La crisi economica, che ha costretto gli italiani a fare tagli sulle spese sanitarie, rinunciando anche alle badanti, ha messo le famiglie in condizioni di povertà tali da non potersi più permettere nemmeno le medicine: colpa dei ticket e superticket sempre più inaccessibili

E’ quanto emerso dal rapporto “Donare per curare” presentato a Roma, presso la sede dell’Aifa, che mette in luce un quadro sconfortante, che vede una larga fetta di popolazione del nostro Paese impossibilitata ad acquistare medicine per via dei ticket troppo cari.

L’indagine realizzata dall’Osservatorio sulla donazione dei farmaci del Banco Farmaceutico Onlus in collaborazione con Acli-Associazione cristiane lavoratori italiani, Caritas, Ufficio per la Pastorale della Salute della Cei e Unitalsi-Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e Santuari internazionali evidenzia che nel 2014, è aumentata del 3,86% la richiesta di farmaci da parte di persone indigenti agli enti caritatevoli: dalle 2.943.659 confezioni di medicine richieste nel 2013 si è passati a 3.057.405 del 2014.
Settore della sanità dunque nel centro del mirino anche da quanto emerso nel rapporto Censis presentato a Roma il mese scorso: i servizi sanitari messi in discussione e criticati da più della metà degli italiani, soprattutto al Sud.

La povertà ostacola l’accesso alla salute

“La povertà è il principale ostacolo all’accesso alla salute – ammonisce Luca Pani, direttore generale di Aifa – . Le persone indigenti non accedono ai farmaci né alle strutture che li veicolano, come le farmacie. Ma se non si rivolgono al servizio sanitario, dobbiamo essere noi a portare loro i farmaci per curarsi, non quelli di scarto o che stanno per scadere o che avanzano, ma quelli necessari, anche di uso ospedaliero, come per esempio un antibiotico per via endovenosa”.

Per ovviare a questo problema, gli enti caritatevoli convenzionati col Banco Farmaceutico si avvalgono dei farmaci generosamente offerti da persone e aziende farmaceutiche per donarli a chi non se li può permettere. Queste medicine sono già 915 mila in sei mesi. Questo significa che per fortuna, parallelamente all’incremento della povertà nel nostro Paese, aumentano anche le iniziative di solidarietà, mettendo in luce come ancora una volta è il volontariato a sostituirsi allo Stato nell’aiutare la popolazione bisognosa.

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