L’intervento al Mauriziano di Torino ha permesso di salvare la vita ad un uomo grazie alla tecnologia di stampa in 3D

Si è trattato di un intervento molto complesso e senza precedenti, quello eseguito su un paziente in arrivo dal Lazio, affetto da un raro aneurisma toracico-addominale che altri ospedali non erano stati in grado di operare.

Una situazione critica

La sopravvivenza del paziente infatti era messa a rischio da una estesa dilatazione della principale arteria del corpo umano, sia a livello toracico che addominale. Inoltre risultavano coinvolti anche i vasi che irrorano di sangue l’intestino, il fegato e i reni. 

Finora l’unica strada possibile era quella di procedere con un intervento che sostituisse tutto il tratto dell’aorta dilatata e il reimpianto di tutte le arterie che partono dall’aorta. Un’operazione chirurgica che però comporta numerosi i rischi: mortalità postoperatoria, dialisi, paralisi a causa di possibile danno al midollo spinale. 

Una tecnica mini-invasiva

Al Maurizio di Torino questo caso è sembrato perfetto per sperimentare una tecnica min-invasiva: dall’arteria femorale è stata introdotta una protesi speciale, costruita su misura e dotata di alcuni fori che hanno consentito l’inserimento attraverso un altro piccolo accesso nel braccio, di ulteriori piccole protesi in grado di garantire il flusso sanguigno. Una tecnologia avveniristica, materiali di ultima generazione e la grande esperienza dell’equipe chirurgica e degli anestesisti sono gli ingredienti del successo di questo incredibile intervento.

Eseguita dal dottor Michelangelo Ferri, responsabile della terapia endo-vascolare, l’operazione ha permesso di escludere totalmente l’aneurisma garantendo nello stesso tempo il flusso sanguigno agli organi dell’addome. Dopo soli cinque giorni di degenza il paziente è potuto tornare a casa sano e salvo, dopo una situazione che sembrava invece disperata.

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