Uno studio deIl’Istituto Telethon di Pozzuoli ha indagato i segreti del funzionamento del “gps” presente nel nostro cervello

Tutti senza accorgercene mettiamo in atto un processo cerebrale che ci consente una corretta localizzazione del nostro organismo all’interno dello spazio circostante. Tuttavia questo sistema di orientamento spaziale del cervello funziona a volte in modo difficile da comprendere; ecco perché può capitarci di ricordare dove abbiamo parcheggiato la macchina poco prima e dimenticarne invece l’ubicazione il giorno seguente. La ragione risiede in un’area del cervello chiamata ippocampo, responsabile della produzioni di nuovi neuroni utili e del funzionamento del nostro “gps” interno, oltre che della memoria a breve termine. Inoltre, nonostante il cervello di uomini e donne sia anatomicamente uguale, uno studio norvegese rileva che il sesso maschile ha il senso dell’orientamento più sviluppato.

Un team di ricercatori di Pozzuoli ha scoperto le ragioni intrinseche attraverso le quali procede la neurogenesi dell’ippocampo, mostrando come il gene Coup-Tfi svolga il ruolo di custode del gps cerebrale, permettendoci di orientarci correttamente e controllando il funzionamento dell’ippocampo, la cui efficienza dipende dall’attività svolta dal gene.

Una nuova strada per la cura dell’Alzheimer

Lo studio, pubblicato su Cerebral Cortex, lascia intravedere potenziali interessanti sviluppi per la cura delle principali patologie neurodegenerative, quali il morbo di Alzheimer, patologie in relazione con la perdita di funzionalità di Coup-Tf.

L’idea è quella di arrivare a controllare l’attività del gene per consentire un prolungamento della neurogenesi anche in età avanzata, consentendo di trattenere fatti importanti nella memoria a breve termine, per poi rimuovere l’informazione quando non torni più utile.

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