E’ preoccupante l’aumento di casi di malattia da gioco, definita scientificamente ludopatia: in Italia ne soffre una persona su due in modo grave

Del resto, non è difficile rendersene conto: basta dare un’occhiata alle sale scommesse e sale gioco sempre piene, per capire come gli italiani, complice la crisi economica, puntino tutto sull’azzardo per risollevarsi. Da qui allo sviluppo di una vera e propria dipendenza che sta contagiando anche i più piccoli, il passo è breve.

Nel cervello si accende un interruttore che porta il ludopatico a tentare continuamente il gioco, dopo aver provato l’ebrezza di una vincita, anche piccola.

Famiglie rovinate dal gioco

Basta poco, dunque, per ritrovarsi invischiati in un circolo vizioso che a volta porta drammaticamente alla perdita di tutti i propri risparmi. Ad ingannare è la spesa di pochi euro a tentativo, che porta in breve tempo sul lastrico famiglie intere, arricchendo le casse dei gestori delle sale da gioco.
Una tendenza in crescita, stando alle stime EURODAP, che ha condotto un sondaggio su 850 persone di età dai 25 anni ai 65. Ne è emerso che il 20% ha la tendenza a giocare pesante, il 30% già lo fa con una frequenza patologica mentre il restante 50% non gioca. La metà esatta degli italiani gioca, quindi. Proprio su questo argomento EURODAP presenterà oggi un libro, “Gioco d’azzardo: difendersi si può” per cercare di arrestare un fenomeno ormai entrato a far parte dello stile di vita di troppe persone.

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