L’attrice Jennifer Lawrence, protagonista dello scandalo fappening, ha paragonato il furto delle sue foto da iCloud a un “crimine sessuale”

Il caso fappenining, ovvero il furto di foto private di diverse celebrità da iCloud, non è ancora chiuso. Dopo che diverse star di Hollywood hanno manifestato la propria intenzione di chiedere a Google un risarcimento di 100 milioni di dollari per aver “monetizzato sul corpo delle donne”, l’attrice Jennifer Lawrence, una delle vittime degli hacker, è tornata sull’argomento con parole dure. Secondo la protagonista della fortunata serie di Hunger Games, il cui nuovo capitolo uscirà al cinema il 20 novembre, la diffusione delle sue immagini private in Rete “è stato un crimine sessuale”.

Jennifer Lawrence: “Violare la mia privacy è stato un crimine sessuale”

In una intervista a Vanity Faire, Jennifer Lawrence ha parlato per la prima volta del caso fappening e ha espresso tutte le sue preoccupazioni sulla influenza che questo scandalo avrebbe potuto avere sulla sua carriera.

[blockquote style=”4″]”Ero così spaventata…Non avevo idea di come tutto ciò avrebbe influito sulla mia carriera. – ha spiegato l’attrice – Solo perché sono un personaggio pubblico, un’attrice, non significa che episodi del genere debbano succedere. È il mio corpo, e dovrebbe essere una mia scelta come mostrarlo, invece non è stato così e questo fatto è disgustoso. Non posso neanche credere che viviamo in un mondo del genere”.[/blockquote]

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La Lawrence ha poi attaccato gli autori del furto accusandoli di violenza sessuale e ha chiesto maggiore protezione della privacy da parte delle autorità.

[blockquote style=”4″]”Ho pensato di scrivere qualcosa sull’accaduto ma tutte le volte che ci provavo mi veniva da piangere.  – ha continuato l’attrice premio Oscar – Avevo una relazione importante da quattro anni, ed ero innamorata. A quel tempo stavamo per lunghi periodi separati e allora il tuo ragazzo o guarda un porno o guarda te. Quello che è successo non è uno scandalo. È un crimine sessuale. Una violazione sessuale. Le leggi in merito dovrebbero essere cambiate, noi le dobbiamo cambiare. Quei siti web sono responsabili perché è disgustoso che qualcuno possa far soldi sullo sfruttamento sessuale delle persone”.[/blockquote]