Il rapper e produttore discografico Fedez (basta questa come presentazione, vista la popolarità che riscuote, i dischi che vende e i concerti che fa) ha lasciato la SIAE (Società Italiana Autori Editori) per dare in gestione la raccolta dei suoi diritti d’autore a un’altra società, la Soundreef.

La firma dell’accordo è avvenuta a Milano, tra Fedez e il fondatore e amministratore delegato di Soundreef, Davide D’Atri. I proventi musicali di Fedez saranno quindi riscossi da Soundreef, società che lo scorso 18 marzo è stata riconosciuta ufficialmente in Inghilterra per la raccolta dei diritti di autore: una start-up che cerca di sfidare un monopolio.

Ma chi è Soundreef? Soundreef Ltd è una società costituita nel Regno Unito nel 2011, interamente controllata dall’italiana Soundreef S.p.A. Soundreef Ltd autorizza le imprese a utilizzare e diffondere musica in esercizi commerciali ed eventi live, raccoglie e distribuisce compensi per conto di autori, editori, etichette discografiche e artisti.

Questo è il quadro attuale in cui ci troviamo: la direttiva Barnier dell’Unione Europea (n. 26 del 2014) sancisce l’apertura del mercato della raccolta e gestione dei diritti d’autore sulle opere musicali a operatori privati; in molti Paesi opera più di una società in concorrenza per la gestione dei diritti. Da noi c’è la SIAE. Il percorso istituzionale nel nostro Paese è ancora all’inizio dell’esame parlamentare: per sollecitare il recepimento delle disposizioni europee, Soundreef e oltre 300 imprenditori e investitori hanno consegnato una lettera al Presidente del Consiglio Renzi in cui vengono illustrate le ricadute positive (nuovi posti di lavoro e innovazione del settore) della liberalizzazione e della fine del monopolio SIAE. Ciascun autore potrebbe affidare la gestione dei propri diritti d’autore a qualsiasi società autorizzata, a prescindere dal Paese di residenza.

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A questo punto si inserisce la scelta di Fedez, che ha spiegato: “Ho scoperto Soundreef perché sono appassionato di start-up, e in più questa società si occupa di un contenuto che mi riguarda direttamente. Ho scelto di affidarmi a loro per la raccolta dei miei diritti d’autore perché voglio sostenere chi fa della trasparenza e della meritocrazia un valore fondante”.

La risposta della SIAE è arrivata tramite un comunicato: “Abbiamo saputo e preso atto della scelta di Fedez e certamente ci dispiace perdere uno dei nostri 80.000 associati. Continuiamo a stimare ed apprezzare Fedez come autore e come artista, e tuttavia riteniamo che talune sue dichiarazioni siano frutto di una non corretta informazione. Dal canto nostro, siamo invece contenti di annunciare che dal 1 gennaio 2015 a fine marzo 2016 circa 6.000 nuovi autori under 31 si sono iscritti a SIAE”.

“Quella di Federico – ha commenta Davide D’Atri – è una scelta coraggiosa ma anche di innovazione, dettata dalla voglia di cambiare il sistema che garantisce i più forti. La rivoluzione digitale non poteva che travolgere i monopoli che ancora resistono nel nostro Paese, assisteremo presto a un effetto domino”. Chi farà lo stesso passo di Fedez?