Il 15 giugno sbarcherà a Milano Share ‘NGo, il servizio di car sharing elettrico che basa la tariffa sulle necessità e abitudini dell’utente
Nel panorama del car sharing milanese sta per entrare un nuovo attore che offre un servizio innovativo a livello europeo. Share ‘NGo della livornese CS Group è la prima piattaforma di condivisione dell’automobile con vetture elettriche e tariffe a flusso libero basate sulle reali necessità dell’utente. Il progetto è nato dalla mente dell’ex ingegnere Fiat Alfredo Bacci e dall’ex responsabile marketing Piaggio Ettore Chimenti.
“È molto interessante l’idea di uscire dalla tariffa fissa e tararla sui bisogni degli utenti, inoltre una volta di più Milano conferma di non essere seconda a nessuno sul tema dello sharing”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran.
Share ‘NGo: più utilizzi il servizio meno paghi
Share ‘NGo sfrutta i quadricicli elettrici biposto ZD1 costruiti da Xindayang Corporation, società del gruppo Geely Motorco a cui appartiene anche il marchio Volvo. Le vetture green non necessitano di colonnine, in quanto quando raggiungono il 20% di energia residua un addetto provvede alla ricarica. La vera novità riguarda però la modalità di pagamento. L’utente potrà pagare una tariffa di 28 centesimi all’ora senza un massimo di chilometri percorribili oppure potrà scegliere di tarare il costo a seconda delle sue esigenze. Rispondendo al questionario sul sito equomobili.it, l’utente potrà avere una tariffazione basata sulle sue reali abitudini e necessità. Ad esempio, più si utilizza il car sharing meno si pagherà il servizio. Inoltre, le vetture elettriche di Share ‘NGo, che hanno il permesso di circolare nell’Area C e possono essere parcheggiate ovunque (strisce gialle e blu), saranno disponibili gratuitamente alle donne nelle ore notturne e sono previste agevolazioni per anziani e chi vive distante dalle fermate dei mezzi pubblici. Il servizio partirà il 15 giugno con 100 quadriclici elettrici, che potrebbero diventare mille entro il prossima Natale. In cantiere c’è anche il progetto di estenderlo ad altre città italiane e nel 2016 nelle grandi capitali europee.
