Finalmente nel 2014 i dati in merito all’emissione di anidride carbonica evidenziano un calo, dopo 40 anni di continui peggioramenti delle condizioni di inquinamento del nostro Pianeta

Il rapporto Legambiente di febbraio aveva già evidenziato un calo dell’inquinamento nelle città, a fronte di una aumento però delle polveri sottili. Ora i dati relativi all’anno 2014 sono finalmente confortanti: se nell’arco dei 40 anni precedenti si è assistito a continui aumenti dei livelli di CO2 e peggioramento generale dell’aria che respiriamo (dannosa per la salute, oltre ad accelerare l’invecchiamento della pelle), finalmente questa tendenza ha subito una battuta d’arresto, fermandosi a emissioni complessive pari a 32,2 miliardi di tonnellate.

Le ragioni del calo

Per molti anni la Terra ha subito le conseguenze dannose dell’inquinamento, causa del surriscaldamento globale,che sta progressivamente sciogliendo i ghiacci minacciando gravemente la biodiversità e mettendo a rischio ben 720 patrimoni dell’UNESCO, con una previsione di innalzamento delle temperature fino a quasi 5 gradi nei prossimi 100 anni. Un altro fattore determinante è la forte industrializzazione di alcune aree come la Cina, che nel giro di 20 anni ha assistito alla crescita e alla nascita massiccia di città e centri industriali.

Il calo dell’inquinamento è dovuto principalmente a due cause: la prima è legata alle misure anti-CO2 emanate dalle nazioni dell’OCSE, il secondo motivo riguarda un’inversione di tendenza della Cina, che ha deciso di optare per energie pulite e rinnovabili. Propositi che dovrebbero seguire anche tutti gli altri Paesi industrializzati, per dare una speranza di salvezza al nostro Pianeta,

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