Il palazzo di ghiaccio che ha lasciato a bocca aperta i milanesi si rivela una campagna di E.ON per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli sprechi energetici
In questi giorni in zona Moscova, nel pieno centro di Milano, molti cittadini hanno notato un bizzarro palazzo ghiacciato. La leggenda vuole che un inquilino abbia lasciato acceso il condizionatore per tutta l’estate ma in realtà si tratta di una creativa campagna pubblicitaria lanciata da E.ON per sensibilizzare le persone sul tema degli sprechi energetici. Il concept è stato ideato dall’agenzia M&C Saatchi con l’obiettivo di creare una maggiore partecipazione attiva e un movimento dal basso che possa davvero cambiare il nostro stile di vita che ormai non è più sostenibile. Quando sprechiamo energia non si intende solo sperperare luce e gas ma soprattutto tempo e talento.
L’iniziativa, che rappresenta il culmine della campagna #OdiamoGliSprechi di E.ON, ha avuto effettivamente un successo clamoroso. Il palazzo ghiacciato ha suscitato l’interesse e lo stupore dei passanti oltre a un un forte dibattito in Rete con più 3 milioni di interazioni sui social network. L’hashtag #OdiamoGliSprechi è ancora oggi trending topic su Twitter.
Durante la conferenza stampa che ha svelato la vera natura dell’installazione, sono emersi numerosi spunti su come è possibile fare la propria parte per tutelare l’ambiente e risparmiare anche sulla bolletta. Antonio Galdo, direttore di www.nonsprecare.com, ha sottolineato come ogni anno la luce rossa di standby dei nostri dispositivi elettronici costa solo in Italia ben 60 miliardi di euro l’anno. Lella Mazzoli, Professore Ordinario di Sociologia della comunicazione e Comunicazione d’Impresa presso l’Università Carlo Bo di Urbino, ha invece evidenziato che entro il 2050 le emissioni di CO2 aumenteranno del 50% e con un semplice efficientamento dell’illuminazione pubblica si potrebbe tagliare un terzo della spesa dei comuni per l’energia. E’ quindi arrivato il momento di fare la propria parte per salvaguardare il pianeta e il futuro delle prossime generazioni.
