Obesità infantile, aumentata di 11 volte in 40 anni

Secondo un economista danese i bambini tendono a ingrassare quando i genitori vanno a lavorare

Se molti bambini ingrassano facilmente, la colpa potrebbe essere di mamma e papà: la piaga dell’obesità infantile potrebbe essere collegata al lavoro di entrambi i genitori, secondo Wencke Gwodzd, un economista della Copenaghen Business School.

Da soli mangiano male e dormono poco

Gwodzd ha osservato nel suo studio che sono i bimbi tra i 5 e i 10 anni quelli che rischiano maggiormente di diventare obesi, se entrambi i genitori lavorano. La ricerca è volta a dimostrare che i figli di genitori lavoratori si nutrono male, mangiando cibi poco sani e si muovono poco. Inoltre sembra che l’assenza della madre in casa porti ai figli insonnia e disturbi del sonno. tutti fattori che favoriscono il sovrappeso e l’obesità infantile. In Danimarca, da dove arriva questo studio, sono stati promossi diversi servizi di supporto ai genitori che lavorano nella cura dei bimbi, anche per contestare la piaga dell’obesità.

Tablet e videogiochi nemici dell’obesità

Se entrambi i genitori sono lontani da casa, il bambino trascorre molte ore da solo, trascorrendole spesso davanti a pc, tablet, videogiochi, smartphone, invece di adottare dei passatempi più salutari, magari all’aria aperta, in compagnia dei genitori o dei suoi coetanei. Ma soprattutto spesso i bimbi lasciati soli non dormono, fattore che secondo pediatri e dietologi va ad inficiare un sano sviluppo psicofisico.

Sarah Anderson, ricercatrice presso l’Ohio State University di Columbus, spiega che i genitori dovrebbero fare in modo che i figli vadano a dormire prima la sera. Autrice di un importante studio sul rapporto tra obesità infantile e ore di sonno, Anderson ha scoperto che addormentarsi alle 8 di sera fa calare del 50% il rischio di obesità infantile. Di recente sono invece state scagionate le merendine come fattori determinanti l’accumulo di peso nei più piccoli, che per fortuna è in lieve calo in Italia. Un altro studio ha messo in relazione l’obesità infantile con alterazioni della retina e con lo sviluppo della sindrome metabolica. 

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