddisfatto dell’andamento dei lavori e ha commentato con un entusiasta «Very well». Il manager giapponese ha spiegato che «gli archeologi e gli architetti sono molto seri e anche gli italiani sono sorprendentemente tutti puntuali. Io faccio affari nel campo della moda con gli italiani da 40 anni, sono molto creativi, ma non sono proprio puntuali. E invece qui finiscono prima della scadenza programmata».

La velocità dei lavori ha sorpreso anche Yagi stesso, che si è detto impreparato alla preparazione di una degna cerimonia di inaugurazione, che potrebbe quindi slittare alla prossima estate «intorno a giugno o luglio, con molti amici europei e americani», ha detto. Non si esclude al momento anche una seconda sponsorizzazione, stando alle dichiarazioni di Yagi, ancora da confermare: «Potrei, non ho idee particolari, ma in Italia ci sono molte bellezze, anche addormentate, sepolte sotto la polvere. In futuro ci piacerebbe».