Le opere degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Verona riprodotte sulle pareti della sede vicentina di Engineering

Si è concluso, con la premiazione dei tre finalisti, il concorso Engineering Art Project: Writing on Wall, l’iniziativa di Engineering nata per mettere in relazione i giovani, l’arte e la creatività con il mondo imprenditoriale e la tecnologia.

Nell’ambito delle attività e dei progetti legati al territorio e allo sviluppo della cultura, Engineering insieme all’Accademia di Belle Arti di Verona, ha promosso un bando di concorso di idee per “ridisegnare” le pareti della sua sede di Vicenza che ospita uno dei suoi cinque data center.

Il concorso si è proposto di mettere in gioco la creatività degli studenti dell’Accademia con la loro percezione delle tematiche che caratterizzano un’azienda di Information Technology, quali innovazione e tecnologia.

Al concorso, lanciato il 29 febbraio scorso, si sono iscritti oltre 50 studenti che hanno partecipato, singolarmente o in gruppo, realizzando con tecnica libera (pittura, disegno, collage, digitale) delle opere che hanno interpretato il tema del “Cloud” proposto da Engineering.

Abilità tecnica, versatilità e originalità nell’interpretazione del tema sono stati i criteri di valutazione della Giuria che ha esaminato le opere, presieduta da Luisa Rama, docente dell’Accademia di Belle Arti e composta da altri due docenti dell’Accademia e da cinque rappresentanti di Engineering.

Le tre opere vincitrici raccontano tre diversi ambiti del cloud: il dato, lo spazio, la filosofia.

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Il 1° premio (una borsa di studio di 800 euro) è stato assegnato a Steve Ingham. L’opera racconta l’uomo e il suo mondo, ben rappresentando la complessità della realtà, in una contrapposizione stilistica tra il tratto quasi rupestre e il ritmico espandersi del mondo contemporaneo e delle sue tecnologie.

Il 2° premio (una borsa di studio di 700 euro) è stato assegnato a Hoti Xhimi. L’opera, con le sue geometriche volumetrie, rende tangibile e strutturata l’architettura ideale delle tecnologie digitali rappresentando un nuovo concetto di spazio.

Il 3° premio (una borsa di studio di 600 euro) è stato assegnato a Rabeah Mashinchi. L’opera, attraverso l’astrazione della forma e l’esplosione del gesto nel colore, esprime pienamente la filosofia e il senso di libertà che sottendono le nuove tecnologie.

La Giuria ha inoltre assegnato una menzione alle opere di Giacomo Segantini, Ganna Manakova, Stefano Todeschini, Riccardo Camino, Thomas Caprini e Monica Piccoli. Sia le opere vincitrici che quelle selezionate verranno riprodotte sulle pareti della sede Engineering di Vicenza.